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Astrologia
   
  SUGGERIMENTI PER STUDI SU MUSICA E ASTROLOGIA
discussione inserita da ChiaraBZ
 
cari tutti,

ho bisogno del vostro aiuto:

un'amica pianista mi chiede dei testi o degli studi sulla relazione tra musica e astrologia, ho cercato un po' in internet, ma non ho trovato niente di strutturato, qualche notiziola quà e là. Capisco che il tema è molto vasto e può essere visto da molti punti di vista.
Volevo sapere se esiste un astrologo/musicista che se ne sia occupato, so che Dane Rudhyar era musicista, ma ha mai scritto di musica?
Ci sono dei ritratti astrologici seri di grandi musicisti, delle statistiche?

Infine, ma questa è una curiosità mia, so che la musica è assegnata a nettuno e capisco perchè, ma l’ho trovata assegnata a mercurio (capisco che fino alla scoperta di nettuno… non potevano non assegnarla a un altro pianeta), ma questo vuol anche dire che nella storia è cambiato il rapporto dell’umanità con la musica, o sbaglio?
Poi ho trovato chi l’assegna a urano, ma forse è una visione che vede la musica come tecnica…

Come vedete non ho le idee chiare, ma la cosa comincia ad appassionarmi, grazie a chi potrà aiutarmi

Un abbraccio

Chiara

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 RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 29 - Inserisci una risposta a questa discussione
 
A CURA DI
inserita il 18/06/2009 21:03:38

- se inserisci dane rudhyar in un motore di ricerca apparirà un sito in lingua inglese con la sezione 'music': troverai diverso materiale.



kla
 
inserita il 19/06/2009 09:09:34

- cara ChiaraBz,
senza dubbio la musica è un fatto di Nettuno.. tuttavia, credo che confusioni che l'assegnano qua e la ad altri pianeti siano dovute al fatto che poi, ogni tipo di "strumento" ha dei pianeti preferenziali che li sottolineano.

Intendo dire questo: la musica in sè.. è sicuramente Nettuniana.. in quanto è l'unica ARTE che non ha bisogno di interpretazione e quindi che arriva e risuona da sè.. senza che ci debba essere uno sforzo per comprenderla..
Però, fare musica e suonare musica comporta, come ogni arte, talenti diversi.. che sono invece, legati a diversi pianeti.
Io ho fatto parecchie ricerche sui musicisti.. in quanto ho un figlio pianista e mi è sempre interessato capire perchè un ragazzo sceglie il flauto, piuttosto che il violino o il pianoforte e li ho visto delle cose interessanti.
Studi veri sulla musica.. legata ai pianeti non ne conosco.. però devo dire che non ho mai cercato..
Sicuramente i 12 pianeti entrano nella musica in quanto la musica è matematica allo stato puro.. nel senso della perfezione dei suoni..

Per fare musica (e qui mi riferisco al comporre) ci vogliono fantasia, inventiva, struttura, tecnica, disciplina, capacità di sintesi.. e senso del ritmo.. quindi, come vedi non è possibile fare musica solo con nettuno mancherebbe la "struttura" e la musica è piena di struttura.. ed ha regole ferree, praticamente è impossibile uscirne. Anche dove si divaga, apparentemente, come nel jazz.. tuttavia anche li' la struttura è potente.

Inoltre la musica deve comprendere ESTETICA ED ARMONIA; in conservatorio si fanno estetica musicale e armonia.. e qui troviamo Venere senza dubbio in collaborazione con Nettuno e con il suo desiderio sublime di bellezza e di perfezione.
Come tutte le arti nobili.. poi servono anche le cose più terra terra.. tipo la tecnica, la disciplina, il metodo.. e qui siamo a Saturno.. ecc.
Parliamone. Un bacio Lidia

