IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni |
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DISCUSSIONE: miasorella |
leggendo del post di Mettuno sul blog mi è saltata all'occhio la sua luna/nettuno e mi è venuta in mente mia sorella.
Difficile parlarvene con obbiettività, perchè le voglio bene ma sento crescere dentro di me un rifiuto , piano piano.. inizio a non poterne più. Mi provoca dolore questa sensazione e vorrei analizzarla. Cercherò di essere sintetica. anche se la vedo ardua. Mia sorella è ammalata dalla nascita. Ora niente di ereditario o genetico. Ma da quando era neonata ne ha sempre una, sempre in versione virulenta o con un quadro clinico così assurdo che nessuno mai ci capisce davvero nulla.. a lei un virus influenzale si trasformava in una gastroenterite fulminante.. un'otite le perforava entrambi i timpani.. un inverno più freddo geloni piaghe e infezioni.. potrei fare un elenco infinito di queste cose. sino al più eclatante. Entrata in ospedale per un'operazione di setto nasale deviato ne è uscita con un occhio completamente cieco e l'altro l'ha perso nei due anni successivi. Questo da un punto di vista fisico.. tornando alla luna, che lei ha opposta a nettuno , asse XI/V, gemelli sagittario.. ecco la cosa che mi angoscia di più. Lei ha marte e saturno entrambi in dodicesima.. insomma nn una passaggiata, prove continue.. e ok.. ma è anche incredibilmente fragile da un punto di vista psichico. Gli anni delle superiori e i primi dell'università sono stati un incubo, hanno tolto ai miei anni di vita, incrinando pesantemente anche il loro legame di coppia e togliendo gioia e sorriso a tutti. Abbiamo passato anni su e giù da centri di igene mentali, pronti soccorsi,reparti psichiatrici,terapie intensive. Abbiamo avuto allucinazioni uditive olfattive visive episodi di autolesionismo episodi di simulazione di malattie episodi di simulazioni di violenze fisiche bugie/convinzioni malate che hanno rischiato di coinvolgere anche da un punto di vista legale gente che nn aveva ne arte ne parte.. anni in cui ci veniva detto che era una schizofrenica gravissima pericolosa per se e per gli altri.. poi che era solo leggermente borderline.. poi nel frattempo anoressica come dimenticarselo.. nel frattempo aveva smesso praticamente di andare a scuola, nessuno osava chiederle nulla, zero responsabilità.. lei era malata poverina... sino a che un bel giorno è completamente rinsavita (?) si le è rimasto un atteggiamento conpulsivo che la porta a vedere in ogni uomo un potenziale padre per un agognatissimo figlio.. ma sostanzialmente è stata diagnosticata capace di intendere e di volere.. E io sono qua che sono stanca di nn poter mai avere un momento sereno, di nn poter mai parlare con mia madre di altro che nn siano i suoi problemi, di avere la sensazione che è sempre una situazione di finta quiete. E quando vedo i meravigliosi lavori di bricolage che realizza da CIECA mi viene da mettermi a gridare scrollare forte lei e scrollare mia madre e gridare loro di aprire gli occhi. Ma nn posso perchè passo per la crudelissima e menefreghista sorella maggiore che nn crede sino in fondo alle sue molteplici sciagure e che nn riesce a compatirla e scusarla sempre. Nn credo di essere stata abbastanza chiara e lucida, sono anni di sofferenza macinata in solitudine. Nemmeno con l'analisi ho tirato fuori questa cosa , anche perchè mi sa che per dipanarla saranno cavoli amari e sono un po' stanca.. vorrei riorganizzarmi dopo l'ultima rinascita dalle ceneri. Il fatto di aver messo queste sensazioni sul video già mi fanno sentire meglio e se nn avrete voglia di sciropparvi tutto il papiro nn importa, mi sento cmq già ascoltata :) i suoi dati 02/05/76 11.30 MI Luisa |
a cura di natalibera |
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RISPOSTE |
del 10/10/2007 00:40:38 |
cara Natalibera,
come non ascoltare e come non comprendere i tuoi stati d'animo? Comprendo perfettamente che vivere con una persona malata che monopolizza l'intero ambito familiare sia già difficile in sè.. se poi, alla fine ci si accorge pure che la malata spesso è immaginaria, allora diventa una fraudolenza che lascia sconcertati ma profondamente arrabbiati ed avviliti. Mi fa piacere che tu abbia scelto questo ambito per parlare di questo tuo grande dolore. Lo si sente, è penetrante ed assolutamente autentico e ti assicuro che è anche legittimo. Domani guarderò il tema di tua sorella, per ora ti abbraccio forte e spero che, avendone parlato, tu ti senta veramante già un po' meglio. A domani Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 10/10/2007 05:39:05 |
Cara Natalibera,in parte comprendo il tuo dolore,per quanto mi riguarda io ho avuto mia madre che praticamente dalla mia nascita ha iniziato con una depressione,diagnosticata in sindrome bipolare.Certo la vostra vita,tua e dei tuoi genitori,e' stata sicuramente piu' bersagliata e complicata della mia,ma volevo solo dirti che mi rendo perfettamente conto di cio'che vuoi esprimere.Mia madre passava da momenti di grande eccitazione a momenti di apatia completa,io essendo neonata,naturalmente avevo bisogno di essere accudita,lei si chiudeva in casa con me e non faceva entrare nessuno,se non mio padre,ma anche con lui poi a volte aveva atteggiamenti di rifiuto,non mi dava da mangiare......Una mia zia che abitava nel palazzo di fronte cercava,a volte inutilmente di entrare in casa per controllare che io avessi mangiato,che fossi stata accudita.....Sono cresciuta con la paura che la mamma stesse male,dovevo essere brava perche' cosa succedeva se la mamma stava male?Ogni volta che aveva le ricadute,prendeva di mira o un parente o mio padre,per cui questa persona,per tutta la durata delle ricadute era continuamente bersagliata da insulti,cattiverie ecc.Non e' mai guarita ed ora a 66 anni non credo guarira' piu'.nell'arco di questi ultimi anni ha avuto,per due anni consecutivi,una grande ricaduta,proprio quando io ho partorito il mio ultimo figlio.Usciva di casa di notte,spendeva tutti i soldi che aveva,prendeva un treno e andava dove le veniva in mente,cercava uomini e si poneva con loro in maniera provocante,tieni presente che lei dopo la morte di mio padre,io avevo 13 anni lei 40,non voleva piu' nessuno ed ha avuto solo due relazioni,una breve e l'altra durata fino alla morte di questo compagno.ora e' sola