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LE RUBRICHE DI ERIDANOSCHOOL - Astrologia e dintorni a cura di Lidia Fassio

RUBRICHE DI ASTROLOGIA

a cura di Mara Casini 
DINAMICHE DI RELAZIONE E PARTICOLARITÀ DELLA DOMIFICAZIONE INVERSA.
 
Dinamiche di relazione e particolarità della domificazione inversa.

Dopo aver costruito nell’ambiente di provenienza i contenuti della nostra coscienza, cosi come previsto nelle prime sei case astrologiche dall’infanzia fino alle soglie della pubertà, iniziamo una fase di condivisione esterna che continua fino alla dodicesima casa dove ritroviamo l’unione con il Se’. .
Ma non è detto che questa strada sia per tutti anche se sarà importante arrivare all’autorealizzazione voluta dalla decima casa.

Le possibilità le creiamo nelle tre case del terzo quadrante, tra pubertà e adolescenza, allorchè incontriamo per la prima volta le esperienze del “noi”.

Il primo gradino inizia con la relazione nella casa settima poi continua con gli effetti trasformativi della partecipazione nella casa ottava, fino alla scoperta della vocazione e della direzione di vita nella nona.

E appena il caso di ricordare che alla soglia di questo terzo quadrante devono, possibilmente, essersi conclusi i vari processi della prima parte della vita relativi al recepimento degli elementi del mondo di provenienza (“download” ambientale-educativo) seguiti dalla debita disidentificazione e differenziazione.

Nella dialettica che intercorre tra l’asse prima casa e settima, sviluppiamo principalmente le tematiche dell’affermazione della nostra identità (prima casa - Marte) anche espressiva (Sole) non senza ricorso al nostro potere personale (Plutone).
In settima sperimentiamo invece l’attrazione per l’altro (Venere) coi frutti della relazione (pianeta X) non senza riconoscere all’altro il suo equo diritto ad esprimere la sua particolare diversità (Urano).

In casa settima si trovano importanti elementi del nostro contenuto rimosso essendo la settima di natura apparentemente estranea a noi in quanto opposta alla nostra casa prima, casa di identità per antonomasia (io esisto).
Il rimosso si identifica in tutti quei contenuti che non abbiamo riconosciuto pur appartenendoci, che vengono perciò “accantonati” lontano dalla coscienza ma che, prima o poi, sono destinati a ripresentarsi al nostro cospetto per essere di nuovo affrontati.

Si specifica che con la proiezione si attribuiscono istintivamente ad una persona fuori di noi le qualità da noi rimosse rendendo così più accettabile il doverle riaffrontare di nuovo per riconoscerle come parti di se.
Attraverso la casa settima siamo spinti verso relazioni con persone evocative di questi contenuti che ci permettono di riattivare tali dinamiche per tentare di elaborarle di nuovo.

Ma non è detto che le persone investite dalla nostra proiezione si riconoscano nella stessa ed accettino la “dinamica”.
Tecnicamente ci sono due passaggi: il primo in cui facciamo una sorta di offerta psicologica della proiezione sull’altro e un secondo in cui l’altro, dopo debita valutazione, può eventualmente accettare o meno la proiezione: se l’altro accetta “l’offerta” si perfeziona il cosiddetto “aggancio proiettivo” che prelude all’inizio della relazione.

E’ indubbio che il rapporto con l’altro è una indispensabile fonte di crescita: senza la relazione manca il contraltare necessario ad esprimere le differenze ed anche i bisogni; ad esempio il bambino piccolo senza la mamma che si relaziona con lui (o una figura equivalente) non sopravvive.

Se un bambino non ha trovato sufficiente riscontro alle proprie istanze primarie (espresse con pianto e richiesta di attenzione) può sviluppare da adulto scarsa fiducia nelle relazioni e scarsa autostima da cui potranno derivare senso di isolamento e probabili problematiche di coppia.
Astrologicamente è importante analizzare la Luna che rappresenta l’infanzia e, se è afflitta, può evidenziare problemi di questo tipo, specie quando si trova coinvolta in tematiche prima/settima, e/o quarta casa, in quanto famiglia d’origine.

Quanto sia importante dare libertà espressiva anche all’altro è noto, ma c’è modo e modo; sicuramente occorre mediare e negoziare le proprie diversità senza combatterle ma considerandole fonte di arricchimento.
Questa impostazione garantisce tra l’altro uno spazio espressivo sicuro a ciascuna parte senza che uno dei due soverchi l’altro (in qualcosa che non sia per lo meno concordato).

Nella dialettica casa prima in Ariete e casa settima in Bilancia, troviamo in primo piano il tema affermazione- mediazione.

