ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni
"VIAGGIO DAL FUTURO": Giove come signore della grazia e onda della fortuna.
a cura di Corrado Aguggini Locatelli
Inserito il su Eridano School - Astrologia e dintorni
 
DALL’ENTRAINMENT PERSONALE AL RISVEGLIO COLLETTIVO PLANETARIO E GALATTICO”
Di Corrado Aguggini Locatelli

(traccia della relazione tenuta a braccio a Castagneto Carducci in occasione del V° Convegno di Eridanoschool)

1. Il 2012 è un anno di GRAZIA.
2. La grazia è il modo in cui e con cui Dio sceglie di renderci partecipi della Sua essenza divina. Nell’economia divina, la grazia fa in modo che i massimi desideri dell’uomo coincidano perfettamente con ciò che Dio vuole: il matrimonio mistico e veramente indelebile fra sé e Sé.
3. Perché mai identificare Giove come signore della grazia ?
4. “Tutto è grazia” recita l’ultima frase del curato di campagna di Bernanos. E questo “Tutto” – così aulico ma anche così semplice e quotidiano – ci ricorda molto della natura di Giove, che incontriamo tanto nei piani bassi della II Casa, quanto in quelli alti della IX e della XII. Giove è sempre e comunque legato a un’idea di “Identificazione egoica” basata sui tre postulati di una vita sana che aspiri ad essere una vita santa: intelligenza, amore, volontà. Giove, con quel suo andare abbastanza rapido, con quel suo allargare gli orizzonti interni, con quella sua intrinseca magnanimità, con questa sua attenzione al qui e ora come al là e allora, questo suo spaziare nello zodiaco sempre col desiderio di dare, con quel suo modo di fare che ricorda lo “Spirito del Natale presente” in XMas Carol, ecco questa energia che chiamiamo Giove è forse uno dei volti di Dio con cui amiamo più facilmente identificarci, trattandosi di una spiritualità, quella di Giove, non lontana dal mondo materiale, e quindi di una materialità non aliena a più pure istanze spirituali. In Giove, in un certo senso, il “Tutto” è più facilmente visibile anche a occhio umano, più accettabile anche in una prospettiva alchemica ed ermetica che vede spirito e materia solo come due lati della medesima medaglia della creazione cui l’uomo-Dio partecipa attivamente man mano che si risveglia alla sua natura di filiazione divina (vedi Madame Blavatski e il rapporto spirito/materia).
5. Questa natura di Giove spesso ce lo fa associare al concetto di “Fortuna”. Orbene, il concetto di fortuna è vago e personale, tanto quanto il concetto di grazia. Tuttavia nel caso della grazia vi è un sapore diverso, più in linea con quello spirito di verità che accomuna tutto il creato. E’ per questo che ci è più facile dire che tutto è grazia, mentre è più difficile affermare che tutto è fortuna ! Tuttavia, per chi ha iniziato un percorso di astrologia umanistica – e quindi ha conosciuto una Iniziazione, diretta o indiretta alla Scienza Sacra di cui l’astrologia è parte viva – il concetto di grazia e di fortuna sostanzialmente possono coincidere. E ciò anche alla luce del nuovo aprirsi degli orizzonti coscienziali cui stiamo tutti assistendo da qualche anno a questa parte.
6. La natura di Giove di essere sempre presente nella nostra vita, vuoi perché ha un ciclo abbastanza veloce, vuoi perché ha una natura alta e bassa, materiale e spirituale, mi ha condotto ad associarlo al nuovo concetto di ONDA DELLA FORTUNA, di cui ad esempio parla anche Vadim Zeland nel suo “Spazio delle varianti”: vi sono strutture energetiche (la maggior parte: cioè i cd. Pendoli) che per sopravvivere necessitano della nostra energia e ce ne depauperano in continuazione; altre strutture energetiche (come l’onda della fortuna) non necessitano della nostra energia per esistere e quindi non ci depauperano mai, ma spetta semmai a noi cogliere la loro presenza.
