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LE RUBRICHE DI ERIDANOSCHOOL - Astrologia e dintorni a cura di Lidia Fassio

RUBRICHE DI ASTROLOGIA

a cura di Milena Bandanera 
IL CERCHIO DELLA VITA
 
Il cerchio della vita Questa è la storia di dodici popoli che iniziarono una lotta, i cui i ricordi si perdono nella notte dei tempi, contro una malvagia ombra, oscurità che voleva sconfiggere ogni dote di virtù e amore a favore dell’egocentrismo assoluto. Questi popoli discendevano da quattro antichissime dinastie da cui attingevano la loro natura e forza per mantenere accesa la fiamma dell’amore nascosta in loro.
Le quattro dinastie erano quelle del Fuoco, della Terra, dell’Aria e dell’Acqua. Ad ognuna appartenevano tre popoli che, anche se provenienti dalla stessa origine e assomigliandosi nei tratti fondamentali, presentavano profonde diversità tra loro date dallo stato evolutivo di ogni popolo e dagli individui stessi. Ogni dinastia perseguiva un viaggio collettivo, un nobile percorso di miglioramento.
La dinastia del Fuoco, a cui facevano parte i popoli dell’ARIES, del LEO e del SAGITTARIUS, erano detti “La Triade dell’Essere” ed erano legati dalla ricerca dell’identità, sempre protesi all’affermazione di sé, erano molto istintivi con grande vitalità, esuberanza, alla ricerca novità , erano i più creativi e forti, con spiccate doti maschili, con atteggiamento estroverso ed avevano però sempre bisogno di qualcuno che alimentasse questa energia e chi riusciva a fare questo erano i popoli dell’Aria, ma laddove il fuoco non riusciva a controllarsi c’era il rischio di distruggere tutto e se stesso.
La dinastia dell’Aria con i suoi popoli dei GEMINI, della LIBRA e dell’AQUARIUS erano detti “La Triade del Relazionare” , avevano grandi capacità di comunicazione e di relazione appunto, scambio di idee, di pensiero, contatti, intelletto, forti, con aspetti maschili e molto estroversi, distaccati, ma la loro difficoltà era sentire le emozioni, riuscire a mettere insieme il sentimento e la ragione. Questi, compatibili con i popoli del fuoco, anche se molto diversi, opposti tra loro, cioè posizionati, uno davanti all’altro a 180 giorni di cammino, ma comunque visibili, avevano punti di forza comuni e complementari. Essi stringevano alleanze tra loro per trovare un equilibrio tra energia-vitalità dell’uno e pensiero-razionale dell’altro in quanto nel viaggio collettivo andavano nella stessa direzione.
La dinastia della Terra a cui facevano parte i popoli del TAURUS, della VIRGO e del CAPRICORN, detti “La Triade del Fare” , avevano un atteggiamento introverso, passivo, accogliente, con doti femminili, sensuali perché legati ai cinque sensi. Le parole d’ordine erano fare-costruire-produrre, con grande senso pratico. Presi a soddisfare le esigenze materiali, con un bisogno di sicurezza, ben ancorati al presente, non potevano improvvisare. E per uscire dal proprio egoismo, avevano bisogno di sentimento. Per non rischiare che il loro territorio si inaridisse, veniva in loro aiuto la dinastia dell’Acqua, rendendolo fertile.
A quest’ultima la più misteriosa tra tutte le dinastie, la più insondabile, ma la più completa facevano parte il popolo del CANCER, quello dello SCORPIO e dei PISCES, detta “La Triade del Sentire”, con un atteggiamento femminile che privilegiava la sfera interiore, con intensa emotività, sensibili, ricettivi e dotati di grande fantasia e di immaginazione, ma proprio per questo avevano grande difficoltà nel contatto con la realtà. Non riuscivano, trasportati da questo turbinio di sentimenti, a stare con i piedi per terra ed è proprio la Terra che veniva in loro aiuto, arginando lo scorrere impetuoso di queste acque. Anche qui i popoli delle due dinastie trovavano nel loro opposto il completamento indispensabile per riuscire a svilupparsi in modo costruttivo, concretezza-sentimento.
Altri elementi di completamento per ognuno venivano da altri popoli, facenti parte da dinastie diverse, stanziati a 90 giorni di cammino, detti quadrature, molto difficili da riconoscere perché ben mimetizzati sul territorio, con conseguenze negative, laddove non si volesse andare sulla vetta più alta del proprio territorio per cercare di scorgere, di scovare il loro nascondiglio e così riconoscere anche in essi le qualità che li contraddistinguono, di confrontarsi e completarsi, risultando così degli alleati invincibili.
I popoli avevano un profondo legame con la natura, strettamente collegati al suo ciclo, ognuno di essi era in perfetta armonia con una stagione, come se ne assorbissero le caratteristiche del periodo corrispondente, tutto questo dava la sensazione di circolarità, dove non esiste né inizio né fine, ma solo il susseguirsi delle stagioni come in un grande cerchio, il cerchio della vita.
Una prima grande divisione di questo cerchio – territorio era data da una grande linea orizzontale, che divideva i popoli dei “sopra l’orizzonte” a sud dai “sotto l’orizzonte” a nord; e da un’altra grande linea verticale dividendo così il territorio in quattro quadranti. Questa divisione seguiva l’ordine delle stagioni ed il cerchio – territorio iniziava con il primo quadrante situato sotto l’orizzonte che era legato alla primavera e comprendeva i primi tre popoli: in testa c’era il popolo dell’ARIES, a seguire il TAURUS e i GEMINI, in loro era forte l’egocentrismo e la materialità, simbolicamente legati all’infanzia, dove tutto è in divenire, erano popoli legati alla creazione di se stessi, La primavera è il risvegliarsi della natura, l’inizio, il nuovo, dove tutto ha vigore ed energia.
