ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni
Rabbia e perdono
a cura di Lidia Fassio
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Quando veniamo feriti cominciamo a sperimentare “rabbia”; la rabbia è sempre legata ad un senso di impotenza.
Noi conosciamo bene il simbolo di MARTE .. che significa forza ed aggressività e noi possiamo sentirci forti quando riusciamo a far “accadere” le cose che abbiamo in mente, quando riusciamo a “provocare” qualcosa; spesso questa parola “provocare” viene utilizzata impropriamente ma, nel suo significato reale, indica la capacità di “far accadere qualcosa”; se non fossimo in grado di far accadere nulla, non potremmo mai sperimentare un senso di forza e quindi, non ci sentiremo neppure di esistere.
Marte è un pianeta che è di importanza capitale nel bilancio della nostra esperienza e della nostra vita.. è il primo che incontriamo visto che simbolicamente la nascita viene simboleggiata dal segno dell’Ariete che, per l’appunto, è la dimora di Marte. Marte è forza sia reattiva che propulsiva.. infatti, nel bambino, c’è sia la spinta verso il mondo e verso l’affermazione (indispensabili per nascere e per venire alla luce) ma, subito dopo, e per tanto tempo, il bimbo reagirà a ciò che accade attorno a lui e a come verrà trattato, in modo da potersi assicurare la sopravvivenza.
Quando siamo piccoli siamo obbligati a sperimentare insieme sia la forza reattiva che l’ impotenza.. proprio perché, se da un lato siamo estremamente forti e tesi alla sopravvivenza ad ogni costo, dall’altro sperimentiamo anche impotenza in quanto non siamo ancora in grado di “far accadere le cose”, ovvero non possiamo finalizzare un desiderio in maniera autonoma ed abbiamo bisogno di qualcuno che permetta la nostra gratificazione.

Questo ovviamente ci fa sperimentare rabbia legata al senso di impotenza; quando vogliamo fortemente qualcosa e non ci viene dato, quando qualcosa ci costringe e non ci lascia libertà, oppure quando veniamo picchiati, offesi quelli sono i casi in cui non possiamo far altro che sperimentare fragilità e impotenza di fronte a chi ha in mano la nostra vita perché è molto più grande di noi.

Non essere considerati e non veder soddisfatti i nostri bisogni più profondi fa scattare la rabbia perché umilia ciò che prima si manifesta sotto forma di pulsione, fino a diventare nel tempo un “desiderio” organizzato; il senso di impotenza genera rabbia che, se non può essere espressa, comincia a stagnare diventando rancore che, nel tempo si trasforma in risentimento.

Quanto più ci siamo sentiti feriti, tanto più abbiamo la possibilità di trattenere all’interno il risentimento nei confronti delle persone che hanno abusato del loro potere personale facendoci del male.

Spesso si utilizza moltissimo la parola “perdonare”; esistono numerosi gruppi di incontro che lavorano sul perdono; la Chiesa e le religioni hanno sempre predicato il perdono.. ma, le persone finiscono per chiedersi che cosa vuol dire.. perdonare… e, soprattutto, come si fa a perdonare se dentro ci si sente morire?

Noi sappiamo dall’astrologia che e ferite e il loro risanamento passano attraverso Plutone e Nettuno.. e guarda caso, per arrivare alle energie nettuniane bisogna necessariamente aver onorato Plutone.
Plutone è signore della casa ottava e per arrivare alla XIIa – casa della guarigione – dobbiamo aver lavorato bene con i simboli della casa ottava.

La rabbia e il risentimento sono profondamente corrosivi e, se trattenuti all’interno, finiscono per distruggere, per allontanare dalla vita e per ferire ancora più in profondità di quanto non abbiano fatto gli altri.

Sappiamo che la rabbia è forza, ma è anche “taglio, allontanamento, capacità di chiudere” ed è qui che dobbiamo imparare a lavorare: la parola “ri–sentimento” indica con molta chiarezza i processi che mettiamo in atto: se noi anziché sentire.. quando è giusto e necessario, continuiamo a “ri–sentire” significa che stiamo trattenendo all’interno qualcosa che, in realtà, non c’è già più e che, per questo, dovrebbe essere tagliato via.
La rabbia diventa positiva e nostra alleata quando comincia a servire noi stessi, non quando lavora contro di noi. Se la rabbia è un nostro meccanismo di difesa che scatta quando siamo umiliati, bloccati o feriti, non possiamo poi farla diventare un “nemico” che ci attacca dal di dentro: c’è qualcosa si perverso in questo.
Ragion per cui, la rabbia ci deve servire per allontanare da dentro di noi.. proprio quelle situazioni o quelle persone che hanno potere su di noi. Continuare a pensare che possono ferirci .. è come portarsi il nemico a cena ogni giorno, onorandolo e dagli spazio; significa dare un’importanza e un potere straordinari a qualcosa o qualcuno che – se veramente vogliamo - non ne ha più.

E’ quindi importante utilizzare la rabbia per allontanarci da quello che ci assorbe continuamente e che ci impedisce di ritrovare la nostra forza e il nostro potere personale.
Dopo questa operazione allora è possibile accedere al PERDONO che è una facoltà che può esistere solo dopo che la rabbia si sia allontanata.
Per perdonare occorre che chi ha ferito profondamente sia uscito definitivamente dal nostro cuore; infatti il perdono richiede l’intervento di Nettuno che è il ricollegamento con la parte a cui non si aveva più accesso per via del risentimento; il tornare a entrare in contatto produce la guarigione, esattamente come vuole Nettuno che parla di risanazione. In caso contrario, ovvero quando pensiamo di aver perdonato senza aver prima fatto questo passaggio, allora sperimentiamo la parte negativa ed ombrosa di Nettuno, ovvero quella “masochistica” in cui continuiamo a consentire di essere feriti.

Si può perdonare solo quando si prendono veramente le distanze da persone o fatti che ci hanno fatto male; è proprio allontanando che possiamo rigenerare il nostro spazio interno, risanandolo e difendendolo da chi ci è entrato con la forza.

In quel preciso momento mettiamo anche in moto un altro dei simboli della casa ottava.. che è quello della rinascita che indica dire di nuovo sì alla vita, accettando il passato che, a quel punto, può essere trasformato e rimodellato fino a diventare nuova essenza.
 
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