da circa 8 anni......Come non ricordare le notti in cui,se sentiva il nostro cane abbaiare,telefonava ai carabinieri,dicendo di venire ad arrestare il mio compagno perche' il cane disturbava.Di notte non dormiva,girava per casa insultando e dicendo assurdita'.Di lei non ho l'ora esatta di nascita comunque dovrebbe essere 21.00 13/3/41 bologna,anche lei aspetto luna/nettuno ma di congiunzione in dodicesima,anche lei marte e saturno ma in trigono e questa opposizione luna/sole.Ora come ora vivo sempre nella paura delle sue ricadute,ho le antenne dritte non appena mi dice che non riesce a dormire,le ricadute iniziano con la totale mancanza di sonno.....Anche io,come te,a volte penso di non riuscire a compatirla,a capirla e cio' mi fa stare male,non sono stata per nulla accolta,coccolata,ho dovuto mettere dei limiti nelle mie emozioni, (il mio tema natale parla chiaro 30/6/67 23.55 bologna,per quanto riguarda la paura dell'abbandono).In questo ultimo anno ho avuto modo di incontrare un uomo che e' sposato con una donna che soffre di depressione ossessivo-compulsiva per cui e' come se indirettamente rivivessi un po' cio che e' stato per me.Nemmeno io riesco a ''perdonare'',e' brutto dirlo,mia mamma,ci sono stati momenti in cui avevo tanta rabbia nei suoi confronti ed ora non riesco a tollerare e mi sa soffrire vedere questo uomo che deve barcamenarsi in questa sua vita matrimoniale.Questa donna,in cura anche lei presso una psichiatra,assume atteggiamenti di vittima,lo ricatta continuamente che se lei e' diventata cosi' e' colpa di lui,che lui e' un buono a nulla,attua giochetti psicologici molto sottili per farlo sentire in colpa....Non voglio prendere totalmente la parte di lui,perche' comunque in questi anni di malattia di lei,si e' creato un suo mondo a parte,varie amanti ecc. che lei in parte ha scoperto e che naturalmente non fa altro che rinfacciargli,anche davanti al bambino.Poi quando si vede stretta,quando lui si ribella,ahime' veramente poco,piange e dice che lei e' malata.....
A volte mi sento in colpa e verso mia madre e verso questa donna per non riuscire a comprenderle..... Ecco Luisa,ti ho portato a conoscenza questo per dirti che ti capisco,ti sono vicina,sperando di farti coraggio. In bocca al lupo a presto Elisabetta ![]() ![]() ![]() |
a cura di ELISABETTA |
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del 10/10/2007 09:35:27 |
cara natalibera, ti ho scritto nel blog di Lidia.
un saluto |
a cura di NETTUNO |
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del 10/10/2007 09:46:27 |
grazie amici cari per la vostra attenzione, sono in ufficio e durante l'ora di pausa tornerò . a dopo e un abbraccio
Luisa |
a cura di NATALIBERA |
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del 10/10/2007 11:45:23 |
Cara Luisa,
le tue parole mi hanno colpito profondamente. Se hai seguito la discussione del mio tema natale,avrai letto che ho avuto una sorella con problemi mentali. E come mi ritrovo in quello che scrivi...tu che diventi trasparente perchè la vita di tutti gira sempre intorno a lei,nel bene e nel male. Anch'io ho vissuto nella paura che lei potesse rovinarmi la vita,perchè la rivalità tra noi era enorme:io,che ero la persona che le stava più vicino nei periodi di crisi,ero anche la prima persona che cercava di colpire. Un giorno ha telefonato a mia suocera e le ha raccontato che avevo un amante(cosa che non mi passava neanche per la testa),che tutti lo sapevano,tranne mio marito,e poi mi ha telefonato ridendo,raccontandomelo,per dimostrarmi che lei aveva il potere di distruggere la mia vita. E c'aveva visto giusto perchè mia suocera(che non aspettava altro)mi telefonò con insulti che puoi immaginare;per fortuna mio marito ha attaccato sua madre (una delle poche volte!) e,dopo discussioni accesissime tra loro due,la cosa non ha avuto conseguenze. Avevo anche paura per il mio lavoro,che essendo autonomo,funziona attraverso la serietà e professionalità che dimostri,e il mio incubo era vedere mia sorella che telefonava ai miei clienti e inventarsi chissà cosa. Non sai quante volte mi sono chiesta:ma è malata o è str....?(scusate il termine,ma è così). Io posso parlarti in base alla mia esperienza. L'interpretazione del tema di tua sorella potrà aiutarti a capire meglio quali dinamiche l'hanno portata a questo percorso,ma vorrei spingerti a spostare l'obiettivo su di te,perchè ancora stai cercando dai tuoi genitori l'approvazione,le carezze,le attenzioni che non ti hanno dato. Era un tuo diritto riceverle,era quella coperta calda che ti avrebbe fatto sentire al sicuro e amata. Può darsi che,prima o poi,tu le possa avere,ma potresti anche non averle mai. La differenza è che ora non ne hai più bisogno come prima,perchè la tua vita non è più dipendente dai tuoi genitori,ed anche se è una cosa difficilissima da accettare,perchè porta solitudine,sofferenza è l'unica,credimi,l'unica strada:accettare che i tuoi genitori non ti hanno dato l'affetto che volevi. Non sai quante volte guardo per strada una madre a braccetto con una figlia che fanno shopping insieme,con quell'aria di complicità che io non conosco,oppure un padre che porta orgoglioso la sua bambina in bicicletta.... Tutto questo a noi non è successo,ed è inutile raccontarsela o cercare ancora qualche bricioletta caduta dal panino di tua sorella. E' altrove che dobbiamo cercare:nella nostra,anzi,NOSTRA,vita (mi sembra che tu abbia una bimba). Voglio dirti ancora due cose importanti. La prima è: cambieresti la tua vita con quella di tua sorella? La seconda è un detto che si dice dalle mie parti: "Ai figli che danno pochi pensieri,si dedicano pochi pensieri". Pensaci bene:tu hai avuto la forza per farcela a vivere con poco affetto,e a non farti trascinare nel vortice che hai vissuto. I tuoi genitori hanno visto questa tua forza e si sono alleggeriti di una responsabilità in più. Lo so,non era e non è giusto,ma non sono stati capaci di fare diversamente. Dèdicati alla tua vita:tua sorella ha già abbastanza persone attorno. Stàccati,con compassione,e ringrazia te stessa per avercela fatta ed essere come sei. Ti abbraccio forte ![]() |
a cura di STEFANIA |
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del 10/10/2007 11:55:31 |
Ciao Luisa, ho letto con molta attenzione le tue parole, a tratti sconvolgenti e ad altri comprensibilmente cariche di una certa rabbia.