Lidia
 
inserita il 19/06/2009 12:27:38

- Grazie kla e grazie lidia,

dei suggerimenti, adesso ci penso un po' e poi magari ne parliamo ancora.
purtroppo io di musica non ne so nulla quindi faccio fatica a intuire delle corrispondenze

un abbraccio

buona domenica

ChiaraBZ

ChiaraBZ
 
inserita il 19/06/2009 12:29:55

- nel libro di Liz Greene su Nettuno il tema del rapporto tra la scoperta di questo pianeta e la musica romantica contemporanea è trattato ampiamente.
ci sono anche i dati di nascita di tutti i grandi musicisti di quel periodo.

anne
 
inserita il 19/06/2009 14:44:17

- chiara, mi sono però accorta che nella sezione 'music' non ci sono scritti di rudhyar che affronta la questione dal punto di vista astrologico. nella sezione 'astrology' trovi invece almeno uno scritto in cui lo fa: 'Star Melodies'.

kla
 
inserita il 19/06/2009 15:24:15

- Grazie ChiaraBZ per aver introdotto questo interessantissimo argomento!
Io sono un grandissimo appassionato di musica: ascolto dalla classica al jazz, dall'hardrock al blues... un onnivoro musicale insomma.
Suono il pianoforte da autodidatta e mi ha sempre incuriosito il rapporto tra musica e astrologia: mi piacerebbe capire quali siano i pianeti coinvolti, soprattutto nel processo di "creazione" e "composizione" musicale.
Il mio Nettuno cade nei primissimi gradi del sagittario, sole in leone (creatività), venere in leone (armonia), mercurio in vergine (ritmo e struttura).
Ho letto tempo fa che i segni mercuriali (tipo vergine e gemelli) sono coinvolti nell'ambito della sfera musicale: ciò è vero?
Oltre ai segni nei pianeti, intervengono anche particolari legami tra essi (trigoni, sestili, ecc.)?

Vorrei capire da dove proviene questa mia predisposizione ed indole musicale: suono ad orecchio (non so leggere neanche una nota!), mi cimento in vari stili, ho una notevole predisposizione per l'improvvisazione (ma come diceva giustamente Lidia, nell'ambito di una "struttura" e di una "armonia" musicale), ho composto numerose canzoni... ma NON SO COME CIO' AVVENGA!
Alle volte mi metto al piano e... le note "sembrano" venire fuori da sole! Quando entro in fase compositiva, mi sembra di essere in uno stato estatico di trance... difficile spiegarlo se non lo si prova.

Se qualcuno di questo splendido blog sapesse consigliarmi qualche libro o qualche sito web sull'argomento, mi renderebbe assai felice e lo ringrazio già adesso in anticipo.

Buona giornata e soprattutto... buona musica a tutti!
Giulio
asc

Giulio
 
inserita il 19/06/2009 16:05:09

- anche l'acquario e l'undicesima casa hanno una corrispondenza con la musica... ma solo a livello di amore per la musica o anche per quanto riguarda la predisposizione personale?

forse vengono indicati anche i segni dei gemelli e della vergine per l'importanza delle braccia e delle mani nell'utilizzo degli strumenti.

kla
 
inserita il 19/06/2009 18:58:59

- Nella discussione sulla musica, può essere interessante analizzare il tema natale del grande e geniale compositore WOLFGANG AMADEUS MOZART.

Nato a Salisburgo il 27 gennaio 1756 alle ore 20.00, figlio del violinista Leopold e di Anna Maria Pertl, fin da piccolo aveva predisposizione per la musica, così come la sorella Anna. Entrambi mostravano una tale e indiscutibile attitudine per quest’arte, da indurre il padre a dedicarsi totalmente al suo insegnamento ai figli.

Così a soli quattro anni, Wolfgang suona il violino e il cembalo e la sua prima composizione risale addirittura ad appena sei. Tuttavia la sua breve vita presenta ancora molti lati controversi come ad esempio le questioni se il teschio conservato nel Museo di Salisburgo sia suo o meno e se la sua morte sia stata naturale oppure se sia stato avvelenato dal suo maestro e rivale Salieri.

