ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni
 
SEGNO DEL MESE
dal 21 Maggio al 21 Giugno
a cura di LIDIA FASSIO
 
GEMELLI
 
“ A te Gemelli dò le domande senza darti anche le risposte, in modo che tu possa acquisire la piena comprensione di tutto ciò che l’uomo vede attorno a sé. Non saprai mai perché l’uomo parli e perché ascolti, ma nel tuo bisogno di risposta troverai il tuo fine: la conoscenza”

E’ un segno mobile – appartenente all’energia ARIA –Yang.

1° segno mobile – primo segno della triplicità dell’aria che si lega alla possibilità di “scambio e relazione”. I Gemelli hanno infatti il compito di “creare ponti di collegamento” la loro è un’energia da “contatto”; da questo nascerà la possibilità di una vera relazione con l’altro “Bilancia” fino ad arrivare ad una possibilità di relazionarsi con l’umanità “Acquario”.

Domicilio di Mercurio (contatto – scambio – movimento – adattamento – capacità di intelligere e di inserirsi nell’ambiente – ritmo veloce – braccia  )

Esaltazione di Plutone (motivazione – protagonismo – potere personale – vitalità – creatività – istinto a crescere)

Secondo domicilio di “Y” (secondo dei pianeti transplutoniani – signore del tempo e dei ritmi lenti – materia – forma – consolidamento – respirazione – polmoni).

E’ il primo  dei segni mobili che sono quelli che danno il via alla struttura mentale e cognitiva. Sono segni che si caratterizzano per la loro mobilità e flessibilità. I Gemelli rappresentano il pensiero logico causale legato al lobo sinistro. Rappresentano la percezione sensoriale che permette all’essere umano  di cogliere le informazioni in arrivo dall’esterno e di portarle all’interno, al nostro Io  in modo che possa ricavare le informazioni che servono a crescere e a dare risposte sempre più coerenti e precise all’ambiente nel quale si nasce e si vive. I Gemelli sono legati al sistema nervoso che simboleggi  il nostro apparato di “comunicazione”. Infatti, il sistema nervoso unisce e trasporta le informazioni a   tutti gli organi del corpo mettendoli in comunicazione ma, al tempo stesso permette di essere in contatto con l’esterno decodificando i messaggi che da esso giungono.

I Gemelli si legano al senso di realtà: hanno infatti un forte rapporto con la razionalità e con il pensiero logico causale, matematico ed organizzativo  che si contrappone al pensiero  “analogico” che invece è geometrico e spaziale molto portato per la creatività e la musica. Il primo pensa per consequenzialità - rapporto causa effetto; il secondo è simbolico e pensa per immagini e  per associazione.

I Gemelli sono un concentrato di energia nervosa e devono  imparare a stabilizzarla. Il rapporto con la comunicazione è molto intenso e riguarda principalmente la possibilità di poter ricreare contatto tra le due parti di sé che, inizialmente sono sempre scisse. I Gemelli non sanno gestire le emozioni né la parte istintuale e, di conseguenza si dissociano da queste parti, finendo per faticare a dare senso alla loro vita e alle loro azioni.

Sono divertenti ma possono – se non ricongiungono le parti – restare tutta la vita nel mondo dell’adolescenza. Dispersione ed eccesso di leggerezza e superficialità sono i difetti principali.

Viaggio psicologico del segno

Il viaggio dei Gemelli consiste nel riconoscere il mondo delle emozioni da cui si è dannosamente scollegati. C’è una sorta di specchio che sta proprio sopra al chakra del plesso solare, che impedisce di sentire le cose, il dolore, la gioia.

I Gemelli pensano all’amore, pensano al dolore ed alla gioia, le discutono con la testa, ma, se non contattano la parte intima, non sanno di che parlano.

Quando accade questo sembrano un guscio vuoto, a cui gli altri spesso non credono, perché non c’è sostanza; devono invece imparare a contattare quel lato che tanto fa loro paura e allora ecco che diventano veri ed autentici.