Il tuo sfogo è riuscito a trasmettere molto di quello che provi, te lo assicuro. Spostando il discorso sull'astrologia, resto nuovamente stupita dalla varietà di possibilità esistenti e possibili. Come tua sorella ho anch'io l'opposizione Luna-Nettuno e proprio Gemelli-Sagittario, però per me tra la prima e la settima. Ho paura di scrivere determinate considerazioni perchè non mi va di entrare nel tuo personale rischiando di scrivere qualcosa che potrebbe infastidirti, però ti dico solo che secondo me molto lo fa proprio l'ambiente di nascita e le persone vicine, il modo cioè in cui si cresce. Anch'io da piccola ero sempre malaticcia, spesso purtroppo. Però magari non sono arrivata a esternare e vivere gli aspetti di tua sorella forse proprio grazie al mio ambiente e a qualche altro aspetto di sostegno nel mio tema. Sono comunque rimasta davvero colpita da quello che ho letto, soprattutto per come le persone che vivono accanto soffrono di questa vicinanza in questo modo, però credo che essere riuscita a esternare tutto ciò seppur in un forum per te sia positivo. Un abbraccio, e scusa per la confusione del mio intervento ma ne sono rimasta davvero colpita. |
a cura di SONIA |
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del 10/10/2007 12:33:18 |
Ciao care amiche, ciao Luisa.
Mi colpisce molto questa vicenda, come quella di Stefania; mi serve a "sdrammatizzare" le mie elucubrazioni, delle quali, lo confesso, comincio a non distinguere più il reale peso. Capisco, però, che tutte voi avete una grande forza che non posso che ammirare e prendere ad esempio. Vorrei, se posso, dire la mia, però: anche io ho una sorella con Luna-Nettuno e, sebbene sia perfettamente "normale", anche lei è sempre riuscita a "catturare" l'attenzione su di sè, facendo sì che, infine, tutti i nostri sforzi fossero concentrati sul suo benessere. Tutti, forse, percepiamo una sorta di "cedevolezza", della quale, incoffessatamente e probabilmente a torto, abbiamo paura. L'unico dato è che lei è riuscita a "muovere", letteralmente, mia madre, che non si era mai spostata da casa sua, obbligandola a pendere atto dei suoi desideri e della sua volontà ed a profondere energie per aiutarla a realizzarle, a seguirla nei suoi studi, nel suo lavoro di infermiera che l'ha portata lontana da casa, nei suoi viaggi di atleta in giro per l'Italia, ed oggi nei suoi trasferimenti di domicilio alla ricerca della sistemazione ideale che non troverà mai. E' perennemente insoddisfatta: del suo ruolo di figlia, a suo dire trascurata(mia madre le consentiva tutto e rispondeva ad ogni sua richiesta, mentre io la seguivo negli studi sedendomi accanto a lei per fare i compiti ed andandola a prendere da scuola ogni giorno, quando, alle superiori, ebbe un grave disagio nel rapporto con un'insegnante), del suo lavoro (nel quale è bravissima e dal quale riceve, se le vedesse, molte attestazioni),della sua vita di madre (di due creature, meravigliose oltre ogni aspettativa!), del suo ruolo di moglie di un marito certo un pò autoritario ed un tantino egoico, ma sempre presente accanto a lei e nel suo ruolo di padre, e delle sue due bellissime case. Certo, nulla è perfetto: ma chi la possiede, la perfezione? Insomma, come dice Stefania, io sono diventata TRASPARENTE, con la mia voglia di non chiedere nulla per non turbare nessuno. Però, con la mia profonda crisi, sono riuscita, perlomeno, a far comprendere a mia madre le MIE istanze.... Nessuno è cambiato, non sono cambiate le dinamiche: nostra madre continua a vivere in funzione delle esigenze di mia sorella, mia sorella continua a sentirsi vittima ed a chiedere di più, i miei spazi continuano ad essere invasi e la mia vita "compressa" da esigenze che sembrano sempre più importanti e più giuste delle mie, ed io continuo a barcamenarmi per "non aver bisogno" e per fornire sostegno. Certi giorni la mia sopportazione raggiunge la soglia massima e vorrei buttare tutti fuori di casa. Ma ora, almeno con la mia genitrice, tutte le volte che una mia necessità confligge troppo con l'atteggiamento di mia sorella, esprimo a chiare lettere (e, devo dirlo, IMPIETOSAMENTE) quello che provo e che penso... Miracolosamente, ho scoperto che mia madre non è capace di fare diversamente, ma almeno comprende ed accoglie il mio disagio, e questo mi dà già tanta fiducia, mi fa snetire amata come non mi era mai accaduto...Anche se devo ancora imparare a porre un limite... Vi abbraccio tutte Rita |
a cura di RITA |
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del 10/10/2007 14:42:43 |
Cara natalibera, ho guardando il tn di tua sorella, mi hanno colpito il segno e la posizione di saturno e marte in cancro e in 12. Per di più saturno quadrato a venere.