Indiscussa, però, la sua genialità, il suo saper anticipare i tempi componendo una musica che, malgrado lo scorrere degli anni, è più che mai attuale, come segnala il suo segno di nascita, l’Aquario, segno della modernità per eccellenza, dominato dall’eclettico Urano. Questo pianeta simboleggia anche la trasgressione, l’eccentricità, lo stare “sopra le righe” ed in questi termini può essere sinteticamente descritta l’esistenza di Mozart. Proprio Urano, collocato nel segno della Musica per eccellenza, i Pesci, vede il ritorno del pianeta in questo segno proprio in occasione di queste celebrazioni, a sottolineare una nuova e, se mai possibile, ancor più grande, popolarità.

A Salisburgo Wolfgang compose anche la "Finta semplice", un piccolo capolavoro teatrale che segnerà proprio la passione, in età adulta, per il palcoscenico. Inoltre l’amore per i viaggi lo porterà a spostarsi in continuazione, instancabilmente, tanto da minare la sua già fragile salute. Nel suo Tema, l’ascendente Vergine e uno stellium (formato da Saturno, Sole e Mercurio) in quinta Casa, a cui si aggiunge Urano dominante al Discendente spiegano esaustivamente queste sue grandi passioni che insieme alla musica, lo hanno accompagnato per tutta la vita.

Le valenze Aquario, Urano in Pesci, lo stellium in 5° Casa, a cui si aggiunge una Venere stimolantissima, indirizzano senza ombra di dubbio verso l’arte della Musica il talento del piccolo Wolfgang e costituiscono le “stigmate” astrali che contraddistinguono un prodigio naturale.

La casa quinta pone l’accento anche sul divertimento, su una certa voglia di esibizionismo che pone Mozart al centro di ogni evento dell’epoca, mentre Marte in decima Casa ci parla del suo intenso impegno professionale. Questa posizione di Marte segnala anche le battaglie sostenute contro la censura mentre il grande valore che il segno dell’Aquario da’ all’amicizia sottolinea l’incapacità di distinguere gli amici dai nemici. Tra questi ultimi, si annovera soprattutto il maestro italiano Salieri, che gli fu perennemente ostile fino ad essere sospettato persino di averlo avvelenato, causandone la morte prematura, nel dicembre 1791.

Mozart morì poverissimo e pieno di debiti, malgrado il suo Tema presenti un bel Giove in seconda Casa che, però, unito alla dominante Urano, indica soprattutto rovesci improvvisi di fortuna. La sua grande generosità deriva dalla compensazione leonina data dal 5° settore. Amadeus diede agli altri più di quanto le sue finanze potevano permettergli.



Tema natale MOZART
 
inserita il 19/06/2009 19:02:11

- ANNA MOZART

La sorella di Wolfgang, Anna, anch’essa bravissima musicista e da molti definita addirittura più geniale del fratello, nasce a Salisburgo il 30 luglio 1751. Come spesso succede tra fratelli, il Sole di Anna è collocato a 180° di distanza da quello di Wolfgang, cioè nell’opposto segno del Leone.

Le cronache dell’epoca riportano di una bambina che, a soli cinque anni, si esibisce al clavicembalo di fronte ad una platea di aristocratici, stupefatti. Essendo però una donna del XVIII sec., non avrà le stesse possibilità di affermazione del fratello e di lei addirittura non si saprà nulla fino a che, recentemente, ne sarà riscoperta la figura in un celebre romanzo a lei dedicato. Di Anna, resta, in una delle case-museo mozartiane, una stanza dove campeggia una scritta a caratteri cubitali: ”Abbandonò la propria carriera artistica a vantaggio di suo fratello“.

