ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni
Plutone e la ricchezza ingiusta
a cura di Sandra Zagatti
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Non è chiaro quando la figura mitologica di Pluto, divinità greco-romana della ricchezza, sia stata sovrapposta a quella di Plutone, Dio degli Inferi, ma è interessante la sottile simbologia per cui, in tale processo di identificazione, ciò che era la ricchezza materiale per Pluto diventa ricchezza interiore per Plutone: tesoro nascosto nelle profondità della psiche, oltre la superficie dell’apparenza.
E qui sta la morale di una storia che si ripete da millenni…

Si narra che Demetra ebbe un figlio da un giovane cacciatore cretese, Iasone, al quale si era concessa nel solco di un campo. La terra, per fargli una culla, si coprì subito di grano dorato: e così nacque Pluto, “il ricco”.
All’inizio della sua carriera divina, Pluto era giusto, e infatti distribuiva la ricchezza secondo i meriti. Poi Zeus, in uno dei suoi capricciosi deliri di onnipotenza, lo rese cieco per punirlo di questa sua predilezione per le persone oneste, e da allora Pluto cominciò a distribuire la ricchezza senza alcun discernimento, diciamo pure a caso.
Non sembri secondario questo legame tra cecità e ingiustizia, perché lo ritroviamo in Nyche, Dea della Fortuna e del Caso, che offre e toglie in modo imprevedibile e tale da provocare spesso l’intervento riparatorio di Nemesi, la “giustizia compensatrice”. Il messaggio mitologico qui presentato va ben oltre a quello della proverbiale rassegnazione alla casualità dei fausti o infausti eventi. “Non vedere” è da sempre sinonimo di “ignorare”, e già basterebbe questo significato per ammonire gli uomini a non giudicare mai ciò che non conoscono… C’è tuttavia anche un significato più profondo, dalle connotazioni prettamente morali, che è la chiave per passare da Pluto a Plutone: la vera ricchezza è quella interiore, i soldi vanno e vengono, e identificarsi con la sicurezza che sembrano offrire significa costruire l’esistenza sulle sabbie mobili.
Ma torniamo un attimo indietro. Plutone indossava un elmo per non farsi vedere, Pluto invece non vedeva… ma si rendeva visibile per via delle sue scelte ingiuste. Né, comprensibilmente, il suo comportamento gli attirò grandi simpatie nell’immaginario collettivo, tant’è che lo stesso Dante lo colloca a guardiano del Quarto Cerchio dell’Inferno, dove si puniscono gli avari, gli spreconi e tutti coloro che hanno fatto un cattivo uso delle ricchezze. Ed è proprio a Pluto che fa pronunciare uno dei più famosi ed ermetici versi della Commedia, quel “Pape Satàn, pape Satàn aleppe!” con cui Pluto sembra invocare Satana con un grido di beffarda desolazione. Virgilio come sempre tranquillizza il tremebondo Dante, invitandolo a non farsi impressionare: “Non ti noccia la tua paura; ché, poder ch’elli abbia, non ci torrà lo scender questa roccia”. In pratica, per quanto potere abbia non ci impedirà di andare oltre, di andare più in profondità…
Appunto.

