Il segno del Cancro è femminile e pertanto intriso di qualità che, ovviamente, possono incarnare con più naturalezza le donne degli uomini.
La donna Cancro è dotata di particolare sensibilità ed empatia, ha una potente capacità di nutrire, proteggere e salvaguardare la vita in ogni sua forma.
Un tempo si diceva che il Cancro era designato ad essere la “culla della manifestazione” proprio perché veniva considerato il segno in cui aveva dimora la Madre Divina. In chiave simbolica la donna Cancro ha un particolare contatto con il grande mare dell’inconscio da cui “vengono alla luce” sia le creature, sia la coscienza individuale che trova in esso sostanza e saggezza psichica.
La donna Cancro ha uno spiccato senso materno ed è in particolare sintonia con l’infanzia e con i bambini, proprio perchè mantiene un rapporto privilegiato con la sua infanzia; per la qualità dei suoi sentimenti e delle sue emozioni ha una psicologia che la rende incline a portare le proiezioni maschili dell”anima” e, proprio per questo, certi suoi lati sono quelli fortemente ritenuti dal mondo patriarcale il vero “modello femminile”. Il problema è che proprio ciò che viene considerato il meglio di questo segno, è quasi sempre il lato ombra, quello meno cosciente, quello che rappresenta la parte immatura e da sviluppare del segno.
Infatti, questa modalità informe e passiva di essere appartiene ad uno stadio di sviluppo del femminile ancora particolarmente primitivo in cui la sensibilità viene usata per catturare i desideri degli altri e nel dagli forma prima ancora che diventino manifesti. Questi tratti rendono la donna meravigliosa e molto duttile, tuttavia anche molto “ingannevole” a sé stessa e agli altri perché, anziché crescere e diventare indipendente, finisce per “nutrirsi” dei bisogni degli altri per creare una rete in cui assicurarsi relazioni che considera vitali, mostrando però un lato di sé che non è vero e che, soprattutto, non è indipendente.
Quando questo accade è identificata con l’archetipo di “bambola adorabile”, che resta infantile da un punto di vista psicologico proprio perché non lavora sullo sviluppo della sua identità e individualità ma diventa l’immagine che riflette ciò che l’uomo si aspetta da lei e, anche se inizialmente questo può farla sentire particolarmente vincente, in realtà si candida a grandi sofferenze perché sposta il baricentro della sua identità sull’uomo e sugli altri, diventando dipendente da lui e dalle relazioni che le sono indispensabili per stabilire il valore personale che lei non riesce a dare a sé stessa.
Quando entra in questo gioco la sua identità diventa fragile e non riesce più né a nutrire sé stessa né a mantenere il contatto con il suo mondo interiore, l’unico che può darle indicazioni circa la sua integrità e autenticità.
La fama di fragilità che la donna del Cancro mantiene tuttora è purtroppo ancora legata a questo stereotipo di femminile che tanto ha fatto e fa comodo ad una certa parte di mondo maschile; in realtà la donna del Cancro ha una grande forza che si manifesta proprio nella capacità di nutrire e di restare in contatto con il mondo delle emozioni e dei sentimenti, sicura quindi di saper valutare e di non contrabbandare sé stessa con sicurezze esterne, sempre precarie ed aleatorie.
In effetti questo segno è addetto alla protezione e quindi non può lavorare per cercare protezione all’esterno: essendo però il più “femminile” è anche quello che ha subito i più potenti retaggi del patriarcato in cui la donna vincente sembrava essere quella “gracile e sensibile .. ma, ovviamente, senza volontà ed identità” che evocava la protezione dell’uomo forte e guerriero che, in cambio dei suoi servigi, le chiedeva il sacrificio dell’individualità.
In realtà, la donna Cancro deve contattare la sua forza che è una forza interiore, tipica del mondo femminile, una forza che offre appoggio, sostegno, che può dare vita e occuparsi di essa, una forza che può esprimersi attraverso la morbidezza e la sensibilità ma che è anche indipendenza e capacità di lottare per rendere libera sé stessa e gli altri.
Se non vengono sviluppati questi tratti questa donna può diventare estremamente arrabbiata nel momento in cui si accorge che la sua vita non le appartiene e che sta vivendo come una foglia al vento che va dove gli altri la portano.
Siccome per natura è particolarmente incline a raccogliere le proiezioni di passività e di dipendenza del mondo maschile, deve sapere che in questo caso si condanna all’uso del potere sotterraneo che verrà agito per ottenere ciò di cui ha bisogno senza mai chiederlo direttamente ma questo la alienerà completamente dal suo centro perdendo dignità e valore fino al punto da ridursi ad accusare gli altri di ciò che lei fa a sé stessa.
La donna di questo segno deve dunque lavorare sulla sua identità, scoprire cosa ha dentro, quali sono i suoi sentimenti e quali i suoi bisogni ed imparare ad esprimerli direttamente e con pieno diritto: allora sarà per sé stessa una “nutrice” e potrà sviluppare quello “spirito femminile” che tanto si è perduto ricercando modelli maschili che non sono consoni alle donne.
La donna Cancro, proprio per la sua complicità e vicinanza con l’inconscio è anche la tenutaria del ricordo e del passato, bagaglio indispensabile per nutrire il futuro mantenendo salde le radici dentro all’interiorità: è una donna che deve essere cosciente del valore del femminile e del potere che esso ha sulla capacità di generare e rigenerare. In caso contrario sarà candidata alla sofferenza, alla tristezza e alla malinconia dovute alla dipendenza che creerà e di cui sarà vittima cercando fuori di sé le briciole ma ignorando l’enorme tesoro di cui la Natura, sua madre, l’ha dotata.