IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni
 
FORUM DI Astrologia
Inserito il su Eridano School - Astrologia e dintorni
 
DISCUSSIONE: Identificazione e figli
Riguardando il codice da Vinci mi sono chiesto come mai persone come gesù, buddha, o altri illuminati non hanno avuto figli ..... e se li hanno avuti come mai non se ne è mai saputo nulla? forse non avrebbero avuto il tempo di pensare o fare qualsiasi cosa? eppure per cambiare realmente il mondo servirebbero molto di più uomini nuovi ed equilibrati piuttosto che filosofie, religioni o quant'altro.
a cura di Marco
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RISPOSTE
 
del 27/10/2006 08:44:55
caro Marco,
è vero, quanto dici.. in ogni caso, la religione sembra sempre voler fare un distinguo tra la parte "carnale" e quella "spirituale" e, anche se in realtà non è così, le due cose non si trovano quasi mai insieme.. a parte nella filosofia Tantrica..
Questo contribuisce veramente a creare confusione e a dare per scontato che chi segue la via spirituale.. non si occupa più della vita reale.. mentre non è affatto così.. e noi che facciamo astrologia sappiamo bene che la nona casa e la dodicesima.. (le due case di percorsi di questo tipo) sicuramente non hanno più uno scopo solamente personale ed individuale, ma dovrebbero in realtà averlo sperimentato e al limite sublimato.
Chi si appresta a vivere la spiritualità.. deve aver vissuto il lato carnale e personale della vita, altrimenti non saprà mai di cosa sta parlando o a cosa sta rinunciando se prende una strada ecclesiastica.
Inoltre, noi tutti, anche gli AVATAR,, quando scendono sulla Terra hanno bisogno di un corpo...quindi, non può essere visto come qualcosa di impuro o di non degno del lato spirituale.

Anche per me i veri GURU dovrebbero cimentarsi anche con la vita pratica e la quotidianità e sicuramente potrebbero rappresentare archetipi di "uomini nuovi" che hanno conciliato i due lati della natura.
Forse l'Era dell'acquario ci regalerà questa chicca.
Un bacio Lidia
a cura di LIDIA
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del 27/10/2006 09:22:14
E bravo Marco! argomento interessantisssimo che vale la pena di dibattere e sviluppare.
In prima battuta mi verrebbe da dire che forse, come ipotizzi tu, tenendo famiglia
gli illuminati sarebbero poi troppo coinvolti nelle loro vicende familiari per...
Però sono sempre esistite le gerarchie: illuminati di cat. A
di cat. B.... sottoilluminati, ecc. che potrebbero fare da tramite.
Rifacendomi alla risposta di Lidia, personalmente ho sempre ritenuto che la Chiesa potrebbe svolgere molto meglio la sua funzione, dedicandosi più a beni e valori spirituali che non a quelli materiali, potere politico compreso.
Il mondo cambia continuamente e la Chiesa dovrebbe tenerne conto (sempre a parer mio): bloccandosi su posizioni certamente giuste per quanto riguarda etica e morale ma ormai "superate"
(purtroppo...) e divenute quai utopie, potrebbe arrivare a dei "compromessi ", sotto forma di accettazione e perdono anche se non di approvazione.
Altrimenti rischia di allontanare anzichè richiamare.
E di fede, di punti fissi, di valori in cui credere penso che ce ne sia sempre bisogno.

Ad ogni modo allargando il discorso alla laicità, chissà perchè gli illuminati finiscono poi per fare davvero i filosofi, raramente si rivolgono e si impegnano davvero nel sociale. Troppa fatica?
troppi ostacoli?
...guardiamo ai ns. politici, a quelli che, bene o male, abbiamo votato... sono illuminati?
Parlo da profonda ignorante ma mi piacerebbe un mondo migliore nel quale divenire tutti più equilibrati...
Approfondite?
Grazie ed un caro saluto,
Costanza