Anche Anna presenta, nel suo Tema, uno stellium: Sole, Mercurio e Nettuno, congiunti, tra

i 29° Cancro e i 6° Leone. Nettuno, Signore dei Pesci, è anche il pianeta per eccellenza legato all’interpretazione musicale e la sua congiunzione a Mercurio e Sole è spesso presente in chi è naturalmente dotato di un grande “orecchio (Mercurio) musicale (Nettuno)”. Questa congiunzione, diametralmente opposta a quella di Wolfgang, coinvolge persino gli stessi pianeti, ad eccezione di Nettuno che, come abbiamo visto, nel tema del più famoso compositore, lascia posto a Saturno. Tale simmetria fa quasi supporre una sorta di “collaborazione” tra i due fratelli dove Anna eccelle in talento musicale mentre il fratello unisce quest’ultimo ad indubbie doti di “marketing” ottenendo quel successo che, invece, ad Anna sarebbe stato inesorabilmente negato.

T.N. sorella di MOZART
 
inserita il 19/06/2009 19:15:42

- Musica sotto le stelle: GUSTAV HOLST, opera 32, I PIANETI

Si tratta di un concerto musicale
nella suggestiva atmosfera della volta stellata del Planetario

L’interesse di Gustav Holst per l’astrologia si affermò in seguito ad un incontro con Clifford Bax, durante un periodo di vacanze in Spagna nella primavera del 1912.
Poco dopo Holst scriveva ad un amico: « ... e di solito studio quei soggetti che mi ispirano musica; è il carattere di ogni singolo pianeta ad offrimi un mucchio di suggerimenti ed è per questo che mi interesso piuttosto assiduamente di astrologia ... ».
Da questo interesse nacque la suite in sette movimenti, per orchestra sinfonica, “The Planets”. Solo sette pianeti dal momento che Holst non considerò la Terra e Plutone che fu scoperto solo il 18 febbraio 1930 dall'astronomo Clyde Tombaugh.
Iniziò con “Mars” (Marte: il portatore di guerra), poco prima dell’inizio della guerra nel 1914 e terminò la sua opera tre anni più tardi con “Mercury” (Mercurio: il messaggero alato).
Mentre orchestrava “Jupiter” (Giove: il portatore di gioia), Holst si convinceva sempre di più che la spesa d’ingaggio di un’orchestra sinfonica adatta sarebbe stata proibitiva in tempo di guerra. Per fortuna Balfour Gardiner si offrì di sostenere le spese di un’audizione privata per Holst ed i suoi amici della Queen’s Hall di Londra, con la collaborazione della London Symphony Orchestra diretta da Adrian Boult.
L’esecuzione ebbe luogo in anteprima il 29 settembre 1918; ecco alcune impressioni raccolte all’epoca: « ... anche coloro tra gli ascoltatori che avevano studiato la partitura, furono letteralmente sorpresi dalle inaspettate sonorità. Durante l’esecuzione di “Jupiter” le donne delle pulizie nei corridoi misero giù gli spazzoloni e cominciarono a ballare. Ad ogni battuta di “Saturn” gli spettatori sparsi qua e là nella sala buia e deserta si sentivano invecchiare progressivamente ...».
La suite fu eseguita per la prima volta in pubblico (ad eccezione di “Venus” e “Neptune”) alla società Royal Philarmonic il 27 febbraio 1919 ed, in versione integrale, il 15 novembre 1920.

Marte: il portatore di guerra
Ritmi ostinati e martellati, scanditi dal metro irregolare dei 5/4, conferiscono a “Mars” il carattere minaccioso e presago di sventura.
Il nome del pianeta deriva dal suo colore rosso intenso che gli antichi identificarono col dio della guerra. Esso è grande circa la metà della Terra e gira intorno al Sole in poco meno di due anni. Dista dal Sole circa una volta e mezzo la distanza della Terra.

Venere: il portatore di pace
Con il suo placido assolo di corno e le fresche triadi dei legni, evoca un’atmosfera di infinita serenità, solo momentaneamente disturbata dall’afflato romantico nella sezione centrale del brano.
È l’oggetto più luminoso del cielo dopo il Sole e la Luna. Gli antichi lo chiamavano “Vespero”, quando appariva come stella della sera, e Lucifero, quando il pianeta era immerso nelle luci del crepuscolo mattutino.
È grande circa come la Terra (poco meno), ma la temperatura alla superficie, data la vicinanza al Sole, è molto elevata sfiorando i 400 gradi centigradi.

