Essere autentici ….eppure da bambini fino ad un certo punto lo siamo. Poi qualcosa ci fa deviare, e cominciamo a svendere dei pezzettini di noi per un sorriso, per un “bravo” in più, per un gesto di accettazione. Oppure a rifiutare, ad essere scontrosi o antipatici, il che è lo stesso. Ci sentiamo insicuri dell’altrui affetto e questo accade un po’ a tutti, perché credo che è un po’ di tutti i genitori o educatori o simili, non specificare mai che il rimprovero non è mai riferito a quello che sei .
E che essere quello che sei è bello .
Almeno diventa comprensibile che nel momento del rimprovero l’amore non ti verrà mai sottratto, né verrà mai meno e che nulla è cambiato.
Questa sicurezza cambierebbe il mondo.
Ma ognuno di noi, compresi i genitori, è fragile, e spesso agisce inconsapevolmente, proprio perché l’Io, l’identità è una conquista, che andrebbe fatta piuttosto presto a livello evolutivo, ma spesso…. succede dopo….e va bene anche così . L’importante è non smettere mai di guardarsi , di cercare il nostro meglio, e quello che dentro di noi è più vero, una ricerca infinita davvero, anche perché il mondo si muove con noi e intrecciamo parti di noi con la realtà e le persone…non si finisce mai di scoprire qualcosa di sé. Ma cercare è bellissimo, il viaggio è la parte più bella , non l’arrivo, e incominciare dunque una buona volta a guardare a noi stessi con il nostro amore “di dentro”, a coltivarlo dall’interno senza doverlo cercare per forza fuori ‘sto benedetto amore ; in fondo è quello che va insegnato fin da piccoli e con costanza , ad alimentare un sano amore per sé, una sana indulgenza e a diventare dei contenitori d’ amore perché è lì che l’alchimia della trasformazione diventa “magìa”.
E’ l’alchimia della “ Bella e la Bestia” , le favole insegnano tante cose, non sono solo stupidaggini da mocciosi.
Con l’amore tutte le etichette cadono perché si vede l‘”essenziale” . Bello e brutto non esiste più. La nostra bellezza , l’amore , il benessere, la salute, vengono tutte da dentro.
Facciamo un’ultima riflessione su tutti questi volti “rifatti “, labbra, zigomi, nasi e così via? Non è un vero e proprio problema di identità collettivo? Solo che speriamo sempre di trovare le risposte all’esterno e con l’esteriorità. Quanto poco amore di sé c’è dietro un labbro a “canotto”?