Cara Lidia e cari tutti,
manco da un po’, ma ho cercato di seguirvi sempre.
Volevo parlare di transiti, sulla scia della risposta data da Lidia a un post precedente.
Ho provato ad applicare il metodo che Lidia ci ha esposto sui miei transiti di quest’anno. Sono nata a TN il 12 maggio 1961 alle 00,14.
Vengo da anni di transiti “pesanti”, nettuno quadrato al sole, saturno quadrato al sole e a mercurio poi, e altri non meno importanti, però devo dire che mentre li vivevo pur nella fatica – tanta - sentivo il loro sano lavorio, hanno ripulito per bene schemi bloccanti e permesso a molte sicurezze di emergere.
Nettuno è stato straordinario, davvero è come se avessi una visione nuova più pulita e più mia. Saturno su plutone ha rafforzato il mio potere personale come mai prima.
Per rendere visibile e per integrare tutto ciò però ci è voluto il transito di giove trigono al sole che mi ha portato in ospedale per un grave glaucoma acuto e nel giro di qualche settimana alla morte improvvisa di mia madre mentre ero con lei.
Pur nel dolore sentivo di essere molto sostenuta e di essere in un flusso intelligente al quale potevo affidarmi. Cosa che le quadrature di giove a luna e venere non ha diminuito.
Adesso giove torna in trigono al sole, assieme a saturno e al sestile di urano, e al quadrato di nettuno.
Stavolta però mi ha portato uno sfratto assolutamente non previsto che mi mette nei guai e un impasse nel lavoro (devo cambiare mansioni per via degli occhi – lavoro in un ente pubblico – ma nessuno mi sta aiutando e io non so proprio come potrò fare).
Per una toro essere così sospesa è difficile, anche se so che devo imparare.
Non sento più giove e la sua fiducia, sento solo saturno e il suo senso di pesantezza e sacrificio (il mio è seduto sull’ascendente) cosa che sentivo meno con la quadratura e l’instabilità uraniana (altra costante con un urano importante come il mio), nettuno poi adesso confonde assolutamente le situazioni e non vedo chiaro nulla.
Io spero che benché al momento la situazione si specchierebbe meglio in transiti “negativi”, ci sia un finale insperato e risolutivo che mi avvicini di più al disvelamento del mio progetto solare.
Comunque mi fa pensare il fatto che mi sento più a mio agio quando i transiti sono “brutti” , come se ci fossi abituata, come se fosse un’energia che conosco, che quando sono suntuosi, sono imprevedibili e mi confondo, non so come affrontarli.
Ha senso quello che dico?
Un abbraccio
Chiara BZ