Forse tua sorella non vuole crescere? Saturno in cancro tende molto a rifiutare responsabilità ed avere molti bisogni emotivi verso gli altri. Così come non prendersi cura seriamente dei propri bisogni più veri e porendersi cura di se stessi adulti, anche rischiando di farsi del male, pur di non avere un rapporto più maturo e autentico con se stessi. Marte mi sembra sottolineare questa cosa in qualche modo. E il fatto che entrambi siano in 12 rende forse più forte questo aspetto. Non so... forse deve crescere? Ti mando un saluto e complimenti per aver potuto sviscerare questa cosa che tenevi dentro, ti auguro di poterla capire e risolvere, ciao, chiara |
a cura di CHIARA |
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del 10/10/2007 14:47:21 |
Cari compagni di viaggio, oggi al lavoro è un caos e nn riesco a risponderVi singolarmente. Ci provo così.
Vorrei potermi staccare con compassione da lei ma nn posso perché sento che quel mio saturno in XII mi chiama.. la cosa mi urta visto che si oppone al mio marte in sesta.. sento che la mia individualità cozza contro questa sorta di peso che quando mia madre nn ci sarà più inevitabilmente toccherà a me, in solitudine. Ma io nn sono sua madre, colei che in genere per antonomasia tutto accoglie, sono sua sorella e visto che per natura e per giocoforza sono abituata da sempre a fare da sola mal sopporto chi ricopre il ruolo di eterna vittima, della vita del fato degli incontri sbagliati e via discorrendo. Sicuramente l’ambiente famigliare ha influito pesantemente, infatti io se guardo i miei genitori mi sento miracolata, in un certo modo, a mio modo sono uscita indenne. Ma se fossi nata quando lei è arrivata.. forse nn sarei qui a scriverrvi. Mia sorella è la terza di tre figli e nn era né voluta né tanto meno aspettata, Tra me e lei ci sono otto anni di differenza, tra lei e nostro fratello sei, Mio padre aveva pienamente realizzato che i figli erano l’unico “ostacolo” tra lui e nostra madre, la sua metà, la sua ragione di vita . Due erano sin troppi.. noi iniziavamo ad essere grandini,, nn la monopolizzavamo più . Non solo su un piano pratico ma soprattutto a livello emotivo. Mio padre iniziava ad avere problemi a livello lavorativo che anni più avanti lo avrebbero portato ad una profonda depressione, mia madre era profondamente abbattuta perché il nonno stava morendo di tumore ed è arrivata lei. Si è preannunciata al mondo con una gravidanza da incubo, un parto al limite di un episodio del dr. House . E’ stata in pericolo sin dall’inizio.. e credo che abbia scoperto prestissimo come la controparte di tutte queste effettive sofferenze fisiche fosse l’attenzione totale di mia madre. Imparò prestissimo che rifiutare il cibo così amorevolmente offertole poteva gettare la genitrice in uno stato di disperazione.. lo svezzamento alla fine lo fece la domestica, mia madre preferiva pulire casa.. anche questa dinamica si vede bene anche dalle segnature II/VIII , presenti guarda caso anche nel mio tn e quello di mio fratello. Per me il cibo è fonte di consolazione, e se mangio qualche cosa di buono canticchio tutta soddisfatta.... mio fratello grazie al cielo aiutato da un’ altezza notevole combatte sempre sul filo dei 100 e passa kg.. e vederlo mangiare fa impressione.. Effettivamente credo che sia un debito karmico da risolvere, sicuramente una lezione da apprendere. Mia sorella nn è mai cresciuta, voleva rimanere la bambina la piccola con le treccine a vita. Infatti il suo malessere è esploso con l’adolescenza, con lo sviluppo. E questa lezione nn riguarda lei ma tutta la mia famiglia, almeno chi è sopravvissuto. Nn nego né sminuisco la sua sofferenza, perché ritrovarsi a meno di 30 anni cieche ( sul completamente nn sono sicura.. ) deve essere devastante , più tutto il resto.. ma ho un motto di stizza.. perché anche questa cosa della sua invalidità è diventato uno strumento. Mia sorella da nn vedente fa cose che nn ha mai voluto fare in tutta la sua vita, tanto di cappello.. peccato che faccia solo quello che vuole, pronta a lacrimare sulla sua triste condizione appena si tratta di assumersi una responsabilità. E i danni nn se li gestisce solo lei ma ricadono tipo fall out radioattivo su tutti noi.. su mia madre soprattutto.. tipo gli ultimi debiti contratti in vista di una convivenza svanita come neve al sole. Giocoforza in questo minuetto la figura di mia madre.. che si sente in colpa per questa (ex)bimba nn voluta, per nn averla saputa proteggere dalla gelosia monopolizzante di mio padre. E secondo me allo stesso tempo è vittima e carnefice. Vittima perché nn è mai serena da almeno 20 anni, carnefice perché continuando più o meno inconsapevolmte a dargliele tutte vinte nn le offre l’opportunità di cambiare, ma d’altrocanto.. come si fa a lasciar andare l’unica tua ragione di vita, l’unica cosa che da senso alle tue giornate, l’unico modo che hai per sentirti utile da quando tuo marito è morto?? Come vedete la situazione è un attimo ingarbugliata, e vorrei piano piano giocare di contropiede e presentarmi alla chiamata preparata e consapevole, con rabbie tristezze e senso di perdita oramai digerite assimilate ed espulse. Vorrei capire per poter lasciare andare quello che è il mio vissuto dal suo, per potere un domani esserle accanto in modo sano, quindi con conpassione e con tutti i vecchi conti pareggiati. Spero stasera di riuscire a collegarmi da casa, mi fa molto bene parlarne e farlo con voi, siete meglio del mio guru/analista A presto |
a cura di NATALIBERA |
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del 10/10/2007 16:17:52 |
Luisa, credimi che ho pensato tanto se scrivere oppure no, perchè è una questione davvero personale che per giunta riguarda una persona, più persone, che non conosco.
