- cara Elisabetta,
indubbiamente la molestia sessuale è una cosa terribile perchè blocca dentro ad un senso di difficoltà nel farsi valere, soprattutto quando non c'è stato un adulto che ha protetto, insegnando quindi a proteggersi e a difendersi.
La molestia è sempre una forzatura della volontà del bambino.. ed è un'invasione del suo spazio privato, intimo.. quello spazio psico-corporeo che deve essere rispettato affinchè il bambino o la bambina impari poi a rispettarlo da adulto.
Nella violenza i sentimenti sono molto contrastanti ed ambivalenti in quanto, il bambino, soprattutto con il sole in 5a, ha un fortissimo bisogno di riconoscimento e di essere importante e al centro dell'attenzione, tuttavia ciò che cerca è affetto, amore e non certamente attenzioni sessuali.
Quando si viene molestati da un lato si ha un senso di gratificazione infantile che deriva proprio dall'essere oggetto di attenzioni il che soddisfa un senso di "potere" che a quell'età è importante ma, dall'altro incastra in una sorta di senso di "impurità e di violabilità" che è altrettanto forte e dannoso sul piano del valore e rispetto di sè stessi.
L'astrologia può mostrare una serie di cose.. è importante e fantastica nel far comprendere quando possono esserci stati i blocchi e quali possono essere le cause, tuttavia l'astrologia non è una psicoterapia in quanto non è uno strumento di cura, ma di indagine e di possibilità di comprendere le motivazioni per cui una persona si trova ad avere un problema nell'età adulta.
Ci sono cose, accadute nell'infanzia, che hanno bisogno di essere ricollocate nella vita. La psicoterapia serve a questo... non è far rivivere il passato, ma a ricollocarlo nella storia e nella psiche in modo che non sia più dannoso ma che possa aiutare invece a crescere.

I blocchi sono sempre di ordine emotivo e richiedono attenzione e comprensione. Ora, alcune persone possono farcela benissimo senza l'aiuto di un terapeuta.. la scrittura ad esempio è un ottimo sistema per rievocare le cose vissute un tempo e per tirare fuori i sentimenti e le emozioni (soprattutto la rabbia e l'impotenza) che si avvertiva in quelle situazioni.
La scrittura è catarsica.. perchè scrivendo si è obbligati a "portare fuori", è una forma abreativa importante.. tuttavia a volte alcuni passaggi richiederebbero un poter condividere ed un potersi confrontare con un'altra persona che possa aiutare appunto a "ricollocare" il vissuto.
C'è anche e sempre una tematica di "perdono" dietro a questi fatti.. in genere non ci si è perdonati completamente, proprio perchè una parte di sè.. in ogni caso si autoaccusa di ciò che accadeva.. ed è questa la parte collegata in genere alla paura di comunicare ciò che succede.. una parte che si sente in colpa.. anche se non ha colpe.
Questa viene alimentata tantissimo quando si è riusciti a parlare e non si è stati creduti o, in casi ancora peggiori, si è stati accusati di aver causato il fatto; purtroppo viviamo ancora nel medioevo rispetto a queste cose e, molte madri, pur di non affrontare un grosso problema con un familiare,inconsciamente preferiscono ferire le figlie che, alla fine, non comprendono più cosa è vero e cosa non è vero... inibendo alcuni segnali che invece servirebbero per comprendere chi si ha davanti da adulti.
La molestia lascia quasi sempre in difficoltà nel riconoscere i partners.. si ha così tanto bisogno di attenzioni, di affetto e di riconoscimento che spesso non si riconoscono i pericoli perchè o si è dovuta inibire la percezione dei segnali di pericoli (tipici del pre-sentire della Luna), oppure si è inibita la propria volontà in cambio di attenzioni (e qui si è annullato Marte).
La molestia è tuttavia un territorio plutoniano.. che porta fuori insieme potere e disgusto, amore e odio, desiderio e punizione.. è insomma la regina delle condizioni di ambivalenza.

Credo che sia importante parlarne ma soprattutto, scrivere; iniziare a scriviere vuol dire rievocare.. ma dare anche una possibilità di uscire e di chiudere.
Un abbraccio Lidia

- Cara Lidia, grazie.
A volte ho come l'impressione di non riuscire piu' a liberarmi da cio', anche perche' credo questa persona e' ancora in qualche modo presente nella mia vita e continua a volte a disturbarmi. L'altro giorno,approfittando del fatto che sapeva che ero sola in casa e che sua moglie era venuta da me per accompagnare mia mamma in ospedale, mi ha chiamata alle 7 di mattina ricordandomi che lui mi aveva telefonato varie volte e non avendogli risposto, mi chiedeva il perche' non l'avessi fatto, dal momento che secondo lui io gli avevo detto di chiamarmi quando voleva. Tutto questo non e' vero, io non gliel'ho mai detto, pero' lui insisteva ed io ho lasciato perdere chiudendo la telefonata.
sono piccole cose, lo so, ma sommate al passato, per me diventano inquietanti...
un abbraccio e grazie
Elisabetta

- Cara Lidia,
hai scritto delle parole sacrosante ...la molestia porta ad annullare i sistemi di difesa, perchè dipendiamo dall'amore di chi ci fa quella molestia per cui dobbiamo annullare tutti i segnali di pericolo e non possiamo opporci a quelle condizioni perchè sempre fatte da coloro da cui dipendiamo ....ed è proprio vero ....si finisce per non rinoscere i giusti partners e per finire in relazioni sempre molto difficili che continuano a farci sentire il senso di impotenza, di minaccia, di pericolo con l'impossibilità di staccarsi dal carnefice ...terribile davvero!!!!

