ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni
Le emozioni
a cura di Marco Grignaffini
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Per quello che mi riguarda io considero le emozioni come le targhette di un contagiri o contachilomentri. Ogni emozione di base possiede vari gradi a cui si può manifestare per cui c’è un emozione di grado 1, una di grado 2 ecc. fino ad arrivare al massimo della scala che può essere 10 o 100 dipende da quanti gradi noi abbiamo trovato ed identificato. Ho parlato delle quattro emozioni classificate dai cinesi, cioè gioia, tristezza, rabbia e paura, da queste derivano tutte le altre e tutte le loro possibili combinazioni.
Proviamo a considerare ad esempio la paura. La prima targhettina della paura per me è l’insicurezza. E’ chiaro che io ho trovato l’insicurezza ma se ci mettessimo qua a pensare al nostro modo di sentire potremmo trovarne una ancora più lieve e sottile. La seconda per me potrebbe essere il disagio, anche qua si potrebbe parlare se mettere il disagio prima o dopo l’insicurezza. Non è detto che si riescano a riempire tutte le targhette, io ad esempio dopo il disagio passerei all’ansia, poi alla paura e poi all’angoscia ed infine al terrore.
Anche la gelosia per me è una forma di paura, forse la metterei tra insicurezza e disagio, ma se ne poterebbe parlare, anche perché dentro la gelosia ci potrebbe essere anche della rabbia o in alcuni casi della tristezza. La stessa cosa vale per le altre tre emozioni.

Al grado 1 di gioia, c’è la soddisfazione, poi il piacere, poi la gratitudine, la contentezza, la felicità, la gioia fino all’estasi.

Per la tristezza, si parte dalla delusione, poi l’insoddisfazione, la scontentezza, la tristezza, il dolore, la disperazione fino all’apatia.

Per la rabbia si parte dal fastidio, all’irritazione, alla rabbia fino all’ira.

Ora questa classificazione l’ho fatta in base alla mia sensibilità e alle emozioni che sono riuscito ad identificare dentro di me ma potremmo comunque trovare ulteriori gradi di intensità oppure discutere un attimo sul grado da attribuirle in base ad un sentire comune. Come si fa a salire di intensità in questa scala emotiva? Beh di base dipende dallo stimolo, dalla sua intensità e dalla situazione che ci si presenta davanti, ma non è il solo fattore a determinare l’intensità, anzi forse tutto dipende da come siamo stati abituati a vivere le emozioni.
Da cosa dipende questa nostra sensibilità?
Qui entra in campo la Luna-madre. Infatti, è nostra madre che modula dentro di noi il primo approccio con il nostro sentire poiché è lei che filtra il mondo esterno con i suoi stimoli per noi. E sarà sempre lei attraverso il suo tipo e i suoi tempi di intervento che determinerà la soglia di consapevolezza delle nostre emozioni. Ecco perché è molto importante analizzare bene la nostra Luna nel tema natale perché ci dice esattamente “come” sentiamo e con quale intensità (se infatti abbiamo una Luna congiunta a Plutone, sicuramente l’intensità sarà 1000, mentre sarà 3 se abbiamo Luna congiunta a Saturno in quanto sarà tutto piuttosto ovattato).

Quando trascuriamo un emozione è come se NON ci stessimo a sentire, così l’emozione aumenta fino a che non riesce ad attirare la nostra attenzione, un po’ come facevamo con nostra madre da piccoli. E’ chiaro che se lei accorreva subito noi abbiamo imparato ad avere un livello di attivazione emotivo molto basso, questo perchè ci siamo abituati ad avere risposte a livelli minimi di emozione. Se nostra madre interveniva invece sempre con molto ritardo, anche il nostro livello di sensibilità sarà ritardato.
Se nostra madre interveniva in modo imprevedibile anche noi avremo un modo sicuramente non molto adeguato di dare attenzione alle nostre emozioni. Come si fa a superare l’ipersensibilità, o l’ insensibilità o correggere il nostro modo di sentire? Occorre usare la consapevolezza. Occorre imparare a sentire e a riconoscere le emozioni e a rispondere ad esse in modo corretto. E’ chiaro che lo possiamo fare con l’aiuto di qualcuno che ci aiuti a riconoscerle al loro presentarsi oppure possiamo fare un lavoro da soli cercando di aprirci alla consapevolezza.