Mercurio: il messaggero alato
Si tratta di un movimento abilmente modellato sullo schema dello scherzo ed inoltre rimarchevole perl’orchestrazione vivace e sapiente, per i ritmi brillanti e l’uso di una scala bitonale.
Mercurio è il. pianeta più vicino al Sole ed anche il più piccolo di tutto il Sistema Solare (il suo diametro è circa 1/3 di quello terrestre). Non ha atmosfera e la sua superficie si presenta molto simile a quella della Luna.
Molto probabilmente Holst, nel dare il nome al brano, è stato ispirato dal breve tempo che i pianeta impiega a girare intorno al Sole (poco meno di 88 giorni).

Giove: il portatore di gioia
Di questo brano, di cui state ascoltando un piccolo brano suonato dalla London PhilharmonicOrchestra, lo stesso Holst diceva: “reca l’allegria nel vero senso della parola, e anche quella certa cerimoniosità della gioia che è in genere legata a feste civili e religiose”. Il brano raggiunge il suo apice in un lungo inciso tematico che Holst usò alcuni anni dopo per l’inno “A te mi offro, mia patria”.
Trattasi del pianeta più grande del Sistema Solare: il suo raggio è circa 11 volte quello terrestre e potrebbe contenere al suo interno circa 320 pianeti come il nostro. Caratteristica principale è la “grande macchia rossa” visibile sulla sua superficie anche con piccoli telescopi amatoriali: un uragano perenne esteso alcune volte il diametro della Terra.

Saturno: il portatore di vecchiaia
In “Saturn” non vi è solo il decadimento fisico, ma anche una visione di completezza. Il brano evoca la cupa desolazione ricreata dieci anni dopo la Holst in “Egdon Heath”, ma al culmine della tensione fa seguito una lunga coda che conclude il movimento in un clima di serena rassegnazione.
Saturno, il “Signore degli anelli” non è l’unico pianeta che presenta un sistema di anelli (anche Giove ed Urano ne possiedono), ma è l’unico che li mostra ad un’osservazione al telescopio. È il secondo in ordine di grandezza dopo Giove ed il suo satellite più grande, Titano, è l’unico ad avere un’atmosfera.

Urano: il mago
“Uranus” è dominato da un tema di quattro note, misterioso ed affascinante, come la formula magica di uno stregone: la danza grottesca che ne scaturisce diminuisce la misteriosità e solo con lo svanire del fragoroso crescendo in un lontano pianissimo si avverte l’impenetrabilità del magico e, insieme, dell’universo stesso.
Urano, 20 volte più lontano dal Sole che la Terra, è anche quattro volte più grande. Presenta un sistema di anelli, invisibile con un telescopio, scoperto il 10 marzo 1977 mentre il pianeta occultava una stella e fotografato delle sonde spaziali che gli sono passate nelle vicinanze . Data l’eneorme distanza dal Sole la temperatura su Urano si aggira intorno ai 210 gradi sotto lo zero.

Nettuno: il mistico
“Neptune”, brano teoricamente privo di tema e basato sull’alternanza degli accordi di mi minore e dodiesis minore. Verso la fine, si unisce all’orchestra un coro femminile a sei parti che vocalizza dietro le quinte, ripetendo l’ultima battuta finché il suono non si perde in lontananza.
Nettuno era, al tempo di Holst, l’ultimo pianeta ai confini del Sistema Solare. Fu scoperto per caso osservando il cielo. Osservando le perturbazioni dell’orbita di Urano, gli astronomi Le Verrier ed Adams, autonomamente l’uno dall’altro, predissero la presenza di Nettuno “a tavolino”.
Impiega 165 anni a girare intorno al Sole e le sue dimensioni son di poco inferiori ad Urano.


GUSTAV HOLST
 
 
 
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