ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni
 
SEGNO DEL MESE DELL'UOMO
dal 22 novembre al 22 dicembre
a cura di LIDIA FASSIO
 
SAGITTARIO
 

La parola d’ordine dei nativi di questo segno è: “conquista”. Che si tratti di conquistare   una donna, una ragione, un’idea o  un luogo,  il tema  della conquista è fortemente impresso nella loro psiche e si manifesta  attraverso un grande entusiasmo che si  mantiene  vivo ed intenso  fino a quando non sono arrivati a destinazione, dopo di che,  tutto perde  di interesse  sull’attimo.
Ovviamente il nostro amico è un eroe complesso che prende le sue intuizioni direttamente da Zeus, grande signore dei Cieli e che lo ispira e gli infonde fiducia  rendendolo al tempo stesso  inquieto e, pertanto, pronto a partire per qualche strana destinazione.

Questo uomo ha  un rapporto potente con il fuoco, ma questo è dentro, non è più un fuoco solo esteriore, qui comincia a “scaldare la sua mente” e lo  si vede nell’estrema forza che ripone  all’inizio di ogni viaggio e nella perdita graduale di entusiasmo man mano che  si avvicina all’obiettivo;  come se tutto si fosse esaurito in quel turbinio psicologico  iniziale e in quella fase di attivazione della fantasia che si accende e si consuma  in quell’attimo fuggente in cui la realtà non c’è ancora e sono ancora presenti   tutte le possibilità.

E’ un uomo pieno di vitalità, ha una mente immaginativa e potente  che stringe d’assedio un’anima   inquieta  e mai completamente soddisfatta; è un vero “crociato” nel senso che ha in mente sempre qualcosa di più grande  di quello che è e  di quello che ha. C’è in lui una sorta di avidità, ma questa si consuma nella conoscenza di qualcosa,  un luogo, di una materia, di una donna.. ma sempre  nella conoscenza di qualcosa che “si intravede” ma che “ancora non c’è”.

La sua psiche è come se si sentisse  imprigionata e limitata se  è costretta a stare dentro alle cose che conosce e che   lo annoiano e quindi attiva il suo carburatore interno, quello  che muove la sua fantasia  e la sua immaginazione  spingendolo  a cercare oltre, ad andare al di là  di ciò che vede con gli occhi fornendogli anche la fiducia nell’idea che da qualche parte esiste  un territorio  meraviglioso e  fantastico e non importa quanto è lontano, l’importante sarà partire e mettersi in viaggio per poter  un giorno raggiungere  la  “terra promessa”.

Così, il nostro nativo si lascia costantemente sedurre dai suoi due pianeti che sembrano lavorare in tandem per non dargli tregua e per non permettergli di restare fermo sulle sue posizioni; Giove infatti sembra suggerirgli in continuazione  la presenza di  luoghi suggestivi della mente e Nettuno gli fornisce il senso di noia e di inquietudine che lo stimolano a non restare dove è.  E’ difficile trattenere il nostro eroe; lui ha bisogno di novità, di entusiasmo e non può stare dentro a cose già sperimentate perché si sentirà morire, perché la sua mente, se non trova spazio e se non trova territori da esplorare, si accascerà e perderà di energia.
Anche in amore, è sempre in movimento: ha bisogno di sogno, di immaginazione e di slanci, ha bisogno di credere che il suo amore sia unico e che mai lo annoierà e se questo accadrà, ripartirà come Zeus alla ricerca di un nuovo “fiore” da esplorare e da conoscere.

Quando non ha nulla da esplorare, andrà in cerca della verità e allora lo vedremo partire alla ricerca di un  Maestro spirituale, di un Guru a cui  darà certamente quella  fiducia che gli  ritornerà permettendogli  di aprirsi all’ignoto e al non “provato”.

Possiamo dunque dire che l’uomo di questo segno si trova in una condizione di “eterno pellegrinaggio” mosso dalle sue visioni interiori che sono i veri “moventi”  che animano le sue ricerche.
Da buon pellegrino infatti può imparare solo attraverso la sua storia e , proprio per questo,  viene spinto a “mettersi sulla strada” della comprensione  al fine di raggiungere una   consapevolezza superiore. Non importa quale sarà la strada che intraprenderà, l’importante per questo uomo è il “mettersi in viaggio”, poi, da qualche parte approderà e lui capirà il perché del viaggio e dell’approdo.

L’uomo del Sagittario si porrà nel ruolo ora del discepolo ed ora del Guru; sarà di volta in volta   colui che sa  o che lui che cerca e  in questo modo saprà fare da guru a quelli che incontrerà sulla sua strada e sarà discepolo di chi ha già fatto il viaggio.
Ed è in questo segno che ha inizio  il viaggio personale alla ricerca dell’anima;  tuttavia  ci vorrà molto tempo prima che Giove riesca a cedere a Nettuno; significa che nel Sagittario è ancora forte il bisogno di riferirsi a qualcosa di concreto… bisogna mettersi la meta, bisogna avere un obiettivo, bisogna cercare qualcosa, un punto, una terra, una verità  o un dogma, in ogni caso qualcosa in cui credere… e, dopo tutto questo cercare, allora verrà la resa…  il momento in cui  si  capisce che si può smettere di viaggiare perché il continente che si sta cercando è dentro e non è fuori.
E’ coma la vecchia storia Zen in cui  un discepolo chiede al maestro:
- ma tutti questi anni  impiegati  a fare tecnica e pratica, a cosa mi serviranno?
- Il Maestro risponde:  a niente caro allievo!
- Come a niente, allora perché mi hai fatto fare tutta questa pratica?
- Dovevo pur farti imparare le tecniche perché tu scoprissi che non servono a niente!

Questa storiella Zen sembra rappresentare bene il mito di questo segno in cui Giove  permette di collegarci a Nettuno: tutto ciò  che è materiale e tangibile è importante e deve essere ricercato e agito  fino a quando ci si accorge che non serve  e, … a quel punto c’è la resa… la resa della “mente” al suo referente superiore.  Senza questo passaggio di ricerca tangibile e materiale non ci sarebbe la possibilità di approcciare  ciò che, in fondo, ogni Sagittario cerca: sé stesso e il suo centro di gravità  permanente.

 
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