Ma se ciò che subiamo lo siamo anche in parte, allora significa, credo, che per chi ha sperimentato certe tematiche sia molto importante imparare a riconoscere e a governare le proprie emozioni e i propri forti impulsi ...io credo questo, lavorare su di noi ci consente di non attirarci più determinate persone fuori ...se ci chiariamo i nostri lati oscuri, nessuno poi li dovà più agire per noi ....con questo non intendo assolutamente dire che chi incontra o ha a che fare con un pedofilo lo sia anche lui, ma io credo, che ciò sia sintomo di certe forti pulsioni, proprio plutoniane appunto, che non sono ben riconosciute e viste, e dunque dove non c'è chiarezza non possono neppure essere controllate e gestite al meglio, cioè non possono essere trasformati da punti di debolezza in eccezzionali punti di forza, io credo questo.

E siccome siamo nati per portare al mondo i nostri doni, abbiamo tutto il dovere e il diritto di andare a scovare quanto più in certe cose nostre nascoste, per poterle trasformare e utilizzare appunto al meglio, per noi e per il mondo.
Ognuno avrà i propri tempi per fare questo e avrà anhce i propri mezzi.
Cari saluti!

Chiara Inesia

- ciao care amiche,
sono molto sensibile all'argomento: anch'io ho subito una molestia. Avevo circa 8 anni, stavo giocando a tennis con una mia amica (che mi ha salvata)ed è arrivato uno sconosciuto. Era proprio interessato solo a me, ed io mi sentivo lusingata. Per fortuna la mia amica ha avuto più presenza di spirito di me e gli ha urlato contro, e lui se ne è andato. Noi abbiamo raccontato l'accaduto ai genitori.
Non mi sono mai perdonata per essere stata così facilmente abbindolabile..
Ho venere in 5 quadrata a plutone in 8 (cancro-bilancia).
un saluto.
silvia

- Cara Elisabetta, perché non racconti ora ai tuoi genitori che cosa è successo un tempo? Ora ti crederebbero, sei una donna adulta! E anche se non ti credessero, a questo punto sarebbe davvero un VOLER chiudere gli occhi ... colpevole....
Forse è il caso di impedire a questa persona di fare altro male, di turbare altre vite. Magari ti aiuterebbe rivelare in pubblico (nel modo che vuoi) o alle persone di famiglia la natura di quest'uomo.
Pensi che sia possibile per te farlo?

A volte ribellarci con forza è l'unico modo per vivere!

Un grande abbraccio
Stefania

- Cara Ste, grazie per la tua risposta. Sai, non e' facile ora comunicare questo, io padre e' morto che io ero ragazzina e mia madre ora ha problemi di salute e credo sia meglio non dirle nulla. Forse un giorno kissa'....
Un caro saluto
Elisabetta

- Capisco... non è una situazione facile ...
Elisabetta, hai mai pensato che forse anche tua madre si porta addosso questo peso? ... il fatto di non averti creduta, intendo?
Non escluderlo a priori.
Se ne senti l'esigenza e se pensi che questo possa aiutarti, prova a immaginare come potresti comunicare con la tua mamma che magari non aspetta altro che chiederti scusa per la sua debolezza di allora ... chissà ...

Ti abbraccio forte
Stefania

- cara Elisabetta,
ho risposto su questo argomento nel post sulla seconda casa.. ed io credo, che non sia il caso di parlare con tua madre.. anche perchè.. se non lo fa lei vuol dire che non è minimamente cosciente della cosa o che, in qualche modo non è pronta ad affrontarla e, siccome non sta bene e non è di certo giovanissima, finiresti per infliggerle un dolore tremendo.. e per lo più inutile.
Invece, è importante che tu.. possa affrontare lo zio... quello si..perchè questo sarebbe molto importante per te.. per riuscire a riabilitare la bambina intrappolata nell'impotenza.
Leggi anche l'altro post.
Un abbraccio Lidia

- Cara Lidia e cara Ste, grazie.
Cara Lidia ho letto altro post, e' per me uno sforzo enorme impormi su di lui, ma voglio provare a farlo perche' so che mi fara' stare bene.Per quanto riguarda mia mamma non avevo mai pensato di dirglielo e credo proprio che non lo faro' mai.
un abbraccio a voi
a presto
Elisabetta