- Una domanda ad es, che io oggi mi faccio con estrema prepotenza e" urgenza di trovarci un senso":
Quale sfumatura diversa ha il colore-abito della mia femminilità rispetto a quella che ho accolto da mia madre e dove trovo le traccie dei colori delle sue vesti e a quali fontane ne ho ,nel caso ,lavato i colori per metterne altri,e come me li sento addosso, quale nostalgia o colpa sento e se, ho fatto quel "passaggio alla fontana" cosa ho in più,cosa ho trattenuto,cosa ......??????
E, da quella valigia di emozioni che lei mi ha lasciato, come trasbordo i suoi contenuti- e quali- dovendo fare un ceck-in (il mio personale viaggio nella vita) che mi obbliga a selezionare in modo diverso i contenuti di quel bagaglio..etc etc etc..
era solo un esempio di domande che mi piacerebbe ci facessimo insieme per capire" come"
"tenere ben vispi i sapori della tradizione ereditata ma per cucinare un nuovo piatto che renda più felici i nostri palati....obbligati a cercare nuovi sapori
Non un :IERI LEI COSA MI HA DATO/NON DATO MA UN OGGI COSA MI SERVE TRATTENERE E COSA,DOPO AVERLO ACCARTOCCIATO CON LA CURA DEL" PERDONO", devo lasciare correre con leggerezza dietro le mie spalle,,,
e riuscire a fare il nostro viaggio tenendo comunque "un grazie per lei nel cuore"
Altrimenti: troppe colpe comode a questi "martoriati genitori"...oggi un alibi contemporaneo da far transitare diversamente su quel "ponte" di cui sopra

- cara Naja,
in effetti, gli archetipi.. racchiudono in sè un'infinita gamma di espressioni che però noi risvegliamo con lentezza. Indbbiamente noi dobbiamo prima vederli e riconoscerli per potercene pian piano appropriare. Credo infatti che anche la scoperta in cielo di molti simboli ci aiuti in questo passaggio di "risveglio"; ad esempio sono convinta che la scoperta dei centauri e degli asteroidi ci serva proprio per creare quel ponte tra noi e i pianeti più lontani. Io li considero "corpi celesti o archetipi di collegamento" in quanto, almeno dalla scoperta di Chirone in poi, è molto più facile il collegamento tra Saturno e Urano.. almeno, stiamo cercando di intergrarlo nell'idividualità e nell'umanità.
Il passaggio nell'umanità è però molto più lento.. di quanto non riesca ad avvenire nell'individuo singolo...
Ora sono stati scoperti i centauri che stazionano nella fascia di Kuiper.. e forse, ci avvicinano ad un mondo di simboli diversi, che sono oltre Plutone.. o meglio mettono in collegamento Plutone con qualcos'altro.

E' indubbio che bisogna seminari, cercare di far conoscere il potere del simbolo e di come agisce come un ponte di collegamento che apre altre porte interne ed esterne.
UN abbraccio Lidia

- Cara Naja,
chiedo subito venia perchè dovrò essere molto sintetica in quanto in questi giorni sembro non trovare quel tempo dilatato e sereno che consenta discorsi rilassati, ma al contrario sento l'urgenza di dire mentre incombenze quotidiane mi trattengono e richiamano ad altro ordine.

Non credo dobbiamo martoriare i genitori nè colpevolizzarli (quanti di noi tra l'altro sono genitori a nostra volta?) e neppure soccombere di fronte al paradosso : ho subito e io stesso ripropongo lo stesso peccato (schiavitù del dolore).

Una volta anni fa andai da una chenneller, insomma una signora che canalizzava, che mi raccontò cose emozionanti e che io potei sia pensare come molto scontate e banali sia sentire come sorprendentemente indovinate (mi parlava mio padre secondo lei). IO sentii l'emozione intensa di certi messaggi per me per cui mi dissi che anche se fossero stati inventati sempre messaggi buoni erano per me.
Lei mi disse, anzi, mio padre secondo lei, che io avrei dovuto "fare a pezzi i miei genitori per poi ricostruirli".
Trovo queste parole molto molto emblematiche.
Era quello che stavo facendo in terapia con mia madre, non ti dico con che resistenze e sensi di colpa.

Credo che quel fare a pezzi non sia altro che uccidere la sudditanza psicologica dal loro mondo, attraverso un'analisi di realtà, per liberarci da ciò che non ci corrisponde in pieno. Far uscira rabbia ed emozioni trattenute (non contro di loro ma nelle sedi opportune).
Dopo di che, si potrà accettare il dono che effettivamente ci hanno lasciato.
Significa andare a conoscere.
Io oggi amo mia madre di un amore che non ha più l'affabulazione e la mitizzazione dell'infanzia e che mi dà soddisfazione ed appartenenza. Vedo i suoi limiti che non mi fanno più star male e vedo le molte cose belle che mi ha passato.
Importante è non fermarsi prima di analizzare (perchè il risentimento resterebbe inconscio) nè alla fase dell'"odio" riscoperto.
Attraversando, tutto si ricompone e alla fine ci troviamo anche noi coi nostri valori più veri.

Credo sia così.

Un abbraccio
Bruna