Le nostre eroine hanno una struttura psicologica abbastanza particolare, ma, proprio per questo, estremamente interessante.
Senza ombra di dubbio la psicologia della donna Capricorno è molto maschile ed infatti i pianeti che si trovano nel segno non hanno certamente nulla a che fare con qualità femminili: Saturno, Urano e Marte non si può dire che esprimano morbidezza e sensibilità ma forza, determinazione, responsabilità, capacità di distacco; questo è un punto che per un certo verso può essere considerato quasi a favore di queste donne nel tipo di società in cui siamo inseriti: infatti, le nostre amiche spesso non hanno grandi difficoltà a vivere e a competere con il mondo maschile e a trovare all’interno dello stesso risposte molto allettanti per quella parte della loro natura legata all’efficienza e alla realizzazione. Si comportano come maschi, nel senso di sono ambiziose, riflessive, determinate, forti, molto efficienti oltre che competenti nel lavoro che considerano spesso la cosa più importante della loro vita se non l’unica. Sanno dedicarsi anima e corpo al lavoro, togliendo giorno dopo giorno dalla loro vita ciò che potrebbe limitare la disponibilità.
Se questo da un lato sembra favorirle all’interno della nostra società basata sul mito dell’efficienza e della ragione, dall’altro dobbiamo invece pensare che è per lei una grande trappola che il più delle volte diventa la causa dei suoi più grandi problemi.
Per ottenere i loro successi le nostre native hanno agito quasi chirurgicamente sulle loro qualità femminile, le hanno rimosse e le hanno relegate e rese mute e questo crea all’interno un grandissimo travaglio: infatti, mentre non esprimono il loro femminile si illudono di essere “uguali” ai loro colleghi maschi cosa che in effetti non è o meglio se è vero sul piano delle opportunità non può esserlo sul piano interiore dove la diversità è potente e necessaria.
Le donne Capricorno sono chiamate a rielaborare alcune cose presenti nel loro inconscio che rendono particolarmente complessa la loro natura: esse hanno sempre problemi con il loro lato “femminile”; il segno è molto pesante su certe qualità… l’opposizione al Cancro simbolo della morbidezza e dell’accoglienza nutritiva della Luna ci fa capire quanto queste prerogative siano lontane e rimpiante dalla donna Capricorno che ha imparato a fare a meno di ciò che desiderava più fortemente al mondo proprio sopprimendo i suoi bisogni più intimi e profondi ed imparando a confrontarsi sul piano esteriore con il mondo maschile fatto di competitività, razionalità e di cose si sanno fare o non sanno fare.
In questo modo - fin da piccola - ha imparato a cercare i consensi.. vedendo chiaramente che la fragilità e la sensibilità erano poco gradite attorno a lei. La nostra eroina ci richiama alla figura mitologica di Athena, la figlia di Zeus che nasce adulta, dalla testa del padre, completamente vestita con scudo, elmo e corazza. Su questa immagine le native devono riflettere a lungo perché serve a ricordare che hanno rinunciato alla parte morbida della vita, ai sentimenti, alle emozioni, ma anche alla capacità di nutrire perché tutto sembra troppo doloroso da vivere quando l’infanzia è stata una fase già adulta, piena di compiti di eseguire e di regole da rispettare e quando la figura materna mancava proprio delle qualità protettive e confortanti che avrebbero dovuto accompagnare a crescere e a sostenere le difficoltà emotive senza doverle rimuovere del tutto.
Spesso fin da bambine si sono rese conto che se volevano essere accettate non dovevano pesare, dovevano essere utili e soprattutto non dovevano mai mostrare fragilità: nei miti capricorniani è sempre molto forte questa caratteristica: la sensibilità viene scambiata per fragilità e la fragilità deve essere assolutamente bandita perché in queste famiglie non è ammessa. Così anche la nostra eroina si è abituata a non chiedere, a non mostrare bisogni, a fare sempre leva sulle sue capacità e su ciò che bisognava fare rinunciando alle gratificazioni che quasi mai arrivavano e che hanno forgiato quella mentalità “non chiedo, faccio, perché è meglio fare che chiedere e sentirsi dire di no”. La loro psicologia si è costruita sul bisogno di “evitare il rifiuto” che era la cosa più difficile da sopportare nell’infanzia, epoca in cui si hanno i più grandi bisogni. Così, pian piano hanno iniziato a considerare “negative” tutte le caratteristiche femminili, dalla sensibilità, ai sentimenti, dalla seduttività alla capacità di contenimento; tutto questo lo hanno relegato nell’ombra combattendolo quando lo vedevano agire dalle altre donne.
L’inganno è proprio questo: si sono sentite molto apprezzate dagli uomini in quanto “forti e diverse dalle altre donne” ma, in realtà, sono diventate “uomini mancati” molto temute in tutti i campi che non siano quello lavorativo e professionale.
La vita in questo modo le riporta a doversi un giorno occupare nuovamente della loro parte interna che ad un certo punto comincia a reclamare il suo posto e chiede di essere ascoltata.
Molte donne del segno sono diventate capi, manager e portano avanti situazioni professionali con piglio e con abilità veramente inconsuete: tuttavia sono spesso sofferenti per una ferita affettiva che sembra non placarsi ed estendersi nel tempo. A questa dovranno rivolgere il loro sguardo: devono ricontattare l’infanzia e quella madre che non hanno mai avuto sotto forma di “sicurezza emotiva, sostegno, protezione” e darle vita dentro di sé imparando così a nutrirsi di ciò di cui hanno bisogno. Devono soffermarsi sul loro corpo, ascoltarlo e gratificarlo delle cose di cui ha più bisogno imparando a vivere anche quel senso di “passività e di attesa” che per loro è totalmente sconosciuto e che permette il fluire delle emozioni e della vita.
L’intervento può essere doloroso all’inizio perché le costringe ad occuparsi si qualcosa che hanno sempre tenuto a bada con l’intelletto (l’elmo di Athena) che ha impedito di soffrire nell’infanzia ma che tende poi riprodurre lo stesso modello anche con chi sta loro vicino e, soprattutto, con i loro figli.
Proprio dal contatto con l’infanzia e con i bambini possono imparare tantissimo e possono concedersi quelle qualità che hanno sempre pensato di non avere e di non trovare dentro di sé.
Se faranno questo processo allora lasceranno “scongelare” la parte emotiva e si accorgeranno che il loro “sentire” è li’, forte, potente ancora immacolato ma pronto a collaborare con la loro potente forza esterna. Potranno così dare un grande contributo al mondo : le loro capacità indubbie sul piano professionale saranno così mediate e temperate dai sentimenti e potranno portare sensibilità e capacità di comprensione nel mondo professionale che spesso è totalmente avulso a tutto ciò.