I Gemelli devono ritrovarsi con il loro fratello oscuro che vive nell’OMBRA e che è malvagio, freddo e scarsamente etico, che può far del male senza rendersene conto.

Deve raggiungere un senso di identità vero passando attraverso contatti, esperienze e studi che lo portino ad integrare un senso di RELATIVITA’ della vita. Questo grande adattamento non deve diventare un non prendere direzione e non avere mete e significati. La facilità di contatto deve poter svilupparsi in una buona capacità di comunicare e di scambiare con gli altri. Il Gemelli deve mettere in contatto le diverse cose tra loro, deve creare ponti; la mente deve essere uno stimolo che lo porta ad interessarsi di svariate cose, però non deve essere intrappolata in una capacità di elaborazione e non deve diventare una pura ginnastica.

Il bisogno di realtà immediata non deve intrappolare il nativo in una incapacità di percezione di sogno che blocca il suo futuro.

La voglia di apprendere deve avere il sopravvento sull’irrequietezza. La capacità di appendere e di fissare con immediatezza informazioni non deve impedire di giungere ad una vera esperienza del proprio vissuto.

Il Gemelli manca di “infinito” (Nettuno), manca di costanza (ipsilon-Vergine), manca di elaborazione profonda (Giove). Deve diventare etico ed assumere una moralità personale di comportamento.

Difetti: leggerezza – superficialità – incapacità di introspezione – dispersione – mancanza di contatto vero – sfiora la vita e non la vive, non crea rapporti - si nutre di nulla.

Deve passare dalla mente inferiore a quella superiore, deve collegare, associare, imparare a mettere ordine nelle idee.

Trovare scopo e direzione può dare stabilità.

Il senso di identità deve essere trovato nell’integrare un senso di relatività della vita. E’ troppo spesso legato alla realtà della mente al punto da pensare che  sia la sola possibile; deve quindi passare dalla voglia di parlare della propria realtà al saper scambiare idee con gli altri che hanno altre realtà.. La mente è molto importante ma deve essere uno stimolo che porta ad interessarsi di varie cose che poi devono essere collegate e che devono trovare “socialità”. : creare ponti significa riuscire a comunicare ciò che si è appreso e cio' che si conosce ma  non deve mai trattarsi di pura ginnastica ; la parola deve acquisire spessore e soprattutto etica, nel senso che non può prevalere il bisogno di non stare soli con se’ stessi e quindi di contattare chiunque, ma bisogna giungere allo scambio  vero di informazioni di qualità.

Hanno una grande capacità di apprendere che pero’ deve prendere il sopravvento sull’irrequietezza e sulla superficialità: non basterà fissare temporaneamente e con immediatezza le informazioni bisogna  imparare a distinguere il vero dal falso, a distinguere ciò che è dentro da ciò che è fuori; mettere confini sani tra mondo esterno e mondo interno è compito di questo segno che, tra le altre cose, non può mostrarsi diverso da quello che è per paura della solitudine e dell’instabilità.

Il segno

Il segno dei Gemelli è il primo appartenente all’elemento aria che si incontra nella sfera zodiacale. L’aria ha il compito di condurre le informazioni, di scambiare, di comunicare: ha a che fare con il piccolo folletto Hermes che era sempre pronto a fare due chiacchiere e a divertirsi nello scoprire qualcosa di nuovo e nel fare da messaggero al grande Zeus.
Per fare la sua funzione il segno dei Gemelli è dotato di verve, di intelligenza rapida, di umorismo e gusto del divertimento, di curiosità e abilità di parola; è veloce nella percezione e nella risposta, ha un particolare gusto per il giocherellare con le idee ed è facile al cambiamento in quanto è attratto continuamente da ciò che gli si muove attorno, pronto a cogliere ogni opportunità. La tematica di fondo da comprendere è che questo segno è legato al mondo della percezione: non c’è una grande capacità di approfondimento in quanto questo richiede una struttura interiore che ancora non è presente. Questo fa si che un Gemelli sia dotato di grandissime antenne che captano tutto ciò che si muove nell’aria e che debba cogliere quante più cose possibili, tuttavia, è difficile che sia poi interessato all’approfondimento e all’elaborazione dei contenuti. E’ sostanzialmente un segno da “toccata e fuga”.
C‘è una leggerezza che accompagna i suoi movimenti e la sua mente e tutto viene contattato e percepito, ma il compito dell’elaborazione vera e dell’immagazzinamento spetterà ad altri segni. I Gemelli simboleggiano le “sinapsi” che, nel sistema nervoso, sono quelle piccole parti che permettono di condurre i messaggi informativi dall’interno vero l’esterno e viceversa, dall’estern all’interno.
I nativi sono estremamente percettivi e discriminanti e sanno portare dentro moltissime informazioni e, il loro compito è quello di organizzarle in files, formando così memorie che possano essere richiamate; sicuramente la capacità di ordinare le cose all’interno appartiene a MERCURIO che è il signore sia dei Gemelli che della Vergine: insieme gestiscono la mente come un vero e proprio programma operativo di un computer.

