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I SOGNI
   
  SOGNO
discussione inserita da ele
 
Ciao e tutti/e....

non ricordo spesso i miei sogni e quelli che ricordo a volte non sono piacevoli e non hanno apparente senso.
Qualche giorno fa però ho sognato qualcosa di cui vorrei tanto capirne il significato, anche perchè sto attraversando un momento difficile nell'ambito della mia famiglia:

Ho sognato mia sorella che indossava le mie scarpe, io le guardavo e le rivolevo indietro...

Io ho dato un mio significato a questo sogno che però non quadra molto con quello che consciamente vorrei, cioè delegare a mia sorella qualche responsabilità che ad oggi ho avuto solo io.
Voi che ne pensate? grazie di cuore a chiunque mi darà un aiuto a capire, a capirmi meglio...
Baci Ele

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 RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 5 - Inserisci una risposta a questa discussione
 
A CURA DI
inserita il 02/04/2008 09:16:05

- Cara Amica,
il fatto di ricordare i sogni viene molto stimolato se si coltiva l'arte di sognare donando ai sogni senso, importanza e significato.
Non certo divendone condizionabili.
Quello che intendo è rendersi consapevoli che i sogni contengono il nostro materiale più profondo e prezioso e possono darci messaggi utilissimi (sta a noi lavorare affinchè diventino tali!).
Anche i brutti sogni vengono a dirci delle cose, a volte dico che dovremmo prenderli come le malattie, cioè COME PREZIOSI SEGNALI E NON PUNIZIONI O CONTRATTEMPI.

Bruna
 
inserita il 25/04/2008 17:18:00

-
Ciao Bruna,
Ci ho messo un pò di tempo per risponderti per una serie di problemi che mi hanno tenuto lontana da internet.Volevo dirti Grazie per avermi risposto ma soprattutto Brava per quello che mi hai detto.
E' vero, mia sorella mi ha "tolto" molto. Mi ha tolto l'adolescenza spensierata, il poter decidere per la mia vita, il mio cammino... Io l'ho permesso per anni, è da un pò invece che in me è avvenuto un moto di ribellione. Mi spiego: Lei si è sposata giovane ed andando via da casa ho mollato il senso di responsabilità verso i genitori, che secondo me non può venire a mancare solo perchè ti fai una famiglia e hai lasciato una sorella a casa. Mi è stato "imposto" psicologicamente dai miei(...ed io debole l'ho accettato...)il dovere di sovraintendere ai problemi di casa e alla salute di mia madre. Se pensi che quando io e mia madre uscivamo dal Day Hospital mi preoccupavo anche di chiamare mia sorella per farle sapere come era andata, perchè lei non lo faceva. Mio fratello, per altri motivi anche seri, è quasi inesistente. Da quando è morto mio padre tutto è peggiorato. La frase "io ho famiglia tu no", mi rimbalzava sul viso come uno schiaffo, perchè non capiva che, aldilà della puerilità che diceva, quelle parole mi facevano star male perchè Io non l'avevo una famiglia. Sono single anche ora. Questa storia è durata circa 30 anni (anche se non è stata sempre così drastica).Io so che la gente è diversa e che forse io ho vissuto il "problema mamma" in modo ansiogeno ma l'anno scorso quando la situazione è davvero precipitata non ce l'ho fatta più e sono andata a vivere per conto mio (a 44 anni). Con questo gesto gli anni trascorsi a curare mia madre sono spariti in un lampo e sono stata tacciata di opportunismo, cioè di mollare nel momento del bisogno; è rimasto solo la rabbia inespressa per la mia "fuga" che ha costretto lei ad alzarsi un pò le maniche. Non ho abbandonato mia madre, anzi sono sempre quella che va a pranzare da lei e che le sta vicino più che può, risolvendo la maggior parte dei problemi, ho solo preteso l'aiuto per dividerci i compiti e le responsabilità. Tutto questo per dirti, cara Bruna, che hai ragionissimo, "per me" mia sorella mi ha portato via molto, addossandomi (ma forse è naturale???)responsabilità troppo grandi per me sola, ancora adolescente quasi. Credo però che lei non se ne renda conto per niente....anche perchè io non ho mai urlato i miei bisogni.
le scarpe sono la mia passione, ne ho tantissime di tutti i tipi, anni fa anche di tutti i colori! Anche io amo quelle stile anni 50/60 ma amo anche gli stivali che metto anche d'estate e le chanel tacco 10! Tutte.
grazie per avermi risposto e per il tuo consiglio, se hai qualcos'altro da dirmi ti leggerò con gratitudine!!!
Un abbraccio ele

per Bruna
 
inserita il 29/04/2008 09:28:13

- Cara Ele,
penso che diventare adulti e autonomi, quindi in grado di procurarci quanto ci spetta (e ci piace, ci nutre), significhi accettare il rischio di passare in parte per cattivi ed egoisti.
Te lo dice una ex brava bambina!!
Credo che hai avuto coraggio a cercare di scrollarti di dosso l'abito di forza che ti eri lasciata cucire addosso. Molte persone, donne soprattutto, per antonomasia votate al sacrificio silenzioso di sè, nn ce la fanno nemmeno.
I sensi di colpa analizzali. Se vedi che sono solo proiezioni, tue o di altri, accetta di doverli sopportare e spariranno. Se hanno ragione di essere, fai una scelta. E pagane i prezzo che avrai deciso.
Qualche volta posso anche scegliere di non fare una cosa perchè in quel momento ho un'altra priorità. Certo, considerando il contesto, mica dico lasciando morire le persone....