a cura di COSTANZA
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del 27/10/2006 09:36:21
Ciao Marco, il tuo interessante spunto coincide con una riflessione di questi giorni: viviamo sospesi fra il fascino sublime della "cultura" (tradotta in maestri, concetti, studio, parole etc.)e il bisogno di calarsi in una realtà meno culturale e concettualizzata. La mia riflessione è nata dalla demagogia della cultura "alta" e delle parole e attraverso queste la seduzione che percepiamo e la manipolazione che attuiamo. Mi spiego meglio: nel mio lavoro uno dei compiti più gravosi e pesanti è quello di visionare le tesi di laurea, scopo dei laureandi è quello di sedurre (sè-duco=condurre a sè)il giudizio del docente.E' un'attività che mi svuota e e che condivido con un collega che ha la "testa" più brillante che abbia mai conosciuto. Alla fine di una estenuante sessione di laurea il collega in questione mi ha detto: "Mia cara, vivi di continuo sospesa fra la fascinazione della parola verbosa e l'incapacità di tradurla in una esaltante, banale ma rassicurante vita reale!" Ecco perchè ci chiediamo cosa ci spinge a cercare alcuni maestri come guide mentali e culturali del nostro percorso.Dall'altra parte cerchiamo la semplicità dei sentimenti più immediati che richiamano in noi quella parte che sentiamo più autentica. Inoltre quando le parole e la cultura ci stremano e non abbiamo più risorse ci rifugiamo nel sentire, nel percepire, nel sogno, in quel limbo pre-linguisitico e pre-concettualizzato in cui non ci sono più ferite (ma la radice di ferita è la stessa di feritoia!) Ecco perchè il linguaggio pre-verbale del bambino ci emoziona e cerchiamo come nella fase iniziale della nostra vita un contatto visivo scevro di parole e cultura.Il fluttuare fra questo "stato di cultura" e "stato di natura" ci impedisce di vedere la forza del quotidiano e della nostra missione. Il bisogno di essere nuovi ed equilibrati (come dici tu)e digerire le tante, troppe filosofie, teorie, ombre etc. talvolta ci esclude da quel contatto con la vita forte, salda, intensa e feconda che solo l'esperienza di un figlio può regalare. In questo ritieniti un privilegiato, ti è richiesta una missione "alta" quasi quanto quella dei grandi mastri: crescere i tuoi figli con generosità, slancio,fiducia, buon senso su una starda tortuosa ma ti auguro una strada di amore, un amore meno verboso, pù concreto fatto di bisogni e richieste reali.

Ti abbraccio Barbara
a cura di BARBARA
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del 27/10/2006 09:48:21
Gentile Barbara,
Marco parla di cambiare il mondo... tutto il mondo...
Lei ritiene che "tutto il mondo" viva sospeso fra il fascino sublime della cultura e il bisogno di calarsi in una realtà meno culturale e concettualizzata?....
Glielo chiedo perchè non condivido... anche se glielo chiedo con invidia per la sua proprietà di linguaggio e cultura.
Sinceramente,
Costanza
a cura di COSTANZA
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del 27/10/2006 10:12:12
Ciao Costanza, innanzitutto togliamo questo "Lei" che non mi piace e che non si addice ad un forum -in particolare questo-che è lo spazio riservato ad uno scambio sincero di impressioni!
Sì, credo che il mondo viva questa dicotomia, chi salverà questo cosmo disordinato e disorientato: i maestri o gli uomini? O i bambini? Come si parte dal caos per pervenire al cosmos? Quale studio ci fornirà gli strumenti? Bè di sicuro l'astrologia!
Non mi cimento in discussioni religiose che mi farebbero perdere di vista me stessa e l'argomento. Credo che l'equilibrio sia quello di "digerire" tutte le teorie e calarle nel quotidiano col bagaglio fornito e conquistato a fatica con cadute e ricadute, psicologiche, emozionali etc.
La domanda di Marco l'ho percepita in questo modo...forse mi sono sbagliata ma sono disposta ad ascoltare impressioni altre e conseguentemente a cambiare opinione con gioia e curiosità! Solo gli stolti non mutano le loro idee!
Grazie per i complimenti, purtroppo per indole e per professione sono verbosa anche io...ci sto lavorando sù!!! Ma proprio tanto.............

