
                               Nessuna malattia, o meglio, nessuna  disarmonia interna  è priva di una ragione: ogni manifestazione ha una precisa motivazione, a volte anche piu’ di una. 
A volte la causa della malattia può essere temporanea e quindi noi abbiamo un malessere che può durare qualche giorno (nel caso di somatizzazioni dovute a Marte – Venere – Mercurio), oppure anche solo qualche ora (Luna), pero’ non facciamoci ingannare, queste derivano da pensieri, emozioni, intenzioni o sentimenti, il piu’ delle volte assolutamente inconsci ma nonostante questo in grado di produrre difficoltà sul piano della comunicazione, degli affetti o nei nostri comportamenti.
Una “collera” che non si è potuta esprimere (Marte) può dar luogo ad una infiammazione alla gola, un’angina o una tonsillite che scomparirà non appena sarà smaltita definitivamente . La durata della manifestazione può essere legata all’intensità dell’emozione: vi siete mai chiesti perche’ in occasione di una notizia per voi drammatica vi è venuto un attacco di colite? La colite può infatti essere legata ad una somatizzazione di risentimento o di una paura improvvisa contro la quale non avete risposte e vi sentite totalmente impotenti  ( la colite investe il colon  e l’ ano, due organi legati a  Plutone  e allo Scorpione  che simboleggia “ potere- non potere”); così, di fronte ad una situazione in cui proviamo una collera e un senso di distruzione fortissimo che però non possono  essere scaricati  all’esterno, sarà proprio un attacco di colite a portare fuori ciò che la nostra mente considera distruttivo. 
Quanto piu’ noi siamo in grado di elaborare il problema o di smaltirlo attraverso la verbalizzazione e la situazione emotiva -  nel caso di un dolore forte - quanto piu’ saremo esenti da problematiche fisiche. Quanto piu’ invece tendiamo a reprimere, tacere o addirittura segretare e, di conseguenza, trattenere all’interno,  quanto piu’ possiamo andare incontro a problemi anche  gravi sul piano fisico. 
Da un punto di vista psicologico  infatti la problematica piu’ grave  è proprio quella di ordine plutoniano, in cui il soggetto si trova  contemporaneamente nell’impossibilità di poter esprimere una sensazione di ingiustizia o di abuso, o ancora peggio di manipolazione continuata ed invischiante da cui non trova via di uscita;  sono proprio queste le situazioni  che possono dar luogo a gravi problemi fisici di dipendenza o di autolesionismo che possono degenerare fino a produrre una malattia. 
Se invece l’emozione è vissuta totalmente, elaborata  e gestita bene, ovvero se la persona giunge ad una accettazione  della situazione mettendo in atto i cambiamenti esterni ed interni che sono necessari per non restare impantanata,  allora può comprendere che da quell’evento aveva sicuramente qualcosa da imparare e, quindi, da quell’esperienza  può anche nascere una  situazione favorevole.  
In questo caso, la manifestazione disarmonica che si era creata,  verrà immediatamente a cadere poiche’ l’organismo metterà  immediatamente in atto i meccanismi intrinsechi – che ognuno di noi possiede -  di autoguarigione. Sottolineo anche che una buona parte della capacità di guarire sta nel saper gestire le emozioni  senza esserne distrutti il che significa che psiche e corpo sono  strutturati per affrontare anche grandi traumi; l’importante è che questi non si cronicizzino e che diano vita a cambiamenti importanti che derivano dall’elaborazione della  situazione.
A volte la causa si presenta ciclicamente oppure ad intermittenza:  segnalo qui un  caso interessante di  una mia cliente che da qualche tempo viveva con  la mamma inferma e non più completamente autosufficiente che, per ovvi motivi,aveva   ospitato a casa sua, pur con una persona che si occupava di lei tutto il giorno, tranne i giorni festivi. La situazione era  difficile  ed era presente molta ambivalenza tanto che,  ogni volta che lei doveva  stare a casa un po’ di  giorni perche’ c’erano  feste e, quindi, non poteva  andare al lavoro, cadeva in uno stato di pseudo depressione che diventava dopo poche ore una fortissima e dolorosissima  infiammazione al nervo sciatico che le impediva di muoversi e di camminare,  ovvio simbolo di una sorta di peso che si sentiva  cadere addosso, ed ovvio simbolo della impossibilità di movimento  (infatti erano  le gambe ad essere colpite).  L’infiammazione faceva pensare immeditamente ad una fortissima rabbia bloccata  che esplodeva inconsciamente, visto che lei non la lasciava assolutamente emergere. 
Ovviamente, in questo caso, l’accettazione diventava  l’unica strada  possibile visto che la signora in questione, aveva  già vagliato tutte le possibilità e non se la sentiva  di metterla in una casa di riposo pechè avrebbe avuto troppi sensi di colpa.  Il punto era però che la decisione doveva diventare  cosciente e  doveva  avvenire dopo aver fatto  una “scelta” precisa che, per tutti noi, è  l’unica possibilità che  può impedire  di restare bloccati  dentro alla trappola psicologica del “vorrei ma non posso”, che è la classica situazione di stallo in cui apparentemente si ha la sensazione di  “dover ” fare qualcosa che però non si “vorrebbe fare”.   
Così, la signora in questione, una volta  valutato tutte le opportunità possibili  ha capito  che, per lei, questa era l’unica scelta che lei però voleva intraprendere e sostenere,  anche se, le costava spesso la perdita di  parte della sua  libertà di movimento e di azione.  Da quando ha raggiunnto  questa consapevolezza non ha più sofferto di infiammazione al nervo sciatico e la sua vita è sicuramente migliorata. 
Altre persone diventano periodicamente allergiche: ad esempio, una mia cliente Scorpione asc. Sagittario, Luna in Pesci opposta a Plutone, ogni volta che doveva andare in vacanza (in campeggio  e quindi in una situazione di contatto 24 ore al giorno con suo marito), lei si riempiva di una allergia  alle gambe che diventava anche disturbante alla vista, poiche’ si riempiva di vescicole purulente che poi si aprivano e emettevano siero e sangue. Questo la obbligava a non andare in spiaggia (cosa che lei detestava) e a stare quindi buona parte della giornata da sola in campeggio.
In questo caso è chiaro che il disturbo fisico andava a manifestare quello che lei non aveva il coraggio di portare fuori con le parole. 
Le allergie sono quindi  legate a situazioni che non si accettano e che non riescono ad essere elaborate sul piano psicologico e che riecheggiano e risvegliano ricordi tristi ai quali non si da’ accesso e quindi non è neanche possibile staccarsene. Le allergie sono simboleggiate, a livello astrologico  sull’asse Gemelli/Sagittario – e sono sempre legate a problemi di contatto e  apertura verso il  nuovo e il diverso – sono comunque sull’asse della comunicazione  e, simbolicamente  colpiscono organi che hanno a che fare con la relazione: pelle – polmoni – respirazione – alternando ora l’uno ora l’altro.
La condizione allergica di pelle impedisce agli altri di avvicinarsi, quindi “tiene a distanza”; la condizione allergica rinitica o asmatica, produce forte disagio nel  soggetto che si trova a vivere  con difficoltà il suo relazionarsi; infine, l’allergico può condizionare fino anche a tiranneggiare  l’ambiente in cui vive, impedendo ad esempio che entrino animali, o particolari piante o fiori. E’ comunque sempre sintomo di un rapporto difficile con il proprio ambiente.
Questi piccoli esempi tendono semplicemente a dimostrare come la malattia abbia una sua precisa ragione e come il simbolo, interpretato opportunamente può essere di aiuto nel risolvere una questione prima rimasta inconscia.