7. Per Onda di Fortuna si intende una favorevole congiunzione (evidentemente astrale) di circostanze per la nostra vita. E’ quello che chiamiamo momento fortunato, fase ascensionale, periodo d’oro. Ognuno di noi ha i suoi momenti fortunati, le sue onde di fortuna. Spesso succede che qualcosa riesca bene e ne consegue una cascata di piccole piacevoli sorprese, come se fosse iniziato un periodo d’oro nella nostra vita. Una tale cascata accade solo quando il primo successo – in termini astrologici: il primo tocco di Giove – abbia rallegrato la persona e l’abbia riempita di entusiasmo e felicità tipicamente gioviane. Nello spazio delle varianti all’interno dell’universo c’è proprio tutto, compresi questi filoni d’oro. Se siete capitati sulla linea di confine di questa disomogeneità ma avete afferrato la fortuna, allora potrete scivolare su di essa per inerzia come se foste al largo dell’oceano sulla vostra tavola da surf, passando da una convergenza a un’altra dove vi aspettano sempre occasioni nuove e felici: come disse Rod Stewart in un suo famoso LP “Some guys have all the luck” ! L’onda della fortuna ci apporta appunto fortuna nel senso che possiamo dare al significato di Giove, e non ci sottrae energia (come farebbero invece altri pendoli). A differenza dei pendoli, appunto, l’onda di fortuna non ha bisogno della nostra energia, non ci chiede quel tipo di sacrificio che forse è più tipico di altri pianeti, come Saturno e Plutone. Se e quando siamo pronti, possiamo sempre posarci su un’onda e lasciarci trasportare; l’onda della fortuna è una formazione temporanea, come temporaneo è il tutto sommato il transito di Giove, il quale tuttavia è sempre portatore di varie forme di espansione. Giove infatti, come onda della fortuna, può darci informazioni sotto vari aspetti, anche da altre linee della vita; del resto esso è collegato a tutto lo zodiaco, e noi, a una certa età, abbiamo già imparato a conoscerlo nei suoi numerosi transiti e nel suo ciclo dodecannale, essendo un tipo di energia versatile in grado di dare il meglio di sé quasi in tutte le situazioni … basta saperlo surfare nel modo giusto, trattandosi di un’onda spesso impetuosa nella sua ricchezza. Se facciamo entrare l’onda nella nostra vita, essa ci accompagnerà sempre come se ci lasciassimo vivere con un perenne sentimento gioviale: una volta toccati da Giove/onda della fortuna, se impariamo a stare su quest’onda, possiamo trascorrerci anche tutta la vita o quantomeno lunghi periodi, alimentati da quella sana positività, ottimismo e generosità che caratterizzano Giove. In pratica, una volta toccati da un transito di Giove e riconosciuto quel tocco, possiamo volare sulla sua onda aprendoci a una nuova luce e a nuovi orizzonti … e sì, perché i nuovi orizzonti si scorgono quando siamo in cima alle onde, non quando queste ci travolgono … dal nostro pessimismo e mancanza di speranza … Certo è che si deve pur imparare, il transurfing è una tecnica che potrebbe richiedere tempo, anche se sicuramente buoni aspetti gioviani/sagittariani e anche mercuriali ci possono facilitare il successo.