Ciao, Barbara
a cura di BARBARA
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del 27/10/2006 10:32:47
Ho inserito questo argomento in vista anche del corso di Milano in cui tratteremo di Saturno che dal punto di vista archetipico, è la struttura la realtà. Ora saturno ha come ultime sue due sedi capricorno e acquario e quindi 10 e undicesima. Due sedi di grande rilievo soprattutto la unidicesima dove si dovrebbe proprio portare qualcosa al sociale. Nel mio percorso circa dieci anni fa la filosofia e la spiritualità è entrata prepotentemente nella mia vita e mi ha aiutato tantissimo a vedere il bicchiere mezzo pieno a dare un senso a tutto. Ma da quando sono diventato padre mi sono accorto che tra la filosofia e la vita c'è un abisso a volte incolmabile, un pò la tematica Urano Saturno, e trasferire ciò che hai imparato a tuo figlio senza condizionarlo, senza forzarlo ma in modo dolce, attraverso l'esempio, il modo di comportarsi è molto da pesci e da dodicesima casa a mio parere. Come poi noi la viviamo se come uin sacrificio o come una gioia ci dice se abbiamo veramente integrato dentro di noi quello che abbiamo imparato a livello spirituale. Sarà che sono un soile toro in decima opposto a nettuno con urano ai primissimi gradi della vergine opposto a saturno in acquario ed entrambi quadrati a mercurio in toro in decima che questo discorso lo sento fortissimo dentro di me. Nella mia esperienza di vita, ho 43 anni, spesso sono andato verso il fantastico, il magico, verso un mondo spirituale molto prolifico ma attraverso il mio tema incarno proprio questo progetto e più vado avanti e più lo vedo chiaro dentro di me. Come abbiamo potuto arrivare dall'ameba ad essere uomini se non scrivendo i geni generazione dopo generazione? Attraverso i miei bimbi io vedo le mie illusioni spirituali crollare davanti alla realtà e al loro posto inizio a vedere la spiritualità come una fuga maschile dalla realtà. Se è vero come dice Lidia che maschile e femminile in quest'epoca, nell'era dell'acquario si devono incontrare amo pensare che sia a questo livello, a livello terreno che si devono incontrare. Se vogliamo una nuova umanità la si deve costruire insieme proprio attraverso i figli. Ma per arrivarci occorre conoscersi prima. Solo uomini e donne identificati potranno dare al mondo nuovi uomini ... indipendentemente che la storia sia vera o meno nel codice da vinci a mio parere c'è dentro questo messaggio. In quest'epoca più che in qualsiasi altra si dovrebbe imparare a verificare le proprie parole e le proprie idee prima di diffonderle .... ma ora mi sto llargando troppo e non ho molto tempo però volevo esprimere questo pensiero .... ciao a tutti
a cura di MARCO
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del 27/10/2006 10:33:54
Ciao Barbara, ti rispondo un attimo solo per non lasciarti con l'impressione di una polemica o ironia da parte mia. ...Lontana da questo: anche a me piace confrontarmi e, soprattutto, imparare da chi più ne sa.
Diamoci del tu, hai ragione, e ...piacere di conoscerti.
Solo ora non posso dilungarmi: ritornerò sull'argomento non appena posso.
Un caro saluto,
Costanza
a cura di COSTANZA
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del 27/10/2006 11:39:58
cari amici, cara Barbara, che gioia leggerti qui..

rispetto a ciò che dice Marco credo che debba essere così.. ovvero che il maschile e il femminile si debbano incontrare quaggiù, altrimenti resterebbe di nuovo un affare di pochi..
Hai ragione Marco quando sostieni che la lotta tra Urano e Saturno è quella che costantemente viviamo.. giorno dopo giorno.. tra la realtà con tutte le sue necessità che spesso non ti lascia spazio per tutto quanto di grande e di ideale vorresti portare nella vita.. eppure è proprio qui che si può diventare migliori.. proprio cercando di dare "spiritualità" anche alle cose della mediocrità.. che non sono quelle meravigliose, ma sono quelle con cui si confronta l'essere umano che, per natura, ha un lato spirituale che deve essere onorato.
La raltà è tragica se non riusciamo a trovare il lato ideale.. perchè allora tutto si banalizza e diventa senza senso..privo di ogni magia..
E' questo che non bisogna perdere di vista mai.. anche quando la stanchezza e la quotidianità sembrano affossare tutto il resto.
Un bacio Lidia
a cura di LIDIA
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del 27/10/2006 12:45:52
Ragazzi, ho poco tempo...e non entro nella complessità di questo argomento che mi attrae assai. Lidia, ne ha già letto le pagine tanto tempo fa e pure io. Lo citai in un altro blog.
Sto parlando del libro - piccolo anch'esso di poco più di 70 pagine in formato cartolina- che riporta il contenuto integrale di una conferenza che tenne il Martin Buber nel 1947. Si chiama 'Il Cammino dell'Uomo' . Vi invito a leggerlo perchè con una semplicità disarmante e un linguaggio commovente riesce ad aprire spazi di riflessione profonda sul significato del nostro cammino, qualunque esso sia e ci siamo scelti...
Stasera con un po' più di tempo ve ne proporrò alcuni passaggi.
Kiss a tutti
Evi
a cura di EVI
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del 27/10/2006 13:02:04
...Martin Buber, aggiungo al volo, parla di quanto sia importante onorare il quotidiano e le singole azioni che lo definiscono. Non c'è scissione...
a cura di EVI
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del 27/10/2006 20:06:50
Sì è vero, Evi, non c'è o almeno non ci dovrebbe essere scissione..sono d'accordo con Lidia quando suggerisce di trovare un momento "magico" e di poesia nella vita di ogni giorno,c'è sempre qualcosa di esterno che illumina l'interno, basta farci caso! Se non lo trovassimo il peso della vita ci distruggerebbe! Per quanto riguarda lo spunto di riflessione ammetto con franchezza che le mie conoscenze astrologiche sono elementari...posso limitarmi ad integrarle con le mie. Poi sarà compito di Lidia o chi per lei trovare delle chiavi di lettura...Mi riferisco al mito classico della metamorfosi di Tiresia: Colpevole di avere colpito con la sua verga due serpenti che copulavano, ne uccise uno (la femmina). Fu così che per punizione divina fu trasformato in donna, alla fine di questo "piacevole" periodo (se potessi rinascerei sempre donna!) fu trasformato nuovamente in uomo, ma da quel momento fu reso cieco da Zeus. Oltre la cecità ricevette il dono della profezia, era ritenuto uno degli uomini più sapienti dell'antichità. Il mito, a mio avviso, va spiegato così: Non è un caso che lui venga punito mentre osserva un momento di accoppiamento e di procreazione (anche se animale). Quindi la potenza conoscitiva di Eros! Per giungere al massimo grado di "sapientia" deve vivere necessariamente i due opposti: maschile e femminile (già con difficoltà noi viviamo una sola di queste identità!) Vivendo gli opposti li conosce, li supera e li armonizza, tale armonizzazione conduce ad una conoscenza altra che però gli toglie la vista, elemento sensoriale indispensabile. Ottenuta la conoscenza Tiresia non diviene un asceta solitario ma, vivendo FRA gli uomini, fornisce a tutti i suoi oracoli illuminanti, da Edipo a Ulisse.
Peccato che oggi Tiresia non abbia una e-mail a cui scrivere...
Ah Marco, come Gesù o Buddha, neanche lui ebbe figli!