Tu sei molto arrabbiata con tutti loro, e soprattutto con tua sorella...questo mi arriva dalle tue parole, ma potrei benissimo sbagliarmi. Io credo che tua sorella non abbia bisogno di compassione perchè è come alimentare un circolo vizioso in cui lei già si trova, e quando scrivi che fa le cose quando vuole lei...insomma, mi ha colpito tantissimo questa tua affermazione...perchè credo che la situazione di tua sorella sia emotivamente destabilizzante per chiunque, che non deve però giustificare determinati comportamenti o atteggiamenti su questo sono d'accordissimo. Trovarsi come hai detto tu a meno di 30 anni cieca non è un'esperienza facile e accettabile. Il fatto poi di averne avuta sempre una credo abbia contribuito ad alimentare quel suo senso d'instabilità e insicurezza. Che poi questo non dovrebbe ricadere sulle persone intorno credimi che sono d'accordo...però il far parte di una famiglia ci obbliga ad affrontare e a vivere anche situazioni non direttamente nostre che vanno comunque a vincolarci e a condizionarci. La capisco la tua paura, quella di ritrovarti un giorno a ricoprire lo stesso ruolo che ora ha tua madre nei confronti di tua sorella. Iniziare a parlarne così come stai facendo sono sicura ti farà molto bene, ti aiuterà a focalizzare meglio la situazione e quello che provi però credo sia da ora che dovresti iniziare ad instaurare un rapporto diverso, sano, con tua sorella. Scusami se involontariamente ho scritto qualcosa che ti ha infastidito, un abbraccio! |
a cura di SONIA |
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del 10/10/2007 19:09:49 |
Cara Luisa,
ti abbraccio forte. Credo sia molto bello che tu possa raccontare qui tutto ciò. Esistono dolori e sofferenze di tanti tipi, sono diversi e non si possono paragonare i dolori. Si può solo per un attimo sentire l'altro e immedesimarsi, per quanto possibile, in ciò che prova. In questo può essere, se c'è, e credo di sì, la consolazione. Non so se si possono dar consigli. Non credo. MA dal cuore mi sgorga anche di dirti cerca di pensare a te, debellando i sensi di colpa, cerca di non farti "mangiare", o almeno il meno possibile. Quando pensi al futuro immagina che ci potrà essere un modo in cui potrai accudirla senza farti fagocitare, se non è questo che vuoi. Abbi il coraggio di essere un pò, come dire, "cattiva". Può darsi che se trovi questo coraggio, quando sarai disposta ad esserlo, forse non servirà che tu lo sia fino in fondo, forse qualcosa si disporrà magicamente in modo più positivo e risolutorio. Nella mia famiglia, la sorella di mia madre ha 2 figlie, una della mia età, l'altra più grande. Questa a 19 anni si è ammalata di epilessia. E' stato uno sprofondare sempre più, ha lasciato il fidanzato che nel frattempo aveva avuto un grave incidente ed era rimasto sulla sedia a rotelle, lui poi si è rifatto una vita, lei no. E' diventata gradualmente un mostro, negli anni ha tiranneggiato la sua famiglia, inviaschiata tutta in un rapporto di amore odio con lei, per cui le facevano tutto (lei era capricciosa, testarda, voleva continuamente che le si facessero delle cose, adduceva la sua malattia a motivo della condizione privilegiata di malata le cui richieste venivano prima di ogni altra cosa, snervando tutti, coi suoi tempi lenti, con le sue richieste assurde). La sorella, cugina con la quale da piccola giocavo tanto, per aiutare la madre che aiutava la sorella, quando si è sposata e ha avuto 2 figli è rimasta lì con loro: la sua figlia più grande, (una psicologa aveva consigliato a mia cugina di non far vivere i bembini in quell'ambiente)a 20 anni tenta il suicidio da una finestra del 2° piano, le diagnosticano schizofrenia, ingrassa gonfia di medicinali, sogna disperatamente un uomo con cui fare un figlio e vive dipendente dalla mamma anche per andare al bagno. La cugina più grande, ora, è in istituto, su una sedia a rotelle, vive del suo mondo, una vita andata così, dietro a 3 fissazioni mai cambiate....E sì che di per sè l'epilessia non fa finire la gente in questo modo. Quando qualche anno fa ero in analisi, la psicologa mi aiutò a capire che per me frequentare questo ambiente (mia madre era la salvatrice del mondo del parentado sofferente, che orbitava a casa nostra) era per me UN PO' venefico (anche perchè ancora vigeva la fusione emotiva di tutti i componenti della famiglia, parenti compresi, per cui ogni volta era uno sprofondare in una melma comune). IO forte di ciò ho cominciato a rarefare le mie visite. Avevo cominciato a decidere di essere anche un pò cattiva. Oggi penso a quella mia cugina nell'istituto, all'altra con la sua delusione nella vita e l'attaccamento a un dovere triste, ripetendo forse lo stesso ritornello della madre ("Cristo m'ha dato questa condanna", ripetuto per tutta la vita). La mia zia, ormai anziana, non vedeva forse l'ora di tornare bambina pure lei e ora si è allettata, non cammina più nemmeno e si lamenta dei suoi dolori, curata dalla figlia..della quale non mi pare abbia tanta pena....una desolazione così totale! Io me ne sto lontana, eppure sono miei parenti, è un pezzo di famiglia mia, di radici...belle radici....come sabbie mobili. Non è come avere una sorella, certo, non faccio paragoni, io me la sono sfangata, solo la coscienza di accettare che per loro non posso fare niente, per me posso lavermene le mani, penso che non sono certo "buona" a starmene fuori....ma penso che prima di tutto abbiamo il dovere di stare bene noi, poi possiamo essere di aiuto agli altri, se possiamo, se volgiamo, se abbiamo gli strumenti. Non so, non mi pare di averti aiutato granchè, è molto triste e pesante.....spero che qualcosa possa illuminarti e non farti sentire troppo incastrata ....sei natalibera, tesoro, e anche questo ha un prezzo... Un abbraccio. Bruna (Lidia dice giustamente che la patologia non la puoi vedere dal tema che ex-post; forse alla fine tutto è una scelta e noi dobbiamo lasciar andare ognuno con le sue, di scelte....) Hai la mia comprensione, l'unica cosa che sento di poter fare per te |