8. Lo spirito di Giove è come l’uccello della fortuna: non deve essere preso al laccio, basta non cacciarlo via dalla nostra vita una volta che ci ha fatto visita … ancorché breve … Ma per fare ciò bisogna saper amare la libertà e avere la capacità di avere libertà di scelta: noi possiamo sempre scegliere per noi la felicità e la fortuna, ma per fare ciò occorre liberarsi il più possibile dai legami di dipendenza dei pendoli distruttivi. In fin dei conti cos’è un pendolo ? Fin dall’infanzia veniamo forgiati dall’idea di sottomissione a una volontà altrui, a fare il nostro dovere, a servire un’idea specifica (patria, famiglia, chiesa, stato, datore di lavoro, partito politico, golf club, etc.) che col tempo “si struttura in una struttura” e che diventa col tempo sempre più densa e forte, anche a seconda del numero degli individui che la compongono, e comincia a vivere di vita propria e ad assoggettare alle sue leggi gli individui stessi, vittime e carnefici, responsabili della sua creazione. Questa struttura diventa quindi un pendolo, perché oscilla con una frequenza tanto più forte quanto maggiore è il numero degli individui che lo nutrono della loro energia. Ogni pendolo è per sua natura distruttiva, giacché deve sottrarre energia ai suoi membri e li sottomette al suo potere. L’obiettivo del pendolo è solo quello di ricevere energia dal membro, non il benessere (del membro, appunto). Alcuni pendoli sono evidenti, come la struttura gerarchica di un apparato burocratico per il suo dipendente; altri sono più nascosti, come l’idea che per prendersi le proprie responsabilità sia necessario sposarsi e avere figli, o avere una carriera di successo: questi pendoli potrebbero renderci la vita un autentico incubo se noi continuiamo a dare loro energia.
9. Orbene, se siamo veramente in grado di fare questo salto di qualità per la nostra vita, mantenendoci il più possibile stabili nelle vibrazioni dell’onda di fortuna di cui Giove è spesso foriero nei suoi transiti e nel suo ciclo, allora faremo anche qualcosa di molto importante per tutto il mondo, per tutta la galassia e forse anche per tutto l’universo.
10. La metafora della centesima scimmia è adattabile anche all’ambito strettamente spirituale: infatti è sempre vero che quando un numero sufficiente di esseri mantiene una certa frequenza vibratoria e pratica un nuovo paradigma esistenziale, la legge del karma viene sostituita dalla legge della grazia e il resto dell’umanità (soprattutto quella più prossima a una vibrazione simile) viene trasformata grazie all’entrainment, al trascinamento. L’entrainment è un processo nel quale due sistemi, aventi due frequenze differenti, nell’interagire tendono a raggiungere la medesima frequenza (sincronicità): si veda l’esempio dei due pendoli con velocità differenti che si influenzano reciprocamente allineandosi alla medesima velocità, oppure si veda anche la parabola di Gesù sui lavoratori della vigna (relativa ovviamente ai tempi finali). Occorre rilevare che se il livello di consapevolezza umana del singolo individuo sia mediamente bassa, a livello collettivo è ben oltre (del resto l’undicesima casa è opposta alla quinta); ciò è possibile grazie al fatto che ogni persona che fa vibrare alta la sua personale consapevolezza riesce a controbilanciare il basso livello di coscienza di molti altri. Questa scala ha crescita logaritmica, ed è per questo che una persona che ha una vibrazione d’amore pari a livello 500, riesce a controbilanciare circa 750.000 individui che si trovano sotto quel valore; mentre un illuminato che si trova a livello 700 è in grado di controbilanciare 70 milioni di persone che si trovano sotto quella linea. Ora si capisce quanto Giove potrebbe aiutarci a collegarci a piani di coscienza più elevati, sapendo che con Giove i nostri piedi restano comunque ben ancorati al suolo terrestre (infatti Giove prepara Nettuno).
11. Giove, con la sua carica di positività e di semplicità, ci prepara all’uomo del futuro, personale e collettivo; è il ponte verso una nuova innocenza. Come ricordava il teologo Karl Rahner, l’uomo del futuro sarà anche un mistico; R. Panikkar riprese poi questa idea di uomo mistico nel senso di uomo rinnovato, non solo il santo di Dio, l’asceta rinunciante, o una persona fuori dall’ordinario, ma semmai un uomo, un essere in grado di andare incontro alla realtà quotidiana in modo pieno, integrale, senza separazioni, né esclusioni. La nuova innocenza gioviana è quindi quella condizione in cui il logos si apre alla vita, alla profondità inesauribile dell’esistenza, contro ogni logica violenta o nullificante. Solo allora potremo osare l’incontro con le vastità nettuniane.
12. Giove come ponte pontifex, come pontefice che ci può collegare anche al nostro Sé futuro più evoluto: vedi i racconti di Kiara Windrider con il suo futuro sé ...
 
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