Ciao Barbara

P.s. Costanza, conoscerti è un piacere anche per me!!!
a cura di BARBARA
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del 28/10/2006 09:52:51
cara Barbara,
bello il mito di Tiresia.. mi piace tanto e generalmente lo uso quando tratto la Bilancia.. unitamente a quello di Paride che è più strettamente collegato alla scelta.. mentre quello di Tiresia è legato al superamento degli opposti..
In ogni caso, rispetto al tema originario, è interessante il fatto che la 5a casa indica sia la possibilità di riproduzione, sia la parte più istintiva della nostra identità..quella che è visibile prima del percorso di civilizzazione che farà la sesta,in cui diventeremo veri cittadini,ma perderemo inevitabilmente molta della nostra spontaneità.
Però, l'astrologia ci dice che per rigenerarci.. e poter poi offrire il meglio di noi.. dobbiamo ritrovare proprio in questa casa.. il nostro "bambino interiore" che ci darà modo di recuperare il lato più giocoso e più vero..Per questo la 5a è legata anche al divertimento.. ma non a quello comunemente inteso oggi..ma a quel "divertimento" che è in grado di permetterci di godere di tutto ciò che la vita ci offre senza mettere in piedi miliardi di difese che bloccano la spontaneità.
Tra le altre cose, molti grandi maestri hanno molti valori casa 5a... ed hanno vissuto pienamente anche la loro fisicità.. poi,in un secondo momento magari hanno deciso di sublimarla.. dopo averla vissuta.
Un saluto Lidia
a cura di LIDIA
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del 28/10/2006 15:46:32
Innazitutto Ciao Barbara, mi fa un piacere immenso sentirti qua sul blog e mi piacerebbe darti una bella abbracciatona.Spero tu stia bene. Ragazzi le vostre risposte sono stimolanti al massimo, ora non ho molto tempo ma volevo ringraziarvi per i vostri interventi ....

p.s.
penso comunque che Lidia abbia veramente sintetizzato quello a cui ero arrivato anche io. Che la vera spriritualità sta nel rendere magico il quotidiano. E' questa la sfida da vincere!
a cura di MARCO
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del 28/10/2006 16:20:05
Ti abbraccio forte anche io, mio caro amico!