L’Ascendente Ariete ha una tendenza a presentarsi sempre e comunque deciso senza condizionamenti di sorta nell’espressione di se, rispetto all’ascendente Bilancia che si presenta invece apparentemente morbido a disposto al compromesso.

L’Ascendente Ariete vince la gara istintiva per guadagnarsi lo spazio personale ma, proprio per questo, nel contatto con l’altro, sente l’esigenza di smussare e di entrare in armonia di coppia, lasciandosi portare verso accordi fin da subito (per via delle proiezioni).
La casa settima in Bilancia - degli ascendenti Ariete - è relazionalmente più “fredda”, consapevole del dover trovare i punti di condivisione, di scambiare, fatto questo che alla fine risulta essere l’atteggiamento più saggio e conveniente in assoluto perché tendenzialmente impostato per dare più stabilità all’ armonia di coppia.

L’ascendente Bilancia invece, nonostante sembri sempre pronto a mostrarsi gradevole e compiacente, monitora poi molto meno qualsiasi fatto di negoziazione (casa settima in Ariete governata da Marte) compensando la sua tendenza innata concedendosi relazioni istintive anziché solamente armoniose, che diano vita ai suoi contenuti pulsionali rimossi: specie in presenza di pianeti in Ariete in casa settima.

Nell’asse Bilancia/Ariete, il contenuto pulsionale della casa settima in Ariete può essere un problema perché l’individuo tende in partenza ad essere troppo conciliante a causa del suo forte bisogno di presentarsi armonico e gradevole, paventando una remissività eccessiva che può provocare sconvenienti desideri di rivendicazione di se.
Il contenuto proiettivo arietino vissuto nel rapporto con l’altro (espresso dalla casa settima in Ariete) richiede frequenti ravvedimenti, richiesti in seguito dalla parte Bilancia, con tutte le immaginabili complicazioni del caso, perché, nel caso, mancano i presupposti che diano una struttura stabile alla relazione

Va da se che nella lettura delle case, i segni coinvolti e la presenza dei vari pianeti possono dare toni e coloriture ben diverse.

In ogni caso, specie, con ascendente Bilancia e casa settima in Ariete, è molto frequente la necessità di ritoccare l’equità nella relazione con interventi correttivi successivi., specie se il tema di nascita non ha la fortuna di essere dotato di equilibrio.
Un attento monitoraggio delle dinamiche e una buona consapevolezza sono sempre altamente auspicabili.

Fondamentalmente, la posizione felice di Venere che, essendo maestra dell’Ascendente governa l’inizio delle dinamiche “del gioco”, faciliterebbe comportamenti adeguati tesi ad evitare l’eccessiva arrendevolezza e la tendenza a fare compromessi non corretti.

Marte poi principalmente non dovrebbe essere dissonante.
L’ascendente Bilancia con settima in Ariete può tendere a lasciare agli altri la guida della relazione, salvo poi dover intervenire per ripristinare “in punta di diritto” le situazioni non paritetiche.

Ed è questo il punto dolente in caso di Marte dissonante.

Con tali presupposti abbiamo visto che non è difficile acconsentire implicitamente a comportamenti eccessivi dell’altro, inizialmente inconsciamente permessi!.

Il problema sta nel fatto che le cose possono sfuggire di mano e, tra il passaggio da una fase di bella passione ad una fase di sopraffazione e dramma, l’individuazione del confine può essere sottile e pericolosa (una situazione un po’ somigliante, con tematiche più sottili, può verificarsi con l’ascendente Toro e la casa settima in Scorpione).
In questo caso possiamo notare anche reazioni eccessive della “parte “lesa”.

Dunque esiste qui vera capacità mediazione?

Per dare armonia nella relazione si deve lasciar debito spazio alla modalità passionale, in modo regolato e negoziato naturalmente e, anche se questo può sembrare un controsenso, è però in linea con la disposizione “capovolta” dell’ascendente Bilancia.

Se non sembrasse una contraddizione in termini questa dell’asse Bilancia/Ariete sembrerebbe una mediazione ottenuta attraverso l’alternanza espressiva del reciproco gioco degli eccessi…

Quel che si nota nell’ascendente Bilancia è che comunque, la mediazione rischia di essere più un’ attitudine personale in se, piuttosto che un modo per integrare la diversità dell’altro dopo la proposta di sé, come avviene più facilmente con l’ascendente Ariete.