a cura di BRUNA |
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del 10/10/2007 20:04:56 |
cara Natalibera,
il tema di tua sorella mostra indubbiamente delle difficoltà. Sempre difficile a priori poter stabilire qualcosa del genere che tu racconti. INfatti, il tema natale non ci dice mai l'entità di un problema e quindi, c'è da pensare che quella congiunzione in 12a casa tra Marte Saturno, con quest'ultimo che va in quadratura a Venere e a Urano. Certo è una configurazione ostica, che può portare ad una assoluta mancanza di autostima e di valore personale.. oltre che difficoltà di salute (in quanto Saturno è il signore della VIa casa) ben compensato però da quella potentissima luna che ha trovato nella malattia una forma incredibile di potere (trigono con Plutone). Ovviamente lei ha un grande bisogno di essere al centro dell'attenzione e, a mio avviso potrebbe anche soffrire anche di mitomania; una modalità per ottenere attenzione con forme del tutto fuori dall'ordinario. Certo, c'è profondo il tema della realizzazione, per lei fondamentale e non so quanto vissuta o ricercata in modo attivo.. come vuole il suo Sole che, essendo congiunto a Giove, le fa dilatare le aspettative togliendole poi certe potenzialità di realizzarle. Certo, le difficoltà ci sono.. ma ognuno poi risponde ad esse nel modo che ritiene più consono a soddisfare certe parti di sè. Indubbio che avrebbe anche potuto cercare attenzioni in modo più tranquillo e meno accentratore..ma bisogna tener conto che ha un ascendente Leone che forse lei non ha mai elaborato. Il tema del possesso può mostrarsi proprio nell'accattivarsi tutte le attenzioni prima della sorella e poi genitoriali e di chiunque sia attorno a lei. Il tuo lavoro di distacco è fondamentale in modo da non essere più ferita da lei e da avere i tuoi giusti confini. Ora avrà tutti i trigoni di Plutone: necessiterà di qualche cambiamento e c'è da sperare che sia nella giusta direzione.. Lei deve diventare indipendente ed è molto distante da questo obiettivo.. perchè è dipendente dal suo potere! Un abbraccio per la forza che hai mostrato e ancora mostri. Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 10/10/2007 22:42:17 |
Cara Luisa,parli di tua madre,della responsabilità che ti lega a tua sorella,del fatto che dovrai occupartene tu,un giorno,che non puoi abbandonarla. Ma qui l'unica persona abbandonata sei tu.
Non puoi sapere cosa succederà domani,non puoi cambiare la vita di tua sorella,non sei un medico e non sei Dio:non hai tutti questi poteri. Hai però responsabilità verso te stessa:dove sono i tuoi sogni,i tuoi desideri? Ti dirò una cosa:qualche mese fa ero così presa dalla rabbia verso la mia famiglia,dai rancori e dalle rivendicazioni da riuscire a vedermi soltanto come mi vedevano loro...e non mi piacevo affatto. Non riuscivo a trovare quello che ero veramente perchè avevo sigillato e cancellato molto bene i miei desideri:è stato il mio modo di reggere la situazione complicata che ho vissuto. Poi ho avuto un'illuminazione:io,che sono cresciuta occupandomi degli altri,non ero capace di volermi bene. E allora sono andata a cercare una fotografia di me,bambina,e me la tengo qui sulla scrivania. E' a lei che devo ridare tutto quello che le ho negato,le attenzioni,la cura. Guardo quegli occhioni vispi e penso che avesse molte speranze e che io l'ho delusa. Ho cercato di fare da madre agli altri,ma non a me. Ora mi sono messa al primo posto:proverò a darle quello che desiderava,e in questo modo spero di imparare a volermi bene. ![]() |
a cura di STEFANIA |
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del 11/10/2007 09:20:18 |
Cara Stefania, e cara Luisa,
credo che sia fondamentale a un certo punto scegliere, e decidere, di fare da genitori amorevoli a noi stesse. Forse è proprio così che si diventa "grandi", partendo dalla bambina ferita che abbiamo deluso, ma senza colpa, per cui dobbimo subito cominicare a perdonarci di queste mancanze, nel qui ora, e cominciare così ad amare la bambina. Siamo tutte sullo stesso cammino.... Vi mando il mio affetto, e un sorriso dolce. Bruna (Luisa, anche la mia Venere è in Acquario, mi trovi troppo sdolcinata??? Scherzo, un pò sai, ma i confronti soo sempre illuminanti....forse una base di cinismo invece ce l'ho anche io, forse la venere è in Seconda quindi una dolcezza a recupera....Che infinite sfumature, eh?) Buona giornata |
a cura di BRUNA |
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del 11/10/2007 10:10:04 |
Dici bene,Bruna,ad un certo punto occorre scegliere e decidere. Io non ho scelto,e la batosta mi è arrivata sulla testa,"obbligandomi" a scegliere,togliendomi fisicamente la persona della mia simbiosi.