Barbara
a cura di BARBARA
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del 30/10/2006 10:12:00
L'essenza del mio intervento in questo forum voleva porre l'accento su una cosa a cui non si pensa mai. Noi cambiamo in continuazione, ma cambiamo geneticamente, non solo psicologicamente o comportalmente. Dentro, le nostre cellule non sono più le stesse che erano 5000 o 100.000 anni fa. Ma noi non ce ne accorgiamo, fa tutto il nostro corpo e non sappiamo nemmeno in che senso cambiano e che cosa aggiungono, che già non ci sia, all'interno del nostro corpo. Noi viviamo circa 80 anni e poi moriamo e i nostri figli prendono il testimone e portano avanti i nostri cambiamenti. E ogni cambiamento ha una prima fase psicologico comportamentale ed una successiva corporea e genetica. Se guardiamo il cerchio di un tema natale e osserviamo il cammino del sole, esso parte dall'ascendente e prosegue dalla dodicesima fino alla prima, passando prima per le sei case mentali e poi per quelle fisiche. E anche questo cammino è da tenere presente oltre quello tradizionale che parte dalla prima fino alla dodicesima più legato al nostro corpo, poichè secondo me è il cammino del nostro maestro interiore, della nostra anima che cerca radici e che si contrappone appunto al tradizionale cammino del corpo che cerca invece la leggerezza dell'anima. E questo cammino, è quello anche del genitore o del guru che insegna al proprio figlio o discepolo. E' il livello da cui si parte che è diverso. Accudire un bambino fin dai primi momenti in cui viene alla vita è molto diverso che insegnargli qualcosa a partire dalla comparsa della coscienza. Manca un pezzo, un pezzo importantissimo che a mio parere ogni guru, simbolo di urano, si perde. E quel pezzo, ogni guru, lo deve poi recuperare nella società. Lidia ha spesso parlato del prezzo che ogni eroe deve pagare alla società per la sua identificazione e a mio parere questo prezzo è legato proprio a questa fase che ogni guru si perde, perchè pallosa, noiosa, terribilmente difficile da vivere, dal punto di vista emotivo e fisico. La dimostrazione che l'umanità è quasi ferma da questo punto di vista è che nonostante il passare degli anni ogni generazione deve avere la propria guerra per capire, deve avere i propri morti, per comprendere cosa va e cosa non va nei suoi comportamenti. Se si vuole far fare un salto a tutta l'umanità occorre proprio imparare a scendere nella realtà quotidiana, nella materia, nei geni. Una malattia prima diventa familiare, dove per familiare si intende che c'è una predisposizione, non una certezza e poi genetica, e quando è scritta porta alla fine di quella linea genealogica, decretando un supremo verdetto a livello materiale di cosa sia possibile e cosa no. Una volta la religione in modo molto drammatico affermava che un peccato veniva scontato da sette generezioni successive. Ebbene io lo vedo nella mia pratica di medico, tutti i giorni osservando i genitori le malattie dei loro bambini e quello che ogni bimbo viene a portare alla luce affinche ogni genitore capisca ..... un guru può ugualmente vedere queste cose ma su un piano molto più sottile, meno evidente che la materia. Il codice Da Vinci mi ha fatto riflettere proprio sulla scrittura nei geni delle nostre esperienze e sulla trasformazione sul piano materiale di ciò che abbiamo compreso su un piano diverso ..... cara evi mi sono scaricato da internet il librettino di Martin Buber ed ora me lo andrò a leggere ... sei sempre preziosa nel donare agganci culturali e nel diventare coincidenza o sincronicità ...
a cura di MARCO
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del 30/10/2006 11:05:38
ecco un passaggio interessante del pensiero di Martin Buber...
"Il pericolo originario e la più grande tentazione per gli uomini è la religione. Spaccare il mondo in due parti: qui la parte del culto e del sacramento, con tempi e luoghi santi, là il profano, il mondano, la vita normale e condizionata di tutti i giorni - questo è un atto di 'separazione'".

Narra una leggenda del patriarca biblico Enoc: "Enoc era un ciabattino: ad ogni colpo del suo ago, cucendo insieme suola e tomaia, univa Dio e la sua Shekinà". Per tutto questo risulta chiaro come la mistica chassidica non sia affatto un distacco (Abkehr) dal mondo, ma al contrario un perseverante rivolgersi (Hinkehr) ad esso: non contemplazione, ma la più alta e concreta delle azioni".

Martin Buber - o meglio Dio nella fattispecie (o il Divino, il Sacro, il Sè, vedete voi!!!) - ci chiede di 'essere noi stessi' non importa se dedicandoci ai figli, al lavoro, alle pulizie, o a qualcos'altro.
L'importante è giungere all'appuntamento finale in grado di rispondere alla domanda: Chi sei? Sei stato davvero e autenticamente Marco, Evi, Costanza, Barbara, Lidia...?

