
                               Uno dei grandi problemi che ci troviamo a fronteggiare in questo periodo storico è    il “disimpegno e la mancanza di responsabilità ”  che, tra tutti,    forse la  più drammatica manifestazione di una assoluta carenza del pianeta Saturno che rappresenta la vera possibilità di essere indipendenti sul piano personale e di poter avere un buon funzionamento sul piano collettivo. 
Il sistema democratico dovrebbe  quindi essere sostenuto da  un forte senso di  “impegno, di responsabilità e di morale” da parte di chi si promuove come garante di tutti noi e da parte di  chi, avendo un lavoro pubblico, dovrebbe fare un servizio eccellente per poter dare un vero contributo alla società in cui vive. Un tempo chi lavorava nello stato o per lo stato doveva  dare ai cittadini una garanzia  di integrità per sé e per le  istituzioni che, tra l’altro, sono delegate, a dirimere le disparità e le palesi violazione delle regole e delle norme civili e sociali, nonché a fornire un servizio a chi li paga.
Se gli italiani e le persone in genere sono d’accordo nel ritenere la democrazia la  migliore forma di governo e di convivenza tra le persone, almeno tra quelle fino ad ora sperimentate, si trovano invece ad avere molte perplessità sull’interpretazione dei suoi principi cardine e su   come vengono  messi in atto e fatti funzionare  sia dai personaggi che via via vengono  eletti e che dovrebbero essere  preposti a tutelare le istituzioni e gli ordinamenti che affermano e garantiscono  il diritto – dovere di partecipare alla vita politica, di  avere opinioni diverse e di  veder garantita la pluralità di visione e di filosofia politica, sia da chi lavora nei settori che sono preposti a far funzionare le regole e le leggi che la politica ha prodotto.
Ciò che non dovrebbe essere  possibile è vivere in un sistema democratico in cui i garanti sono i primi a non agire in conformità alle leggi e ai principi che rappresentano e, altrettanto,  non dovrebbe essere possibile assistere quotidianamente ad una burocrazia che non solo non aiuta i cittadini a risolvere i loro problemi, ma mette invece i bastoni tra le ruote rendendo tutto più lento e ferragginoso. 
 
E’ indubbio che tutto ciò mette a dura prova la fiducia dei cittadini che si trovano sempre più spiazzati nella scelta e nel dare il loro consenso  a persone della cui moralità ed integrità dubitano fortemente.
I fatti che sono tutti i giorni sotto i nostri occhi  inducono ad una riflessione profonda sulle persone in genere perché è dagli individui che nascono i problemi che poi si trova ad affrontare la società; cos’è che sul piano psicologico psicologico  porta un individuo a disimpegnarsi moralmente  e a non prendersi la responsabilità del proprio lavoro fino a giustificare comportamenti che vengono meno ai principi e ai dettami della  coscienza, senza per questo provare vergogna o rimorso? 
Quante volte ciascuno di noi si è trovato in situazioni “difficili” ed ha fatto ricorso ad armi quali la menzogna, la seduzione o addirittura la falsa testimonianza, pur di non pagare dazio, giustificando così una  condotta  morale discutibile, sostenendo però il proprio gesto con alibi faziosi e del tutto  estranei alla vantata o presunta verginità morale?
La psicologia si è spesso interessata di quei  fenomeni che vengono messi in atto dall’Io per salvaguardare la propria integrità fornendo degli escamotage che consentono  di aggirare il  senso di colpa e il  rimorso che produrrebbero  gravissimi conflitti interiori.
Se non vi fossero particolari meccanismi di salvaguardia psicologica, nessun uomo potrebbe chiudere gli occhi di fronte a palesi violazioni delle leggi e del diritto umano, nessuno potrebbe farsi  complice di torturatori e di vessatori e, nessuno contrabbanderebbe i propri valori.  Sono stati fatti studi interessanti su questi temi che hanno addirittura messo a punto una “scala di Disimpegno morale e civile” che elenca una serie di  meccanismi che, una volta messi in atto, assolvono la  coscienza da qualunque misfatto.
Una cosa interessante che è emersa da questi studi è che le donne sono più inclini degli uomini a farsi garanti del bene comune, mentre gli uomini sono molto più spregiudicati nel  deformare interiormente certi principi e nel trovare appigli giustificativi per salvaguardare il loro potere e la loro posizione sociale. 
I principali meccanismi sono: 
la giustificazione morale che consente di mantenere candida  la  coscienza sostenendo che si sta facendo qualcosa per “gli altri”; tipica dei  politici che incassavano tangenti per i partiti… e che si sentivano “moralmente puliti”; 
la mancanza di  un senso di responsabilità individuale  che permette di sostenere che non ha senso fare le cose in modo giusto se tanto tutti gli altri se ne fregano; 
l’attribuzione della colpa ad altri, cosa che  distorce la mente al punto da portarla a giustificare atti indegni attribuendone poi  la colpa  alla vittima; tipo dare la colpa alla donna che  viene violentata perché ha la minigonna o perché rientra troppo tardi la sera; 
la deumanizzazione della vittima che giustifica abusi su persone che, ai nostri occhi, non sono degne di rispetto; tipo giustificare torture perché i detenuti sono a loro volta torturatori, o giustificare abusi contro persone che vengono considerate meno degne; 
il confronto vantaggioso che permette di giustificare  il non pagare le tasse o le multe visto che tanto viviamo in un paese di corrotti.
Ovviamente ce ne sono molti altri e tutti contribuiscono a palesare  le   “forti distorsioni” sul piano dei valori  e su quello cognitivo che l’ Io mette in atto  pur di  mantenere l’integrità interna  quando ci si trova in difficoltà o quando  desidera  cogliere un’opportunità che, anche se discutibile moralmente, si presenta particolarmente vantaggiosa sul piano personale.
Oggi il grande vecchio sembra latitare clamorosamente in quanto non è  introiettato anzi, quasi considerato superato e obsoleto;  di conseguenza  ci troviamo a combattere costantemente con un senso del limite che non esiste più così come non esiste più una vera educazione che possa far comprendere che anche la libertà degli altri è sacra;  su un piano più grande  le conseguenze della mancanza di Saturno le vediamo nella mancanza di  un reale senso di responsabilità che serve ad ognuno di noi per  fare bene il proprio lavoro in modo da non pesare sulla comunità che, suo malgrado, si trova a non avere un servizio degno o almeno accettabile in cambio di ciò  che paga su piano della contribuzione. 
Questo è estremamente preoccupante in quanto, la mancanza di Saturno attirerà nella nostra situazioni che tenderanno poi a limitare la libertà; infatti, quando non rispettiamo gli altri, inevitabilmente ci troviamo a fare i conti con un’autorità e una legge che arriverà dall’esterno sotto forma di blocco o di privazione di libertà. 
Speriamo che, la presenza di Saturno in Vergine per i prossimi due anni e mezzo ci richiami a questo IMPEGNO, alla MORALITA’ e alla RESPONSABILITA’, riprendendoci così le più alte qualità sul piano individuale  che giungeranno come un dono anche al collettivo che si ritroverà, come per incanto, più maturo.