Non è facile.
Ma sei una che ama le scarpe, le scarpe aiutano a fare strada e a rendere bella e femminile una donna (e nel parco scarpe ci vogliono anche quelle comode per correre, all'occorrenza).

Tu rivuoi indietro la tua femminilità, la tua capacità contenitiva e nutritiva che devi decidere tu liberamente e creativamente come impiegare, e non lasciare che siano le circostanze esterne a obbligarti a usare.

Continua le tue riflessioni, chiedi accesso ai tuoi sogni e vai per la tua strada.
Con tua sorella ricorda che anche tu sei stata responsabile di aver lasciato che i suoi condizionamenti funzionassero. Se ora non vuoi più, lei non potrà far nulla.

Qunando dici che in un attimo è sparito tutto quanto hai fatto, di fronte a chi è sparito? Sai, per certi versi anche io sono una che si è sacrificata, ma purtroppo, e per fortuna anche, ho compreso che quando il sacrificio è volto ad ottenere qualcosa, come l'amore e la riconoscenza dei cari ai quali tanto aneliamo, la cosa non funziona mai, ahi ahi...
Dobbiamo essere (diventare) noi i maturi giudici delle situazioni e dei nostri comportamenti, giudici lungimiranti e comprensivi, saggi, insomma, e non implacabili...altrimenti poi di nuovo siamo lì a dover accusare gli altri di averci schiavizzato....ma se loro lo hanno fatto è perchè faceva gioco anche a noi.
Questo è importante perchè se ci prendiamo la responsabilità, allora possiamo anche agire per noi stessi a fin di bene.
Questi sono discorsi che ho fatto e faccio molto anche a me stessa in questi ultimi anni, magari si ricade nei vecchi schemi, come un disco su un cui solco il giradischi si incanta, ma pian piano si creeranno schemi nuovi e soprattutto più flessibili...

Grazie del tuo riscontro, ti auguro ogni bene per il tuo percorso, e ti aspetto coi prossimi sogni....

Bruna

Bruna
 
inserita il 29/04/2008 10:32:59

-
Ciao,
speravo mi rispondessi
hai ragione su tutto, d'altronde ho attraversato molte fasi nelle quali ho provato rabbia verso i miei familiari e la vita, per poi capire che in fondo era anche mia la responsabilità della situazione, perchè li avevo "lasciati fare". il problema è che c'è stato un sottile "condizionamento psicologico" nel quale sono caduta in pieno, non sono stata capace di capirne l'ingiustizia nè di pretendere che le cose cambiassero e che i miei fratelli si assumessero le loro responsabilità. Era quasi scontato anche per me che io sovraintessi a tutto. Volevo andar via da casa molto tempo fa, ma i sensi di colpa mi hanno sempre trattenuta (non hai idea di quante parole mi diceva mia madre!). Mi chiedi chi ha vanificato gli anni nei quali "in casa" c'ero solo io? Mia sorella in toto con la quale ho avuto un litigio che mi ha lasciato demolita psicologicamente. Mi è stato detto che fuggivo nel momento del bisogno, che mi aveva fatto comodo restare finchè le cose andavano bene....Non immagini quanto la mia vista sia stata falsata dal restare in casa; qui la responsabilità è mia lo so, ma ti posso assicurare che andava bene a tutti questa situazione, nessuno mi spingeva a cambiarla, anzi quando ho chiesto aiuto per farlo capire a mia madre, lei non l'ha fatto. Spiaccicava paroline del tipo "Mà, rassegnati,lei ha deciso così...". Nessuno ha pensato quanto io potessi soffrire per non avere una mia famiglia o dei figli, la libertà di non sentire addosso la responsabilità della salute di mamma. Ora le cose vanno un pò meglio, non so se ha capito che è giusto o se subisce perchè non può fare diversamente...ma mi rendo conto che fa proprio fatica ad accettare che anche lei deve fare il suo. So che sono situazioni comunissime, a me fa un male cane, perchè ho bisogno della mia famiglia, per questo ho deciso di resettare tutto e di andare avanti, aiutando anche mia sorella in tante cose. l'animo della crocerossina è insito in me, ma ho iniziato a difendermi da chi cerca di approfittarne. Forse avrei dovuto farlo prima, ma non ci voglio pensare, ben venga che sia successo giusto? Grazie Bruna per il tuo interessamento, i confronti servono tantissimo!!!
Un bacione e grazie per l'invito a riscriverti. Non so come possa io ricambiare, ma chissà....
Ciao elena

per bruna
 
inserita il 29/04/2008 11:10:06

- Donando la tua esperienza stai già ricambiando.
Mi pare tu sia sulla strada che ti pota a te, al tesoro.
Condividere, tra persone che cercano la via, è già dare anche mentre ricevi.

Sai che penso? Che la parte migliore della vita è da qui in avanti....

Un caro ed affettuoso abbraccio,

Bruna

Bruna
 
 
 
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