E' stato come dirmi:se non vuoi farlo con le buone...lo farai con le cattive...una nettissima quadratura di Nettuno a Sole e Luna,contemporanea alla quadratura di Lilith,sempre a Sole e Luna,Marte e Mercurio congiunti a Venere e...Saturno congiunto A Mercurio,all'ascendente. Ecco il punto:prendersi la responsabilità delle scelte,prendere le decisioni,e cercare di comprendere,continuamente,cosa stiamo combinando e dove cavolo siamo finite a furia di camminare con la benda sugli occhi e girare su noi stesse,come ipnotizzate. |
a cura di STEFANIA |
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del 11/10/2007 10:31:32 |
Cara Luisa e care amiche che hanno nella loro famiglia e devono convivere con situazioni frustranti e logoranti da cui non si riesce a vedere fine.
le vostre sofferenze mi fanno pensare sempre di più che c'è un disegno, non so dire da che cosa è dettato, da cui non si può sfuggire, ma da cui ci si deve "salvare" in qualche modo, partendo, come dici tu Stefania, a ripercorrere il cammino da quando eravamo bambini, riprendendoci " l'amore, gli affetti, le attenzioni, il conforto..." che ci spettavano di diritto. Se non ci è stato dato, perchè il mondo ci è cascato addosso con qualche disgrazia, sia una madre, sia una sorella, sia una persona molto vicina..., non resta altro che riprenderci la nostra vita cercando di darci "noi" quello che avrebbero dovuto darci gli altri. Scusate se non riesco ad esprimermi bene e con parole piene di sentimento come molte di voi riescono a fare, ma non per questo io non "sento" queste urla di dolore che emergono dal vostro cuore e mi domando: cosa posso fare per alleviare questa sofferenza? Stefania, mi piace molto quell'idea di mettere la foto di quando eri bambina per darti le coccole e le attenzioni di cui hai bisogno "adesso", per ricostruirti dentro gli affetti e le emozioni rivivendo i ricordi dell'infanzia. Imparando a "volersi bene" si può raggiungere la consapevolezza che non dobbiamo aspettare che gli altri ci diano quello che riusciamo a darci da sole, il percorso sembra lungo ma non è impossibile. Spero di non aver detto qualcosa che urta la vostra sensibilità, è che mi dispiace sentire che le persone non riescono ad avere un pò di "sano egoismo" e non riescono a distaccarsi da una sofferenza inglobante, avvolgente e limitante di una vita che magari poteva essere più serena. Vi abbraccio con affetto lilli ![]() ![]() ![]() |
a cura di LILLI |
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del 11/10/2007 11:19:37 |
Cara Lilli,le tue parole sono piene di sensibilità e la tua vicinanza è tangibile.
Cara Luisa,spero che tu legga nelle mie il tentativo di fare un piccolo squarcio nel groviglio di doveri,sensi di colpa,rabbia,stanchezza in cui mi sembra di vederti. Sono le parole che avrei voluto sentirmi dire io,quando ero nella tua situazione,ed è con questo intento che ho scritto,perchè mi ricordo che tutto quello che mi dicevano gli altri mi scivolava addosso come acqua fresca,e io continuavo a non vedere-o non volere- vie d'uscita. Un abbraccio forte a tutte. ![]() |
a cura di STEFANIA |
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del 11/10/2007 12:18:16 |
Care tutte,
vi assicuro che negli ultimi anni ho cominciato ad impegnarmi sulla via del sano egoismo, ed intendo continuare. L'importante è magari non sclerotizzarsi mai su un'unica posizione, essere sempre pronti a rendersi flessibili( la cosa davvero più difficile, visto che bene o male cerchiamo sempre punti di riferimento). Credo che accettare di essere "egoisti" in questo senso significhi poi alla fine ridimensonare l'onnipotenza del bambino bloccato che ancora spera di salvare tutto il mondo per essere salvato lui. Accettare il nostro limite consente credo di contattare il nostro potere, più limitato forse, ma vero e capace di incidere sulla realtà. Sono giorni meravigliosi questi, perchè parlare con voi mi dà grandi stimoli per afrontare la via e le cose. Lilli, sai, credo che le parole di ognuna siano poetiche e piene di sentimento, ogni voce nella sua diversità e specificità assume incredibilmente un valore immenso perchè risuona insieme ed accanto alle altre....e ognuno si può arricchire dell'estensione dell'altro come se fosse propria...del resto non è verso il tutto che andiamo? Un Tutto in cui le parti sono fuse ma consapevoli di sè allo stesso tempo. Un bacio Bruna |
a cura di BRUNA |
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del 11/10/2007 14:09:35 |
Care amiche questi giorni sono concitati da un punto di vista lavorativo, la connessione casalinga latita ma un attimo di tempo per leggere e scrivere lo voglio trovare.
