La figura mitologica che più si avvicina alla filosofia della donna del segno della Vergine è Athena, conosciuta come Dea della Saggezza e dei Mestieri. Athena è figlia di Zeus: il mito la vuole uscita dalla testa del padre già adulta e completamente coperta da scudo, elmo e corazza. Tuttavia, proprio per la duplicità delle sue funzioni, il mito la rappresenta con una doppia anima; in guerra è forte, dura e razionale e le sue strategie risultano invincibili e nessuno può distoglierla dal raggiungimento di un suo obiettivo. In pace si trasforma in dea dei mestieri, e presiede alle arti domestiche. Vi sono molte raffigurazioni di Athena con la lancia in una mano e la ciotola nell’altra, il che può anche essere letto come una donna che ha due dimensioni: una quotidiana, piccola e personale l’altra grande, nobile e collettiva.
Il punto, per le native che si trovano anch’esse ad avere questa doppia anima, sta nel vivere entrambe queste loro peculiarità mettendole in comunicazione senza che una abbia la meglio sull’altra.
Il pianeta Mercurio - signore del segno - indica sempre “comunicazione – contatto – ed indica sempre due parti” e le native, più che mai, dovranno trovare un modo personale per creare questa possibilità di collegamento evitando che il lato maschile della loro natura prenda il sopravvento e blocchi lo sviluppo della parte femminile istintiva ed emotiva.
Indubbiamente, molte native non hanno difficoltà a riconoscere qualcosa di personale in questa figura: estremamente razionale, analitica ed intelligente, fortemente capace di portare avanti i suoi impegni, organizzando la vita e il lavoro, movendosi in una dimensione non troppo visibile, di discrezione. Forti, resistenti, portate naturalmente a sacrificarsi, ma anche costantemente difese. L’immagine della corazza si sposa molto bene con le donne Vergine e rappresenta una femminilità sempre molto nascosta dietro ad una “ corazza - durezza” di cui, pian piano si dovranno liberare.
L’elemento Terra nella donna Vergine ricorda proprio la durezza delle superficie che nasconde però un interno incandescente e molto vitale.
Così, nell’immagine esterna Athena sembrava molto maschile e la qualità più nota era la razionalità, però, dietro l’elmo si poteva intravedere la sua grazia e la sua grande bellezza: la figlia di Zeus viene annoverata tra le Dee vergini ovvero tra quelle che avevano scelto il dovere e il servizio come prioritari sulla vita relazionale.
Indubbiamente la donna Vergine ha qualcosa di “integro” al suo interno: è difficile che si conceda totalmente, o almeno, non ad un uomo e non ad una relazione. Questa particolarità nasce da una sua difficoltà ad affrontare la dimensione emotiva e il coinvolgimento intenso, ma anche da qualcosa che sta nel suo percorso che ha a che fare con la perfezione e la purificazione: nella sua psiche profonda infatti, la donna Vergine sa che è attraverso la ricerca di perfezione della materia che lo spirito potrà in qualche modo liberarsi ed elevarsi. Le donne di questo segno è come se volesse raggiungere la massima perfezione prima di essere riassorbita dall’Assoluto.
La donna del segno vuole sentirsi integrata prima di tutto nella comunità in cui vive e quindi, parte della sua natura si realizza nel mettere le sue qualità al servizio degli altri, possibilmente in una attività che le consenta di esprimere al meglio le sue caratteristiche: lucidità a livello mentale, disposizione a farsi carico di lavori che porta fedelmente a termine senza troppo lamentarsi, capacità di vedere il tutto nei particolari, rispetto per le regole e per la disciplina, arguzia e critica a cui si aggiunge un fortissimo senso del dovere. In tutto ciò che fa cerca di trovare un metodo per integrare i suoi bisogni di realizzazione personale con il buon funzionamento della comunità in cui vive e opera; la donna del segno è come se cercasse il collegamento all’esterno prima di giungere ad integrare dentro di sé intelletto e sentimento, maschile e femminile, terra e cielo, anima e corpo.
Indubbiamente la donna della Vergine sente costantemente la tensione all’integrità: come vuole il suo mito, ha bisogno di far funzionare insieme in modo armonico ed integrato cose diverse tra loro e spesso antagoniste, trovando sincronismo e perfezione; generalmente, sa esprimere bene le sue qualità sia nel campo concettuale che in quello manuale, sia in quello scientifico che in quello umanitario.
Ad un occhio esterno la sua ricerca di perfezione si esprime nell’ordine della sua casa, nel bisogno di avere un corpo perfetto, nel metodo che applica a tutto ciò che fa e in questo appare evidente che è pervasa dall’idea che solo se il microcosmo funzionerà bene in modo organizzato , il macrocosmo potrà crescere e raggiungere la perfezione.
La donna Vergine è sempre molto preda del suo intelletto, è una grande lavoratrice, molto razionale sempre attenta e vigile nel tentativo di controllare l’altra parte di sé che, proprio perché è poco conosciuta , teme possa avere il sopravvento. Il realtà la condizione di “verginità” implicita nel suo segno indica proprio quell’essere “una in sé stessa” capace di avvalersi della comunicazione tra le parti.
La nativa Vergine, in un certo senso si trova un po’ spiazzata con i suoi valori: il pianeta Mercurio la vuole analitica, critica costantemente vigile e fortemente controllata: questa parte generalmente blocca il reale rapporto con il suo femminile interno, con la relazione e la maternità che, in realtà dovrà imparare a contattare e a lasciar emergere: in effetti, prima di arrivare alla reale relazione tra il maschile e il femminile interno (che avverrà nella Bilancia), la donna Vergine dovrà procedere al riconoscimento dell’altra parte al fine di integrarla con quella che le è più congeniale.
Ama la natura, tutto ciò che è essenziale e puro e che, proprio per questo, può far bene al corpo e all’ambiente; è una salutista ed ha un rapporto costante con il suo corpo perché sa che è importante occuparsi di esso per essere in buona salute.
Se diventa troppo stressata rischia di sovraccaricarsi, di diventare eccessivamente controllante e maniacale, ossessionata da diete, ginnastiche e rituali che, se da un lato la rassicurano contro la paura dell’ isolamento e dell’entropia, dall’altro la scollegano dal senso della vita.
L’ombra della donna Vergine sta sempre nel troppo spazio che dà alla mente e al controllo: questo la rende nevrotica, impaurita, inadeguata e troppo bisognosa di rassicurazioni esterne; il contatto con il suo mondo interiore la renderà invece fertile e creativa; se questo non c’è si sente arida, sterile e mancherà di “far funzionare insieme” le parti si sè. Proprio perché ha il compito di mettere in relazione il piccolo con il grande, deve riuscire a vedere “la parte” senza perdere però di vista “l’insieme”.