In fatto di potere, Pluto-Plutone in Capricorno non scherza. Nemmeno in fatto di ingiustizia però: ci sarà un motivo se il Capricorno quadra la Bilancia. Quadra anche l’Ariete, che è il segno della volontà e dell’autoaffermazione; e si oppone al Cancro, che rappresenta l’umanità più fragile e bisognosa. Questa dialettica ben descrive, purtroppo, il senso di “impotenza” avvertita in questo momento dalla società nelle sue componenti primarie: il singolo cittadino, i nuclei familiari, i popoli in quanto organismi integrati in un sistema di regole civiche e di consuetudini comportamentali. E adesso che in Bilancia è entrato Saturno, tutto ciò potrebbe indubbiamente peggiorare…
Eppure, è anche possibile – e mi piace pensarlo – che Saturno, forte della propria esaltazione in Bilancia, si comporti come Nemesi; o che, come Asclepio nel seguito del mito, promuova una salutare guarigione di Pluto e faccia morire di fame gli Dei, privati dei sacrifici umani dopo il ritorno dell’equità nella distribuzione della ricchezza.
Ma chi sono i veri “Dei” in questo mito moderno? chi i veri ricchi? Insomma chi detiene davvero il potere nell’attuale fase di crisi? Berlusconi, Obama, gli arabi, i cinesi…? L’ignoranza – la cecità – ci porta troppo spesso a conclusioni sbrigative, perché sono quelle più facili, più comode; il che non significa che siano però quelle giuste.
Proviamo allora a modificare la domanda, e chiediamoci chi distribuisce veramente la ricchezza (denaro, risorse, opportunità): in pratica, non in teoria. Sono le banche; gli enti finanziari locali, nazionali e internazionali, che hanno ricevuto un’investitura di potere assoluto dal passaggio di Giove in Capricorno e che restano tra i principali – e sicuramente tra i primi – responsabili dell’attuale crisi. Chi direttamente chi indirettamente, tutti ci siamo accorti che non solo, come recita il detto, “le banche ti danno l’ombrello quando c’è il sole e te lo tolgono quando piove”, ma che addirittura, dopo aver fatto per anni la danza della pioggia, adesso fanno incetta di ombrelli, risucchiando energie a chi tenta di sopravvivere e dandogli spesso il colpo di grazia.
Esagero? Non credo. Plutone è anche un vampiro.
Nel Pluto di Aristofane, per impedire che Asclepio lo guarisca, interviene Penia, Dea della Povertà, anch’essa evidentemente desiderosa di mantenere quel fortuito potere (in combutta e non in competizione con il Dio della Ricchezza), affermando che solo i poveri devono lavorare, quindi senza poveri il mondo si bloccherebbe.
Ci sarebbe di che filosofeggiare su un’affermazione del genere, ma almeno su una cosa è degna di interesse: la differenza tra “dover” lavorare e poterlo fare. E’ sempre una questione di potere, ma il vampirismo sta nel fatto che chi ce l’ha lo aumenta anche rubando quello altrui. E chi ci rimette davvero, in questa perversa dinamica, è proprio quel ceto medio che rappresenta la maggioranza della forza-offerta lavoro; almeno in Italia, che per chi non se ne fosse accorto non è più da tempo un paese di operai e braccianti. Sono i commercianti, i professionisti, gli imprenditori, gli esercenti, gli artigiani, i titolari d’azienda e tutte le categorie cosiddette autonome, che prendono botte dall’alto e dal basso: dai dipendenti, che li considerano i “ricchi” della situazione e non si rendono conto di dover sperare che lo rimangano, se non vogliono perdere il lavoro; dal fisco, che li considera tutti e a prescindere evasori e “furbetti”; dalle banche, che li considerano poveri e quindi non sufficientemente affidabili per concedere loro ombrelli o impermeabili finanziari.
Non parlo “pro domo mea”, in fondo sono solo un’astrologa. Ma a differenza di Pluto non sono cieca: vedo ciò che sta accadendo, lo ascolto dai racconti dei miei consultanti, allievi, amici, me ne accorgo dai tanti negozi e aziende che stanno ormai chiudendo nella mia città… mentre ovunque vengono aperti nuovi sportelli bancari, per sostenere chi dimostra un volume d’affari robusto e crescente: non chi ne ha davvero bisogno per poter continuare a produrlo, un volume d’affari. E poi vedo le pubblicità martellanti in televisione, dove la banca è il migliore amico dell’uomo, e provo un moto di insurrezione – io che sono saturnina – simile a quello che avverto nei confronti delle industrie farmaceutiche, che hanno montato l’allarme “pandemia” per poter produrre un vaccino e imporlo, in barba alla libertà di scelta e appunto sfruttando l’ignoranza, e la paura, per aumentare il proprio potere e la propria ricchezza.

Dopo aver tranquillizzato Dante, Virgilio si rivolge direttamente a Pluto:
“Taci, maledetto lupo;
consuma dentro te con la tua rabbia.
Non è sanza cagion l'andare al cupo:
vuolsi ne l'alto, là dove Michele
fe' la vendetta del superbo stupro.”

L’Arcangelo Michele è il protettore degli Equinozi, come i due San Giovanni lo sono dei Solstizi, e viene infatti raffigurato con una bilancia nella mano destra e una spada nella sinistra: valutazione giusta, equa punizione. Non trascuriamo quindi la forza dissonante con cui Saturno in Bilancia contrasterà Plutone in Capricorno, perché Saturno è il signore dei limiti, e ci sono limiti anche alle ingiustizie più occultate.
Violati quei limiti, il passaggio successivo è la ribellione di Urano, che già nell’estate 2010 farà una prima quadratura allo stesso Plutone, dall’Ariete; appunto il segno della volontà personale. E si sa che volere è potere.

 
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