L’intensità delle emozioni mano a mano che impareremo a rispondere in modo adeguato calerà e ci darà sempre più sicurezza. La sensazione è la stessa che si prova nel procedere in un nuovo lavoro. All’inizio ci sentiremo sovrastati da esso, e dalle molteplici cose da fare, poi con il tempo - diventando sempre più abili - tutto diventerà automatico e ben gestito. Tutto questo lavoro passa per Plutone e lo Scorpione.
E’ proprio il nostro potere personale che ci aiuta a trattenere l’emozione e a decidere cosa farne come dice Lidia Fassio proprio nell’articolo sul segno dello Scorpione.
E’ chiaro che se la Luna è legata a Marte sarà più difficile trattenere l’emozione, poiché la sua funzione prevalente sarà quella di agire e di spararla fuori. Una Luna Marte a mio parere sarà proprio l’ingrediente essenziale per una certa ipersensibilità più o meno sincronica al nostro stato d’animo a secondo dell’aspetto. Così, una Luna Plutone sarà l’ingrediente essenziale per riuscire a gestire le emozioni pur sentendole tutte e con estrema intensità; una Luna Nettuno sarà l’ingrediente essenziale per una connessione profonda con il nostro Sé; una Luna Mercurio ci permetterà di definire meglio le nostre emozioni vagliandole anche attraverso il filtro razionale fino essere più o meno capaci di usarle come mezzo di comunicazione profondo sia con noi stessi che con gli altri; una Luna Venere ci aiuterà a decidere meglio su cosa fare delle informazione che riceviamo attraverso di loro e a metterci in connessione con i nostri valori più profondi; una Luna Giove ci aiuterà ad avere più fiducia in loro senza mettere in discussione quel sentire così sottile e profondo che le emozioni ci trasmettono; una Luna Saturno ci renderà meno sensibili ma anche più disciplinati nel seguirne le informazioni e questo almeno fino a che non le padroneggeremo completamente. Una luna Urano ci permetterà invece di consapevolizzarci del nostro continuo mutamento, e di metterci in “sincronia” con il nostro sentire attuale; darà velocità di trasmissione alle informazioni più profonde e ci permetterà di essere rapidi nel cogliere tutte le sfumature.
Per quello che invece riguarda la Luna ed il Sole direi che il loro rapporto è ben definito dal ciclo lunare e dalla loro relazione nel cielo terrestre. Il Sole è una stella e splende di luce propria, la luna è un satellite o meglio un corpo morto, senza vita ma con una grande capacità riflettente, come se il suo compito fosse quello di dare coscienza di Se al Sole. In effetti se il Sole esistesse da solo nell’universo, e non avesse intorno a noi nessun pianeta che ne riflettesse la luce, non potrebbe veramente avere coscienza della sua esistenza. Così, come le emozioni ci trasmettono informazioni sul nostro sentire, la Luna permette al Sole di avere coscienza di se e della sua luce. Il rapporto tra la Luna ed il Sole ci può quindi insegnare molto; questa relazione e l’intero processo parte dalla Luna Nuova quando la Luna sorge esattamente con il Sole e tramonta con lui. Essa non è visibile dalla terra poiché oscurata dalla luce del Sole stesso. Questa fase rappresenta la fase infantile quando le emozioni sgorgano spontanee da noi senza alcuna mediazione, in modo quasi inconsapevole. Con il passare dei giorni all’interno del mese e quindi del ciclo, la Luna ritarda sempre più il suo sorgere durante il giorno e in funzione di questo alla sera, vicino al tramonto del Sole, ne vediamo la falce poco al di sopra dell’orizzonte. Questo ritardo aumenta fino ad opporre la Luna al Sole fase questa che passa attraverso il primo quarto e arriva alla Luna piena in cui c’è una graduale comparsa della capacità riflettente della Luna, come se ci fosse analogamente in modo archetipico una graduale consapevolizzazione delle nostre emozioni.

Con la luna piena il Sole si specchia in essa ed ottiene la coscienza completa delle nostre emozioni. Una coscienza che però non deve ritardare l’espressione delle stesse ma deve gradualmente tornare alla sua originale spontaneità. Ed infatti, il cammino di ritorno della Luna al Sole ha questo senso archetipico.

L’aver riconosciuto il proprio sentire, l’averlo accettato e l’affidarsi completo ad esso è ben rappresentato dal moto perpetuo della Luna intorno al Sole che indica questo costante e continuo processo di consapevolizzazione del nostro sentire.
 
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