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IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - ASTROLOGIA E DINTORNI
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Astrologia |
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LIBERO ARBITRIO
discussione inserita da aral |
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cara Lidia, cari amici,
c'è una cosa che ho letto spesso qui che mi lascia un pò perplessa...
...più volte ho letto che i transiti dei pianeti lenti possono "metterci per forza" in quelle condizioni che noi non abbiamo la forza di scegliere consapevolmente...e così, per esempio, se la mia relazione non funziona più ma io non ho la forza di rompere ...sarò lasciata o tradita o quant'altro sarà necessario.
Però mi chiedo ...tutto ciò non è in conflitto con il concetto del libero arbitrio...non so, questa cosa mi fa pensare ad una sorta di forza buona che ci viene in soccorso in caso di necessità, per rimetterci sulla retta via in extremis ma non è un pò idealistico...???
Non so, non mi convince del tutto...forse c'è qualcosa che mi sfugge...
saluto
lara
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RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 12 - Inserisci una risposta a questa discussione |
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A CURA DI |
inserita il 07/11/2007 17:51:41
- Forse noi possiamo sperimentare livelli di libero arbitrio, che sono in funzione del grado di sviluppo della nostra consapevolezza.
La conoscenza di noi stessi ci consente il padroneggiamento delle energie in gioco, e quindi ci dà gradi di libertà.
Ma dobbiamo rispettare determinate regole, incanalarci lungo un sentiero che appare in qualche modo tracciato.
Ma forse anche il Sè, al suo livello ha un libero arbitrio con cui lui/noi ha/abbiamo scelto il percorso dell'Io.
Che poi questo Sè, siccome ricomprende il collettivo, lo spirito infinito, il Tutto da cui discendiamo, è qualcosa di grande, divino e numinoso al quale dobbiamo semplicemente affidarci, e che ci ispirerà.
Così, affidandoci a questo canale divino interno, acquistiamo via via una libertà maggiore, perchè diventa fidarsi di noi stessi e del nostro sentire (infatti venendo ispirati dovremmo trovare le risposte migliori per tutto).
Per quel poco che si può sperimentare il contatto con l'infinito posso dire che è così.
Filosofeggiando ancora, se l'uomo arriva all'individuazione, ossia a integrare in sè tutte le sue parti (come i transiti ci accompagnano a fare), ritrova sè stesso nel Tutto (ma il percorso completo sarà...dopo la morte, credo), e nel Tutto, quando ti senti davvero parte di esso (vi è capitato di provarlo in certi momenti, no? tipo quando si dice toccare il cielo con un dito) sembra proprio che lì abbiamo tutto, non potremmo volere nient'altro. Allora come parte del Tutto, la nostra libertà è massima.
Nel pratico credo sia tutto un tendere.
Un restare sospesi tra una dimensione di assoluto cui si aspira e una limitata (imperfetta riproduzione dell'ideale che di quell'assoluto è la rappresentazione) in cui ci si dibatte. Ma in quella goccia di rugiada, in quello sbocciare effimero di rosa c'è il senso dell'umana condizione. Noi comunque siamo l'ago di quella bilancia.
Quindi io opto per l'idea che il libero arbitrio si acquista con duro (ma anche piacevole) lavoro su di sè; del resto gli antichi così sapienti lo dicevano no, il conosci te stesso?
Ma forse perchè sono Capricorno inneggio al lavorare? no, dai! A un costruire, magari! e del resto se siamo noi che costruiamo noi stessi, come questa splendida arte-disciplina ci consente di fare, non vuol dire forse che siamo co-creatori di noi stessi? Partecipi quindi della natura divina?
Certo, dobbiamo imparare, affinarci. Se no, sai che pasticci faremmo?
Un abbraccio
Bruna
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Bruna |
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inserita il 08/11/2007 01:00:49
- care amiche,
certo che è il dolore quello che ci sveglia, perchè nel momento in cui non seguiamo la strada...io preferirei usare il termine "non rispettiamo la nostra natura intrinseca", allora ci allontaniamo da noi stessi e a quel punto soffriamo.
Non concordo con Mirella, non è in questi termini. Il percorso è uno solo, quello di "liberarci" dal giogo degli istinti, delle dipendenze, quello di vedere oltre la cortina del velo di Maya, quello di andare oltre la visione "polare" che è l'unica che ci rende schiavie ci impedisce di trascendere la così detta realtà.
Tuttavia, questo passaggio è difficile. Allinearci al Se' vuol dire essere in grado di cambiare "stato di coscienza" e raffinarci, vuol dire ESSERE e non più ESISTERE.
Quello che a noi sembra già segnato, in realtà è quello che abbiamo scelto
in momenti in cui abbiamo comunque una visione globale.. poi, quando ritorniamo nella polarità.. dimentichiamo questo fatto e allora tutto sembra confuso e difficile.
Un saluto LIdia
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Lidia |
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