Scusate se è poco...
Ciao evi
a cura di EVI
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del 30/10/2006 11:43:30
Buon..tutto a tutti!
purtoppo ho sempre troppo poco tempo a disposizione: non sono ancora riuscita a leggere tutto quel che avete scritto in questa discussione anche perchè mi par proprio vada letto con calma ed attenzione per non divagare troppo.
Mi ripeto, reputo molto interessante l'argomento che mi sembra abbia preso diverse direzioni.
Leggerò e ci rifletterò con calma, ad ogni modo Evi cercherò anch'io Martin Buber, grazie per la segnalazione.:concordo con te e con lui per quanto riguarda "essere noi stessi"...
Costanza
a cura di COSTANZA
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del 30/10/2006 16:17:07
ciao,
convengo pienamente che la dualità spirituale/materiale non abbia nessun senso, ma abbiamo un'eredità filosofica da superare ( il famoso Descartes) e che questo non è ancora accaduto. Essere uomini/donne nuovi/e presuppone prima di tutto questo ed è un compito, che a mio avviso non va delegato ad altri.Ognuno di noi deve farsene carico.
Da un punto di vista astrologico non identifico il guru con Urano. Il termine guru significa "colui che dissipa l'oscurità", quindi qualcuno che illumina, che porta luce. Urano c'è in quanto nuovo che si contrappone ad una vecchia ideologia/fede ecc.,ma ritengo che a questo si debba aggiungere Nettuno e Plutone.Per essere un guru bisogna possedere carisma, essere consapevoli del proprio potere personale e contemporaneamente essere in contatto con il proprio sentire, cogliere quello degli altri e farsene portavoce.
Il tradurlo nella quotidianità è il compito piu' arduo,ma credo che questo avvenga perchè abbiamo perso il piacere o non riusciamo piu' a vedere l'eccezionalità nelle piccole cose.
Non diamo valore alla quotidianità perchè confusa con l'ordinario, il ripetitivo e siamo stati educati all'attesa degli "eventi importanti".
Non so perchè i Guru non hanno figli,ma poi siamo sicuri che non ne abbiano avuti? Forse sono passate solo le informazioni utili al sostegno di quella particolare fede e/o ideologia; di questo non mi stupirei.se ne avessero avuti socialmente e culturalmente sarebbero stati "responsabili" del loro agire, come accade per ogni genitore che si sente giudicato e visto anche attraverso i comportamenti del/la figlio/a.Per una religione o qualsiasi credo è piu' facile ricondurre tutto a Uno.
adesso faccio l'uraniana: e se iniziassimo a pensare che siamo noi gli uomini nuovi e le donne nuove, senza delegare piu'.Ognuno alla ricerca del proprio guru dentro di sè,con umiltà , attingendo anche dall'esterno , attraverso le persone che piu' facilmente captano o hanno il coraggio di farsi da portavoce.
Se è l'esempio che conta e non quello che si dice ( ed è verissimo) iniziamo a praticarlo.
In fondo questo è il viaggio di tutti, l'ho abbiamo anche già detto, dall'oscurità alla consapevolezza (luce), ognuno con un colore e mezzi di trasporto diversi.Mettiamo in contatto i pianeti tranpersonali con quelli personali...facile a dirsi!!!
Rispetto all'analisi delle case, non mi è chiaro Marco perchè vedi il
"mentale" nel viaggio dalla 12 alla 7.
Ci ritornerò in un altro momento.
Un abbraccio
Adriana
a cura di ADRIANA
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del 31/10/2006 11:40:03
cara Adriana,
concordo pienamente con ciò che dici.. a mio avviso, ciò che dovrebbe proprio caratterizzare l'era dell'acquario dovrebbe essere questo "riprenderci le nostre proiezioni".. infatti, anche il guru è una proiezione della nostra parte divina.. quindi, la vera novità dell'era nuova sta nel fatto che ogni uomo deve cominciare, almeno per quanto riesce, a vivere la sua intierezza smettendo di spargere fuori sia i lati infimi sia quelli superiori della sua natura.
Allora si' che ognuno di noi sarà GURU di sè stesso e, personalmente penso che il guro debba pienamente viversi la sua parte materiale in quanto ha un corpo con tutte le esigenze che esso comporta.. Rinnegare il corpo è sempre un qualcosa di negativo che concorre a scindere mentre invece tutto deve andare verso la "ri- unione".
Un bacio Lidia
a cura di LIDIA
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del 31/10/2006 21:00:43
Concordo assolutamente con quanto si sta dicendo; concordo anche sul fatto che possono averci tramandato solo quello che era importante per loro in quel momento, tacendo quello che poteva essere scomodo.
E credo fortemente che ognuno di noi debba imparare a vivere nel qui ed ora, cercando ognuno il suo maestro interiore, perchè così come ognuno di noi è diverso dall'altro, anche il maestro sarà diverso e proprio attraverso queste diversità che saremo completi.
ciao a tutti Maurizia
a cura di MAURIZIA
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del 01/11/2006 10:58:12
Cara Adriana .... volevo spiegarti perchè ho associato il guru a Urano. Sono partito dal cambiamento, dalla consapevolezza della scelta. La prima domificazine di Urano è la settima la bilancia. Il guru, è il padre spirituale, colui che all'inizio del nostro percorso di identificazione scegliamo. Uarno è anche elettricità, e quindi luce. Con questo non volevo identificare Urano con il guru, ma vederne solo questa parte. All'iterno della figura del guru si può mettere in evidenza anche il suo lato nettuniano o plutoniano, basta solo cambiare la prospettiva di osservazione. Ogni cosa a seconda della parte da cui la osservi ti apparirà in un modo in un altro. Non potrai mai vederla per intero. Nella materia questo non è possibile, questo è un processo che fa la mente sommando dentro di se le varie visioni osservate in momenti diversi. Questo concetto poi è a mio parere alla base della diversità. Per quello che riguarda le case dalla dodicesima alla prima quello a cui ho accennato è una rflessione a cui mi sono lasciato andare un pò di tempo fa e che mi piacerebbe sviluppare. Se tu guardi il cerchio del tema natale e ricordi la direzione del cammino del sole nel cielo ti accorgeresti che sorge a destra e tramonta a sinistra con il nord davanti a noi. In realtà nel cerchio astrologico si muove al contrario. Questa cosa mi ha fatto riflettere, così ho provato a partire dalla dodicesima casa e a vedere dal punto di vista simbolico cosa significasse nel bambino appena nato. La prima cosa che mi è saltata alla mente è stata il cosignificato della dodicesima con i pesci. Un bimbo appena nato è un unica cosa con l'ambiente che lo circonda. E' rimasto per nove mesi nella pancia della mamma da quando lo zigote, la cellula risultante dalla fusione di spermatozoo e ovulo si è formata fino alla nascità. La consapevolezza di essere un individuo e quindi un essere separato dalla madre avviene alla nascita nel momento in cui non gli arriva più il nutrimento senza nemmeno dover chiedere ma solo dopo una sura rezine istintiva: il pianto. Questa fusione può essere rappresentata proprio dalla dodicesima con contrapposta proprio la sesta che rappresenta la materializzazione dell'anima. Nella undicesima si trova contrapposta la quinta in cui il bambino inizia la fase narcisistica e autocentrata .. (ora devo andare continuerò più tardi).... comunque queste sono solo mie riflessioni che dovrò con il tempo verificare e approfondire, le vedo come visioni uraniane ......
