
                               Ognuno di noi ha in mente una immagine di relazione che si è formato sulla base degli archetipi interiori che si sono poi modellati e colorati nel tempo e  sulla falsariga della relazione che abbiamo visto nei nostri genitori.
Oggi i matrimoni subiscono colpi duri.. e, pertanto,  tendono sia  a diminuire di numero sia  a durare poco: molte persone sono disilluse e deluse già  poco dopo che hanno iniziato un rapporto, sintomo di una certa difficoltà a portare avanti il tema della relazione con l’altro.
Molte possono essere le cause che creano difficoltà a stare in coppia  ma una fra tutte è “l’ideale grandioso” dell’altro  e dell’amore, qualcosa  che non lascia scampo a nessun  rapporto vissuto nel mondo reale e nella quotidianità.
L’immagine di un amore “grandioso” deve sottostare ad   avventure continue , a qualcosa che non sfiori mai l’ordinarietà e la banalità; deve dare   prestigio e non vivere mai l’imperfezione; tutto ciò è  quanto può inficiare di più  un rapporto vero che, ovviamente deve superare certe crisi proprio per poter crescere.  L’amore idealizzato non prevede crisi, non prevede noia e non prevede difficoltà; in una parola “è impossibile”. 
Questo tipo di relazione solitamente si basa sulle  proiezioni  di un Sole in Leone  o in Sagittario o di un Giove forte e non vissuto in prima persona, oppure di una settima casa in questi segni o con dentro il grande Zeus. Quando una donna  non vive  questi lati di sé,  dovrà ovviamente trovare una relazione o un uomo  che le permetta di  incollare le sue immagini interiori che la spingono a cercare  avventure e a  credere in un futuro radioso,   sempre interessante e dinamico;  se non trovano un modo per canalizzare queste aspettative ed aspirazioni, dovranno necessariamente   cercare un uomo che soddisfi queste aspettative in  modo da vivere i lati  rinnegati di sé, attraverso l’altra persona.
Chi ha nel tema di nascita le segnature di cui sopra, o rapporti Giove Venere, in quadratura rapporti Giove Sole,  ha all’interno un  grande bisogno di miglioramento e di elevazione; vuole una vita colma di  straordinarietà ma, se tutto questo non è   appoggiato da una fiducia nelle sue capacità di conquistare tutto questo,  si troverà a trovare  partners che sembreranno incarnare quelle qualità che non si riescono  a sviluppare dentro di sé. 
L’immagine di questo uomo dovrà riflettere tutte le sue aspettative e, quindi,  sarà grandiosa, molto idealizzata, gonfiata rispetto al reale;  si tratta  perciò di  un amore che inizialmente si presenta colorato da grande intensità, grande passione in cui il partner  viene vissuto come prestigioso,  generoso, e con la luce negli occhi, un  uomo  che porterà nella vita della donna proprio  quelle promesse e quelle speranze che lei non riesce a riporre su di sé. 
Questa proiezione incarnerà l’archetipo di ZEUS, il grande Dio dei Cieli, signore dell’Olimpo,  potente e conquistatore, e sarà  proprio questa immagine  interiore che la donna cercherà di incontrare attraverso il suo uomo.  Il problema è che l’uomo poi dovrà essere Zeus e non dovrà avere cedimenti.. altrimenti la relazione diventerà automaticamente deludente.
Nella proiezione però sappiamo che ci sono alcune cose che devono essere comprese bene e in profondità proprio per non dover poi soffrire  credendo  di essere state deluse  ed ingannate perché l’altro ad un certo punto, non può a riflettere quello che non è ma che noi vorremmo; nel tempo la proiezione si sgretola e lui comincerà a mostrare il suo vero volto che non potrà  coincidere con ciò che pensavamo essere. 
Infatti, detro a questa immagine ideale dell’amore e dell’uomo vi è sempre un forte bisogno di riconoscimento personale e sociale  (Sole Giove – Giove Venere) che si cerca di ottenere attraverso una persona che  incarna un ruolo prestigioso o che,  magari,  ha una grande cultura ed uno spirito avventuroso; l’immagine stessa dell’uomo importante, prestigioso e ricco, incarna la proiezione di questo bisogno di crescere, di ottenere una collocazione sociale ben visibile e di ottenere  un “arricchimento” che  giunga  dall’esterno. 
Se si rimane troppo a lungo bloccati dentro a  questa dinamica, la delusione sarà cocente perché ci si renderà presto conto che questi pianeti non sono altro che i nostri archetipi interni che  stanno lavorando affinché dentro di noi si attivino le energie atte a soddisfare quel bisogno di arricchimento e di miglioramento  mentre ciò che abbiamo incontrato all’esterno è  stato solamente il punto di contatto che ci ha permesso di vederli   per poi poterli comprendere e sviluppare sul piano individuale.  
Infatti, l’archetipo di ZEUS,  si attiva proprio nel momento in cui vediamo in un’altra persona quelle qualità di avventura, di spinta verso il miglioramento personale e sociale e di incontentabilità  che riflettono le nostre ambizioni e i nostri sogni. 
Se ci sono lesioni tra i pianeti che abbiamo segnalato vuol dire che abbiamo portato a lungo nella nostra psiche l’immagine di un padre con grandissime potenzialità non realizzate; è l’idea di un uomo che non è riuscito a passare gli strumenti per conquistare ciò che si desidera , ma nonostante questo,   ha passato la voglia, instillandoci  la velleità e la potenzialità. 
Per questo, proprio attraverso la dimensione amorosa cercheremo  di portare a casa ciò che lui non ha conquistato ma che stava nella sua testa e che nutriva  le sue ambizioni che, per eredità,  sono diventate nostre. 
E’ estremamente importante comprendere questa dinamica in modo da non restare delusi nel momento in cui l’altro non risponderà al nostro stereotipo interiore, giacchè siamo noi che desideriamo  nuove mete, nuovi orizzonti e nuova conoscenza.
L‘immagine dell’amore imprigionata in questo archetipo è grandiosa, eternamente incontentabile perché si deve nutrire di sogni, di  aperture a ciò che non si conosce e a ciò che non “è conquistabile” e, forse,  “non sarà mai conquistabile”; questo tratto dell’archetipo è importante perché, anche qualora un uomo   riflettesse  un prestigio sociale ed una cultura  personale, se la donna non conquisterà tutto ciò per sé stessa,  sarà  comunque insoddisfatta  e vivrà  nella costante  ricerca di qualcosa che possa gratificare e “saziare” da fuori. 
Tuttavia, proprio come sul piano materiale nessuno potrà cibarsi al posto nostro, placando per noi  la nostra personale  fame,  anche in senso psicologico sarà la stessa cosa: nessuno può far carriera, può spingersi all’avventura e  può conquistare per noi  conoscenza o  cultura; o meglio ancora,  nessuno che realizzi  questo potrà mai placare il  personale bisogno di crescita e di miglioramento di un’altra persona, ragion per cui, l’incontro, servirà unicamente a dare il via ad un processo che poi dovrà essere portato a termine in prima persona con le  forze e le  risorse personali e, se questo passaggio non avviene, la donna sarà  costretta a vivere come deludente la persona che avrà  incontrato.  In pratica, passerà dall’innalzare l’uomo alle supreme vette olimpiche a farlo crollare fino agli abissi.