Detto ciò ritengo dunque che nelle dinamiche della casa prima in Bilancia e settima in Ariete siamo in presenza di una “mediazione paradossale”.
Con l’ascendente bilancia infatti, le ragioni dell’armonioso quieto vivere ad ogni costo possono causare una sorta di inettitudine verso se stessi, ed ecco perché definisco “paradossale” quel tipico intervento correttivo successivo, quasi sempre necessario in questi casi.

Non si tratta di un intervento necessario a seguire i cambiamenti naturali che intervengono nella relazione in evoluzione, ma necessario a correggere gli errori iniziali di impostazione nell’equità espressiva.

Tipicamente, con la domificazione “rovesciata” in un ascendente Bilancia, anziché accordarsi e concordare i termini della relazione, si arriva a rivendicare e contestare qualcosa per ripristinare quell’equilibrio che, per un malinteso spirito conciliante, ha superato i confini leciti.

Questa mediazione è paradossale anche perché, quasi in una contraddizione di termini, può vedere talvolta l’intervento perentorio e poco sfumato di Marte, volto a ripristinare la lesione di un diritto sacrosanto .

Certo che la necessità di questo intervento può dipendere sia da un difetto di arrendevolezza venusiana personale che da un carico marziale altrui improprio teso a limitare la libertà personale.
Quel che è certo è che con l’Ariete in casa settima può essere difficile, almeno inizialmente, conciliare pacificamente le cose col partner, per questo saranno necessari interventi più o meno “coatti” per ripristinare una certa pariteticità.

Indubbiamente nelle case “capovolte” anche pianeti molto dinamici possono trovarsi “spaesati”; ad esempio, un Marte in Bilancia in prima casa, appare più indebolito perchè perde di immediatezza nella conduzione delle prassi formali legate al segno.
Invece, Marte in Ariete in settima, a dispetto del segno, rallenta più di quanto vorrebbe soppesando la valutazione delle conseguenze dell’agire sulla relazione senza tuttavia rinunciare ad imporre, più o meno “dolcemente”, il suo fermo intervento.
Con un Marte in segno di terra, controllato magari da Saturno, le reazioni o azioni possono essere non così rosse ed infuocate ma piuttosto assenti, fredde e strategiche anche se non per questo meno efficaci.

Ad ogni buon conto sarebbe buona norma che il portatore di ascendente Bilancia contrastasse fin da subito la sua eccessiva tendenza a subire la guida degli altri attivando un uso consapevole della sua difesa preventiva, senza utilizzare solo quella reattiva poiché, dato l’evidente contenuto proiettivo marziano degli incontri, la tendenza di tale configurazione, sarà quella di attivare con troppa frequenza, questioni di difesa e contestazione legate a fatti di relazione.

Fatalmente, se il contenuto proiettivo diventasse così insopportabile e critico da non poter non consentire alcuna dinamica identificativa, si verificherebbe la cosiddetta “caduta della proiezione” col rischio di mandare in crisi i partner.

Con questo passaggio, i contenuti dell’altro che un tempo si sarebbero apprezzati come positivi ora diventerebbero insopportabili e negativi, nella fattispecie dell’asse Bilancia/Ariete, ad esempio, un partner storicamente “vivace e passionale” potrebbe esser diventato col tempo “irascibile e violento”.

Con la “caduta della proiezione”, quando si scioglie anche l’”aggancio proiettivo”, va da se che anche lo scopo psicologico della relazione e, di conseguenza anche il suo più importante presupposto di esistenza, può dirigersi verso la crisi.


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ALLEGATO



AFORISMI SCHEMATICI DELL’ASSE “CAPOVOLTO”


Il partner “vivace” tende arbitrariamente ad essere eccessivo (settima in Ariete) e con lui dobbiamo discutere un ripristino dei nostri diritti (prima casa in Bilancia);

Perciò è chiaro che ci troviamo in una situazione personale di svantaggio incombente (casa seconda in Scorpione) di cui dobbiamo chiedere conto al partner (casa ottava in Toro);

E poiché abbiamo accettato (anche troppo) una filosofia di adattamento alla situazione (casa nona in Gemelli), chiediamo uno scambio di valori utile a ridefinirsi (casa terza in Sagittario);

Questo può consolidare una nostra maggiore protezione (casa decima in Cancro) dopo aver subito tale prevaricazione (4° casa in Capricorno);

In modo da garantire il nostro pari diritto d’espressione unica (11° casa in Leone) dopo averlo trattenuto per “dare all’altro opportunità” (casa quinta in Acquario);

E raggiungere così la libertà di organizzare la propria attività creativa (casa dodicesima in Vergine) dopo esserci prestati oltre il limite nello spirito di servizio verso altri (casa sesta in Pesci).






 
 
 
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