a cura di MARCO
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del 01/11/2006 22:44:22
Ho riletto il mio ultimo intervento e devo ammettere che quel quadrato urano mercurio mi complica sempre la vita nel cercare di comunicare agli altri i miei pensieri più profondi. Già dalla prima frase non si capiscono molte cose che io ho dato per scontato, non so se riuscirò con questo nuovo post a farmi capire e a non farmi fraintendere, ma ci provo. Ho associato il guru ad Urano e quindi al cambiamento perchè dentro di me amo pensare al guru come a colui che ti sveglia dal torpore di una vita preordinata e ti spinge verso il cambiamento e ad una nuova visione. Ecco perchè ci ho visto Urano, non solo ma l'urano della bilancia e cioè una scelta consapevole nel cambiamento, non più un cambiamento subito ma voluto e scelto. E anche il riferimento alla luce come risultato dell'elettricità, della famosa differenza di potenziale, e come simbolo di conoscenza anche. Ma come ho detto anche nel post precedente, la figura del guru è poliedrica e può essere vista anche dal punto di vista nettuniano o plutoniano. Tutti e tre i pianeti transpersonali lo descrivono bene e ne danno a mio parare un immagine completa. Avete ragione sia tu che Lidia quando dite che non dovremmo più delegare a nessuno il nostro guru personale ma rappropriarcene, ma io penso che nel percorso che ci porta a riappropiarci di questa figura c'è anche l'identificazione temporanea in una figura esterna di riferimento e di ispirazione. Esattamente come accade al bambino che si identifica nel genitore dello stesso sesso. Sul fatto poi che noi potremmo essere gli uomini e le donne nuove, beh la penso esattamente come te. Penso che la stessa era dell'acquario ci stia ponendo davanti a questa sfida. Per quanto riguarda l'analisi delle case dalla 12 alla prima ci vedo il cammino della coscienza come spirito, o anima contrapposto a quello del corpo e della materia che parte dalla prima e procede verso la dodicesima. La coscienza come la luce del sole. Anche qua vedo sole e luna contrapposti o meglio machio e femmina, o ying e yang. Il sole non può avere consapevolezza di se stesso se non specchiandosi in un corpo morto come la luna, è attraverso di lei che si vede e si riconosce. Idem vale per la luna solo al contrario. E anche qua vedo il ciclo tra luna e il sole. Nella prima fase luna e sole sorgono e tramontano insieme. Quando un bambino nasce nella dodicesima cosignificante dei pesci è un tutt'uno con l'ambiente crcostante. Per nove mesi è stato dentro la mamma e fisicamente non poteva essere consapevole di se stesso come unità distinta dalla madre. Un pò come un sole solo nell'universo. Pensa non aveva nemmeno bisogno di chiedere alla madre cibo, calore, riconoscimento, arrivava tutto in modo automatico. E' alla nascita con la mancanza di tutte queste cose che piano piano si rende conto d essere un individuo. La dodicesima opposta alla sesta rappresenta a mio parere proprio l'incarnazione e la separazione dal tutto. La fase successiva è capire di essere un individuo e undicesima opposta alla quinta è questo processo. Ed è in questa fase che un genitore diventa il guru di proprio figlio attraverso il suo esempio, attraverso l'accettazione della diversità. Solo se è consapevole del proprio camminoa bambino ad adulto, può scendere a livello del bambino accettandone la diversità ed i limiti. Il processo dalla dodicesima alla prima è a mio parere molto legato al genitore e al suo spirito e al processo di crescita che lui stesso ha fatto, e a quello che trasmette al proprio figlio attraverso il suo atteggiamento e comportamento.
E' come se nella parte sopra all'orizzonte ci fosse la parte teorica, l'insegnamento, e nella parte inferiore la realizzazione fisica e terrena di ciò che si è appreso spiritualmente o mentalmente, la dove la mente è l'embrone dello spirito. Quello che ti sto raccontando è una visione che ho dentro di me, ma ho grande difficoltà a tirarla fuori e a descriverla nei minimi particolari per definirla poichè è nuova, la sento legata alla mia esperienza ma faccio ancora fatica a tradurla in parole e concetti. Pensa al mio urano in vergine quadrato a mercurio (lentissino e ruminatore) in toro. per adesso mi fermo qua. Magari ne riparleremo dal vivo durante il week end sempre che tu ne abbia voglia .... un abbraccio Marco
a cura di MARCO
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del 02/11/2006 09:52:30
caro Marco,
non è vero che non riesci a spiegare quello che hai dentro.. credo che sia il contrario.. hai dato un'immagine perfetta di ciò che hai dentro alla tua mente.
Concordo pienamente sul fatto che prima i guru vengano trovati fuori.. in effetti è vero che i genitori in un certo senso sono i "guru"; c'è sempre una profonda idealizzazione del figlio.. soprattutto nei confronti del genitore dello stesso sesso.. ed è quella che permette l'identificazione.. altrimenti non sarebbe possibile prendere l'identità.. (inizialmente è così) da una persona che si odia. In casi tremendi di sopraffazione e di umiliazione del bambino, si parla di "identificazione con l'aggressore" il che vuol dire che nella psiche del bambino si procede all'identitifazione attraverso qualità come la forza e la violenza del padre che, a quel punto, devono essere viste come nobili e positive, in modo da poter essere qcquisite e procedere all'identificazione con chi le incarna (altrimenti non ci sarebbe questo passaggio).