Il compito dei Gemelli è dunque percepire, portare dentro informazioni comunicandole ad altre persone al fine di creare un vero e proprio scambio che consenta di mettere in relazione cose e parti che sembrerebbero non avere nulla in comune; tutto ciò lo fanno in modo brillante, rapido e intelligente non stando mai fermi ma cercando qua e là qualcosa di nuovo da vedere, sentire, portare dentro e, successivamente, trasmettere.
E potete crederci perché un gemelli ed assomiglia ad un rapido furetto brillante e dinamico, sempre attento, ironico e furbetto; un piccolo scugnizzo dalla grande prontezza e dagli occhietti che ridono e che si muovono alla ricerca di qualcosa di nuovo in cui curiosare. Certo questo fa anche di loro soggetti facili alla noia e all’insofferenza: quando hanno visto e sfiorate le cose faticano a restarci dentro e desiderano subito qualcosa di diverso. Questo tratto della loro psiche a lungo andare può diventare un limite che impedisce di fare esperienza e di trattenere ciò che serve ed è utile.
Un altro pezzo di ombra del segno sta nella difficoltà di mettere insieme le sue due parti, quella emotiva e quella razionale; loro sono strettamente collegati alla parte sinistra del cervello e si fidano ciecamente della mente e, pertanto, prendono in considerazione solamente ciò che è visibile, toccabile e verificabile: infatti, la percezione di cui si avvalgono è quella sensoriale responsabile del cosiddetto “senso di realtà”.

Come nel mito di Castore e Polluce che non potevano mai trovarsi nella stessa dimensione e dovevano tenersi costantemente informati, anche i Gemelli rischiano di non mettere insieme le loro due parti e questa è la grande sfida del segno: diventare completi, riunire, creare ponti che permettano alla parte istintiva ed emotiva di relazionare con quella intellettiva; in questo modo non saranno solo in grado di percepire, ma anche di valutare e di fare tesoro delle loro esperienze.
Riunendo le parti saranno anche in grado di vivere le esperienze col cuore e non solo nella testa.
In caso contrario resteranno degli eterni ragazzi incapaci di crescere e di contattare sé stessi in profondità e, una volta diventati adulti avranno la sensazione di essere spiazzati: non più adolescenti, ma al tempo stesso mai cresciuti e maturi.
Loro devono mantenere un contatto con il “bambino divino” che hanno all’interno che permette di non invecchiare in senso psicologico perché sono in continuo movimento e sempre disposti a fare nuove esperienze: è il segno più legato a Peter Pan, capace di mantenere quei tratti fantastici della giovinezza che sono la mobilità e il non dare nulla per scontato; questo è tuttavia molto diverso dall’aspirazione a rimanere giovani nel corpo che a volte accompagna i nativi a lungo nel tempo, creando grandi frustrazioni quando si rendono conto che questa è una grande illusione

Mito del segno

Il mito è quello del PUER (il fanciullo eterno) che ha le ali per volare ma che è zoppo, ossia ha difficoltà a camminare sulla TERRA, quindi non riesce a prendere contatto con l’umanità e con la parte corporea di sé.

