
Parlando di Marte bisogna affrontare anche la tematica della rabbia, dei suoi significati e del ruolo che essa ha nella nostra sopravvivenza.
Marte è sicuramente quell’istanza che permette la difesa, che viene attuata all’esterno attraverso due sistemi. La difesa fisica viene innescata dal dolore e dalla paura, che sono le due emozioni che fanno scattare il bisogno di difenderci. Il dolore fisico serve a farci capire che qualcosa sta aggredendo il nostro corpo; da un punto di vista psichico il dolore è estremamente legato al meccanismo dell’ansia. Dolore fisico e dolore psichico, al loro apparire, fanno scattare la rabbia e lo fanno per difenderci. Significa che per imparare a conoscerci bene, siccome Marte è in assoluto il pianeta più vicino al Sole-Io, quello che ha lo scopo di difenderne l’integrità, dobbiamo imparare a seguire la nostra rabbia; anziché odiarla come la peste, dobbiamo imparare a riconoscerla, ad accettarla per poi riuscire a decodificare che cosa è e che cosa vuole sottoporre alla nostra attenzione e, infine, giungere a trasformarla.
Non esiste altra strada, poiché l’unico processo di trasformazione della rabbia deve prima passare attraverso la sua accettazione, non c’è altra possibilità. Occorre poterle dare voce, e ci saranno fasi nella vostra vita in cui la rabbia dovrà uscire: qualunque situazione psicologica si voglia trasformare, prima dovremo affrontare la rabbia che si stipa tra noi e la situazione psicologica in questione.
La rabbia però è anche l’emozione che viaggia più vicino al nostro vero essere. Il Sole è il nostro cuore, e ciò che sta più vicino al nostro cuore è Marte, che difende la nostra identità – il nostro cuore – usando la rabbia come mezzo per comunicarci cosa c’è che non va. Vuol dire che ogni volta che sentiamo la rabbia siamo molto vicini a noi stessi e questa emozione sta difendendo qualche cosa che è nostro, profondamente ed intimamente nostro. Se il meccanismo funziona bene noi sentiamo la nostra rabbia e sappiamo che è scattata per qualche motivo, sentiamo frustrazione, dolore, perché ci hanno pestato i piedi, ci hanno dato un calcio, ci hanno feriti… oppure, ci hanno dato un calcio psichico, o hanno pestato i nostri diritti, la nostra integrità, o hanno bloccato ed impedito di agire la nostra volontà: lì ci arrabbiamo tantissimo. Ci arrabbiamo anche quando qualcuno preme contro la nostra volontà, quando ci impedisce di dire o fare quello che vogliamo, costringendoci a trattenere o a modificare all’esterno le nostre intenzioni interne.
Volontà personale
Marte è la volontà personale e come tale è in stretta relazione con quello che noi vogliamo, è il nostro volere. Qui dobbiamo fare una distinzione, perché spesso il volere è confuso in maniera prepotente con il dovere: nei processi educativi ci hanno volutamente confuso il significato delle due parole, mentre il nostro volere è esattamente quello che vogliamo fare, ed è mosso sicuramente da un desiderio, da una pulsione, da una spinta interna che richiede gratificazione. Nella prima parte della vita ci sono grandi pulsioni e il bambino cerca di andare immediatamente verso il soddisfacimento di qualche cosa che vuole, che desidera. Il dovere è invece qualcosa che riguarda il pianeta Saturno ed ha a che fare con i nostri compiti, con ciò che la psicologia riconosce nel Super-Io.
Man mano che cresciamo abbiamo bisogno di maggior autonomia, maggior libertà di azione, maggiore intraprendenza e vogliamo avere uno spazio più grande dentro il quale muoverci e affermarci: Marte è il pianeta che ci spinge ad andare avanti, a conquistare più spazi per l’Io e in questo senso può collaborare con Saturno sul piano dello stabilire ogni volta quale è il nuovo “limite personale”. Marte, che culmina in decima casa con Saturno, ha a che fare con l’autonomia, con la forza morale interna che ci permette di stare in piedi con le nostre gambe; ma ha anche a che fare con la difesa della nostra identità, della nostra integrità e, per far questo, deve conoscere lo spazio entro cui può muoversi ed agire.
Questo vuol dire che il nostro territorio, fisico o psichico, ha un limite “personale” che deve essere difeso da ogni intrusione esterna. Quand’è che si sprigiona la nostra rabbia? Quando ci sentiamo limitati, confinati dentro uno spazio angusto che ci priva di nostri bisogni profondi, allora sentiamo la necessità di conquistare più indipendenza e più libertà, allargando il nostro territorio, difendendolo quando è necessario e quando non viene rispettata la nostra volontà.