Ringrazio tutti per le parole e le attenzione, nn abbiate remore nel dire la vostra, se avessi avuto problemi a confrontarmi con vedute diverse dalle mie nn avrei postato nulla J Avete ragione nel ricordarmi che nn bisogna farsi inglobare , che ci vuole distanza e quella c’è già . Ci si vede quotidianamente ma solo per poco, un saluto e via. Di tutte le varie traversie ne ho un eco lontana, loro più o meno sanno come la penso e quindi mi dicono il minimo indispensabile. Però il dispiacere rimane, rimane per gli anni sacrificati, per i miei, per lei e per me e mio fratello ( lui poi è il figlio rinnegato perché ha osato mettere indubbio la totalità della nn visione di mia sorella). Penso anche alle meravigliosi doti artistiche di mia sorella e a quanto avrebbe potuto fare . E penso anche alla sua fragilità, al suo bisogno di sentirsi amata, al suo ego distorto e sofferente . Per ora son qui e osservo, tante cose ancora devono arrivare, la causa contro l’ospedale l’anno prossimo, il nuovo lavoro che inizierà a breve, una nuova storia d’amore ( di questa sinceramente sono MOLTO impensierita) e poi basta.. vorrei parlarne con mia madre, ma è come sparare sulla croce rossa.. e quindi ripeto, per ora osservo un po’ in sbieco, da lontano.. ma nn troppo. Grazie ancora, è un vero piacere constatare ancora una volta che sapendo cercare nella Rete si trovano delle perle di incredibile valore, se mi permettere e facendo un’eccezione alla mia venere vi bacerei tutte/i. |
a cura di NATALIBERA |
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del 11/10/2007 16:58:35 |
cara Luisa,
non sono intervenuta prima perchè la tua è una situazione così delicata che mi sembrava banale qualsiasi commento. Voglio però farti sapere che ti stimo sempre di più...la tua vita non deve essere stata per niente facile. Sono sicura che il tuo sole sagittario saprà trovare un senso profondo a tutto ciò alleviando un pò la tua pena, se possibile. ciao Lara |
a cura di ARAL |
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del 12/10/2007 10:35:57 |
cara Stefania,
hai fatto una bellissima cosa. Quella della fotografia di quando si era bambine è importante perchè ci ricorda che siamo state piccole e che, se non abbiamo ricevuto ciò che era giusto avere, dovremo essere noi a darci il tutto. Quindi, la bambina interiore che piange è molto evidente in molte persone che non ce la fanno a farla crescere e che, di conseguenza, non riescono poi a trovare ciò che di bello quella nostra subpersonalità ha da regalarci. Un abbraccio a tutte Lidia |
a cura di LIDIA |
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del 12/10/2007 11:24:53 |
cara natalibera
leggere la tua storia mi ha commossa profondamente, c'è tanto dolore e difficoltà ma anche tanta tenacia da parte tua di venirne fuori che mi fa una tenerezza infinita e tanta tanta ammirazione. Volevo comunicarti solo questo, quanto mi sento vicina a te. bacio |
a cura di MARILANDA |
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del 12/10/2007 11:38:56 |
Ciao a tutte,
è molto bello questo spazio, anche se virtuale ci sono momenti di intimità fortissimi e questo solo grazie a voi. Ho riflettuto e se qualche post non va oltre i 2 interventi o se è un po’ più freddo... non importa, forse fa parte dei limiti di questo mezzo di comunicazione. Dall'altra parte ci sono, invece, altri post che sono intensissimi, che si vede che sono maturi e questo è straordinario. Cara Natalibera, ti porto un pezzetto del lavoro che sto facendo adesso con mio padre. Lui non c'è stato mai e quel poco che c'era non è stato mai premiante con me anzi... Per alcuni anni non ci siamo visti ma da un pò ho ripreso ad andarlo a trovare, ogni tanto quando mi va. Lo faccio per me, solo per me stessa e per recuperare una parte di me che lo chiede. Ho capito che vivere tutti i giorni con lui è impossibile ne va della mia salute ma ho anche capito che è questo il momento di guardarlo con occhi adulti, per questo vado da lui ogni tanto. All'inizio pensavo di averlo abbandonato, che da solo sarebbe "morto" e invece... lui sta davvero meglio da solo e anche se vive in modo più sciatto, trasandato di quando stavamo tutti insieme e la mamma badava a lui... non importa perchè prima non era davvero famiglia! Io ho voluto tenacemente che si restasse famiglia ma oggi comprendo che quella non era famiglia e sto molto meglio ora che sono riuscita a lasciar andare le cose... Ho capito che non dovevo chiudermi alle infinite possibilità della vita... anche io ho pensato... questo è fuori di testa toccherà a me occuparmi di lui ma lui si è occupato di me??? Allora ho capito che io posso arrivare fino ad un certo punto il resto verrà in altro modo. Ti porto un esempio di un episodio concreto: Un mese fa mio padre voleva che io lo accompagnassi a prendere delle mappe catastali in comune - ha dei problemi legali con i vicini... - ma io gli ho detto di no! C'era una parte di me che si sentiva in colpa perchè lo lasciavo andare da solo ma c'era un'altra parte di me che non voleva andare con lui in comune e sentirlo sbraitare se gli impiegati non facevano come voleva e così ritrovarmi a dover difendere lui perchè è mio padre ma allo stesso tempo provare rabbia dentro davanti ad una reazione ingiusta. Insomma.. gli ho detto: "vai e se non te la danno la mappa non insistere che ci mandiamo l'avvocato". Mi sono sentita bene, davvero bene, presente a me stessa e padrona di me stessa. Cara Stefania, anche io mi sono messa in camera 4 foto di quando ero piccolissima, avevo 2 anni più o meno... Ogni volta che le guardo strizzo gli occhi e un po’ mi viene da ridere... perché tutte e 4 riflettono parti di me, che ci sono anche adesso. C’è la bambina imbronciata e arrabbiata. C’è la bambina che sta facendo un’orazione, concretissima e seria. C’è la bambina triste, con gli occhi assenti e pieni di malinconia. C’è la bambina che tiene per mano l’orsacchiotto e ride, ride, ride e le labbra escono dalle tempie. Allora mi viene da pensare che già allora ero la complessità di oggi. Vi abbraccio, Simona |
a cura di MALAIKA |
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del 12/10/2007 12:04:00 |
C'è un aspetto che manca in quello che ho scritto sopra.
La parte di me che non voleva lasciare andare mio padre in comune da solo e quella che si sarebbe sentita in dovere di difenderlo o di stare zitta davanti alle sue urla verso l'impiegato è la parte di me che sa che così mio padre mi avrebbe dato un pò di bene! Fa male, davvero, fa malissimo. Simona |
a cura di MALAIKA |
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del 16/10/2007 15:53:15 |
Sono molto solidale con te e con tua sorella ma vorrei conoscere le sensazioni di vostra madre essere madre è il mestiere più difficile del mondo nessuno te lo insegns e ci si sente sempre inadeguati impotenti e insufficienti
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a cura di FEDERICA |
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del 20/10/2007 20:17:35 |
ciao Simona.. fa male davvero accorgersi che ci si mercifica in un certo senso pur di essere amati, in particolar modo da chi ci ha portato alla vita. Ed è anche triste vedere che se nn si risolvono certi nodi questa ricerca continua .. ti ringrazio per avermi/ci raccontato la tua storia. Il fatto di vedere che questo genere di ferite sono piuttosto comuni, nn le sminuisce ma anzi credo che in un certo senso ci faccia sentire meno soli con i nostri dispiaceri. Un abbraccio
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a cura di NATALIBERA |
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