La donna dei Gemelli ha un carattere assolutamente comunicativo che la rende simpatica, divertente e brillante. E’ interessata molto al mondo esterno, ha bisogno di contatti nel mondo sociale per vivere in una dimensione di scambio sia intellettivo che mentale.
Vedremo questa donna interessarsi di comunicazione, di spettacolo, di scienze educative, di commercio; in ogni caso, il suo modo di presentarsi e di essere la fa sembrare sempre molto aperta e in grado di entrare con facilità in contatto con le persone più disparate. In genere sdrammatizza con l’umorismo e riesce così a creare quel ponte che le consente di comunicare con chiunque.
Come nel caso dell’uomo, lei resta in contatto con una parte fortemente adolescenziale in cui la dimensione della conoscenza è in primo piano: ogni avventura è conoscenza di sé ed ogni singola esperienza deve servire a portare alla sua coscienza un lato di sé che prima non aveva visto.
Ha una grande facilità nel parlare, usa sapientemente l’umorismo e spesso, la sua ombra si colloca proprio dietro al suo umorismo; infatti attraverso lo humor elimina dalla vita ciò che le è difficile da affrontare, in un certo senso, rende superficiale ciò che non dovrebbe essere tale.
Bisogna tener conto del fatto che, essendo donna, deve mantenere un forte rapporto con i sentimenti e le emozioni poiché, in caso contrario, ci sarà uno snaturamento più pericoloso di quanto non possa avvenire in un uomo, perché si tradurrà in un reale allontanamento da sé stessa.
La difficoltà reale per il segno dei Gemelli riguarda il lato emotivo della vita; infatti loro sono prettamente mentali; la loro natura Aria li porta ad essere eterei e leggeri, a vivere molto nella testa piuttosto che nel cuore. Questo può però essere molto complicato per la donna perché essa nel suo intimo deve essere collegata alla parte “eros” dell’energia e, come tale, non può non vivere la dimensione del sentimento e del cuore senza restare in qualche modo danneggiata nel profondo.
Questa donna deve dunque imparare a fare esperienza, a dare senso e valore alle cose che vive e a tradurle in nutrimento che potrà poi anche essere utilizzato dalla mente per crescere; tuttavia, la difficoltà nel confronto, la paura di esclusione sono temi che hanno dato vita al bisogno di tagliare fuori ciò che faceva soffrire, soprattutto se nell’infanzia la loro interiorità non è stata apprezzata quanto la loro brillantezza intellettiva. E’ così che ha imparato a “far tutto nella testa”, a pensare sempre e comunque a ciò che accade e a dimenticare l’importanza del “sentire”.
Senza questa dimensione la donna perde contatto con la capacità profonda di rassicurarsi nelle difficoltà, di contenere e nutrire la sua parte emotiva e di stabilizzarla anche nelle circostanze non semplici e con quel “prendersi cura di sé” che non può essere sostituito da nulla di mentale.
Il recupero della parte sensibile sarà dunque un passaggio importante per non finire di identificarsi totalmente nell’archetipo “PUELLA” che è fantastico nell’adolescenza ma che nella fase adulta della vita rappresenta una sorta di continua tensione verso la possibilità, senza mai permettere di scendere nella realtà che risulta insostenibile per via degli impegni di cui non ci si riesce a far carico poiché non si è adulti a sufficienza. Una sorta di “malinconia fantastica” come dice Kirkegaard, ovvero, una reale incapacità di affrontare la vita e di agire in direzione di un superamento dello stato psicologico di adolescenza.
Dietro a questa problematica si può instaurare una sorta di depressione che origina dal non conoscere veramente sé stessi, il che rende inutile il bisogno di incontri nuovi, poiché non sono occasione di arricchimento, ma solo dispersione di sé.
La donna gemelli ha dunque particolarmente bisogno di entrare in rapporto con la parte ricettiva dell’Io, quella che, una volta esplorata le consente di superare la sua fragilità e debolezza, quella che non le consente di entrare dentro ai problemi e ai sentimenti perché scappa di fronte ad ogni emozione.
La sua testa deve essere la sua forza, però senza questo passaggio, può essere la sua “prigione”, quella che blocca lo sviluppo della sua parte femminile non consentendole di collegarsi per alimentarsi dall’interno.
Dietro a questa donna, di solito c’è un padre PUER idealizzato che l’ha imprigionata in ciò che lui apprezzava, non dando però alcuna importanza all’anima della donna.
Il recupero della sua parte emotiva le consentirà di poter diventare una donna fantastica, piena di verve, capace di mostrare la sua parte giocosa e capace al tempo stesso di dare spessore ai suoi sentimenti ed affetti.