Poi arrivava l’estate con i popoli del CANCER, del LEO e della VIRGO, collegati alla giovinezza, dove si facevano le prime esperienze, anch’essi popoli basati sul materiale, ma lavoravano più su un aspetto emotivo, cercavano l’espressione di sé attraverso la famiglia, la creatività e le arti. Dopo l’estate ecco l’autunno con i popoli della LIBRA, dello SCORPIO e del SAGITTARIUS, collegati alla maturità. Tutto cambia, i colori, il paesaggio, ci si prepara per l’inverno. Questi popoli erano meno istintivi, si dava più importanza all’aspetto mentale, ci si accorgeva che non si era più soli, ma c’erano altri popoli e che si poteva fare esperienza di sé proprio attraverso la relazione.
Ed infine arrivava l’inverno con i popoli del CAPRICORN, dell’AQUARIUS e dei PISCES, collegati alla vecchiaia, alla saggezza, alla consapevolezza, alla trascendenza dell’ego, protesi al servizio e all’integrazione con una forza universale.
Era concesso ad ogni popolo di governare una volta l’anno per trenta giorni, proprio nella stagione in cui potevano esprimere al meglio la loro caratteristica, sempre in risonanza con la natura.
In questi trenta giorni la forza del sole era con loro, ogni popolo teneva alto lo stendardo con impresso il proprio glifo, il proprio simbolo grafico con cui era rappresentato.
Ogni popolo era guidato e protetto da delle Divinità che conferivano loro doti e virtù, che, se ben integrate, era l’unico modo per ringraziarle ed onorarle.
Durante ogni battaglia con la grande ombra uno dei tanti aspetti dell’ARIES era usare l’istintività e la testardaggine; erano quelli che andavano in avanscoperta, in testa alle file a sfondare il portone della fortezza del male.
Il TAURUS si occupava della dispensa, della preparazione dei viveri e rifocillare i combattenti con cibo caldo e bevande.
I GEMINI erano i giullari e cantastorie che si esibivano con canti e burle, per divertire gli altri e portare un po’ di giubilo, erano anche messaggeri, mezzo di contatto tra i popoli.
Il CANCER era addetto alla protezione dei bambini durante l’attacco del nemico, raccontando loro delle fiabe facendoli così sentire al sicuro tra le loro braccia con dolcezza materna.
Il LEO era il più coraggioso in battaglia, per poi ritornare a lodarsi e farsi grande per le sue gesta, come se fosse stato l’unico a partecipare, ma era pronto anche ad aiutare gli altri con la sua grande generosità.
La VIRGO era quella addetta alla selezione delle armi usate in battaglia: cerano quelle che si potevano riutilizzare, riparare o da buttare e produrne di nuove.
La LIBRA era addetta alla diplomazia, a trattare con grande abilità le questioni riguardanti ogni tipo di rapporto tra i popoli stessi o di trovare un punto d’incontro, se mai ce ne fosse, con il nemico.
Lo SCORPIO era addetto alle strategie segrete di combattimento, alle arti magiche, agli intrighi, era l’infiltrato, la spia, poiché non aveva paura della morte, molto distaccato, bravissimo a muoversi nell’oscurità, la sua arma preferita era la freccia avvelenata.
Il SAGITTARIUS era il filosofo, la guida spirituale, aperto a nuovi orizzonti, era colui che curava lo spirito, sempre alla ricerca di qualcosa di sconosciuto, addetto alle funzioni religiose.
Il CAPRICORN era il grande organizzatore, pianificatore di strategie di guerra, con grande efficienza addestrava le truppe, dava regole e direttive, tutto sotto il suo comando, con grande sacrificio.
L’AQUARIUS era il popolo che portava cambiamenti radicali per fini comuni e sociali, credeva nella libertà, nell’uguaglianza e fratellanza, alle pari opportunità per tutti, non amava dogmi e regole.
I PISCES era il popolo addetto alla cura dei feriti, al servizio per il prossimo, metteva tutto l’impegno e l’amore di cui era capace, con la speranza di pace nel cuore.
Si continuò a lottare ancora per moltissimi anni fino ad arrivare ai giorni nostri, dove ancora si pensa che la grande ombra da sconfiggere sia qualcosa di astratto, di molto lontano, ma finché non ci renderemo conto che l’ombra è dentro di noi sarà tutto inutile, gireremo sempre intorno, senza arrivare mai da nessuna parte. Capire che noi siamo luce ed ombra, divini ed umani, maschili e femminili, materia e spirito, scintille divine e che possiamo far luce nelle nostre stanze più buie, aumentando sempre più la luminosità come il sole alle ore dodici, al suo massimo splendore.
Non dobbiamo combattere contro noi stessi, ma osservare la nostra oscurità ed accettarla per poi mettere in atto un cambiamento, una metamorfosi, una trasformazione, una grande alchimia, l’unione tra fuoco-terra-aria-acqua, l’unione tra mente e cuore in una grande fusione tra tutti i popoli per ritornare a casa, all’UNO, per poter scrivere alla fine…
“…e vissero felici e contenti”.


Milena Bandanera è stata allieva del corso propedeutico della Eridanoschool tenuto ad Ancona - docente Nazzarena Marchegiani. Questa è la tesi di fine corso.

 
 
 
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