Nella sua essenza più intima l’archetipo del “PUER AETERNUS” è quello del il fanciullo divino di cui parla sia il mito greco sia Ovidio nelle “Metamorfosi”.

Rappresenta quella componente psicologica che cerca di mantenersi giovane, scanzonata, con il gusto di divertirsi e di scoprire cose nuove, ma che rimane irresponsabile, inafferrabile e con una scarsa maturazione affettivo/emotiva.

Nel mito il PUER era una creatura che aveva un’essenza divina e come tale era immortale ed eterna, non soggetta al deterioramento del tempo che scorre, e quindi un essere  poco collegato con la materia che è la parte umana che più subisce il trascorrere del tempo.

Il PUER è quella componente psichica che combatte contro il ciclo naturale di nascita-crescita- decadenza- morte, rifiutando di accettare il destino a cui le creature terrene sono soggette.

E’ una componente CIELO (pensiero-coscienza) che è costretto suo malgrado ad incarnarsi sulla TERRA (corpo-istinto-emozioni) per potersi manifestare, ma da cui tenta disperatamente di separarsi.

Il PUER desidera essere incorporeo perché non vuole essere costretto in nessuna realtà fisica: non è un EROE poiché non combatte per  ottenere la sua condizione, la pretende; non sa soffrire per avere ciò che vuole, perché è scollegato dal suo corpo e non si adatta alle leggi poiché è preposto a rompere con ciò che è definito.

Rappresenta tutte quelle potenzialità della psiche che non sono ancora giunte alla consapevolezza e che non hanno ancora una loro collocazione nel mondo delle forme: è un qualcosa in  DIVENIRE.

Rappresenta la primavera, la stagione dei frutti acerbi che reca in sé la promessa della maturità, ma il cui stato è solo potenziale ed iniziale: tutto potrà “divenire o arrestarsi”: è il regno del tutto è possibile.

Miticamente il PUER veniva rappresentato come un ragazzo dotato di ali, capace di librarsi agilmente nell’aria (che è il suo elemento e che conosce a perfezione), con un grosso handicap nei piedi (a volte senza un piede, altre volte claudicante), e questo proprio ad indicare la sua enorme difficoltà a muoversi sulla Terra e nelle cose pratiche e terrene della vita.

Il PUER è dotato di un’anima eterea e fredda che non vuole limiti o legami di sorta, perché questi lo incatenerebbero alla Terra: per questo tende a prendere avidamente tutto ciò che la vita gli offre momentaneamente, eludendo però ogni impegno, responsabilità o dovere.

Rimane eternamente PUER, sempre adolescente, brillante, vivace, pieno di verve e di curiosità, però se non riuscirà a fare i conti con la sua parte “terrena” finirà per ritrovarsi assolutamente fuori tempo, patetico, solo e quasi sempre depresso.

Potrà essere un “ragazzo” incapsulato in un corpo di adulto, che non è riuscito a costruire nulla sul piano affettivo, e che si ritroverà a fare i conti con i suoi sentimenti, le sue emozioni ed il suo corpo che invecchia.

E’ un po’ l’emblema del clown che è costretto ad interpretare eternamente la sua parte perché non ne conosce altra, è costretto a far ridere anche quando vorrebbe piangere, a sembrare giovane anche quando è stanco e bisognoso di un’oasi di affetto, di pace e di maturità.

Questo è un messaggio implicito nel mondo del PUER: riuscire a riunificate questi due principi psichici CIELO e TERRA, proprio come vuole il glifo dei due gemelli che insieme formano un’unità completa, capace quindi di spaziare sia nel mondo della razionalità e del pensiero, sia in quello del sentimento e delle emozioni.

Questa è la ragione per cui devono confrontarsi con il “fratello oscuro” che vive nell’ombra e che si nasconde dietro un’immagine ironica e simpatica che deve trovare contatto con la parte interiore perché in caso contrario rimane freddo e distaccato senza rendersene conto.

 
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