Successivamente.. proprio dopo l'identificazione passiamo via via alla "demolizione" interna dei nostri genitori.. soprattutto la fase adolescenziale .. è legata a questo passaggio.. che, ancora una volta però corrisponde al lasciare l'identità familaire - genitoriale.. e pian piano assumerne una personale.

In questo passaggio si va dalla 8a casa alla 9a.. ed in effetti spesso è qualcosa di "ideale" che viene trovato fuori che ci rifà fare il passaggio di cui abbiamo bisogno.. infatti le ideologie, i politici, i profeti.. i guru.. sono tutte figure "transizionali" che dovrebbero permetterci di traghettare a ciò che siamo: inevitabilmente inizialmente ci deve essere una proiezione.. infatti su di essi noi proiettiamo il nostro bisogno di giustizia, di armonia, di verità e di elevazione.. ed è la strada giusta per poi poterci riappropriare di queste cose..
In ogni caso... noi è sempre e solo venendo a contatto con ciò che proiettiamo che cresciamo.. ma per questo.. ci servono sempre "specchi".

Mi piace molto questo tuo discorso.. ed apprezzo tantissimo la tua mente.. quell'Urano Mercurio che è folgorante..... come lo riconosco.....!!!
Un bacio Lidia
a cura di LIDIA
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del 03/11/2006 18:37:14
..mi sono letta tutto anche se ho perso il filo un paio di volte,concordo che si capisce...però..il toro ruminante,
si sente!
a cura di RAMONA
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