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LE RUBRICHE DI ERIDANOSCHOOL - Astrologia e dintorni a cura di Lidia Fassio

RUBRICHE DI ASTROLOGIA

a cura di Lidia Fassio 
LA FUNZIONE DI URANO NELLA PSICHE
 
La funzione di Urano nella psiche
Come abbiamo più volte sottolineato l’Io, con le sue due parti (attiva e ricettiva Sole/Luna) e con le sue tre funzioni fondamentali rappresentate dai pianeti personali (rispettivamente cognitiva, affettiva ed affermativa – Mercurio, Venere e Marte) nonché con le sue possibilità di crescere e di adattarsi alla cultura nella quale viene a nascere e dalla quale assimila i principi e le credenze fondamentali (Giove) viene poi difeso, formalizzato e strutturato da Saturno che, attraverso il suo continuo vaglio comprende ciò che può essere integrato dalla coscienza e ciò che, invece, deve ritornare nell’inconscio giacchè non ci sono le condizioni per poterlo accogliere. Saturno, nella funzione di Super Io aiuta l’Io a discriminare e a comprendere la differenza tra il Bene e il Male, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato nonché ad assimilare le regole e i limiti impressi dall’educazione che, come sappiamo, ha il compito di regolare il suo strapotere e la sua tendenza ad inflazionarsi e a credersi “unico e speciale”.

Il pianeta che viene subito dopo a Saturno, è Urano che ha, prima di tutto, il compito di riportare la nostra mente a sentirsi parte di qualcosa di più al fine di poter recuperare un giorno quella “totalità” che già abbiamo conosciuto ma che dovrà essere “risvegliata”.
In effetti il suo primo simbolo è proprio quello di “risveglio” il che ci fa pensare che qualcosa di importante si è assopito nel nostro viaggio.
Per prima cosa Urano apre cercherà di premere sulle difese che Saturno ha posto per poter lasciar entrare ciò che è stato ricacciato nell’ inconscio personale, qualcosa che ci appartiene e di cui dobbiamo riappropriarci; in secondo luogo Urano rappresenta quella parte di noi che ha bisogno di movimento e di novità e che, pertanto, spinge a non accontentarsi dei limiti che la coscienza e l’Io hanno posto, ma desidera che facciamo delle nuove esperienze in modo da non rimanere “uguali nel tempo” ma in continuo cambiamento, pronti ad incontrare il nuovo e il diverso e a prendere in considerazione le nuove opportunità che sono in serbo per noi.

Urano sa che non è possibile restare dentro ai confini stabiliti dalla coscienza pena la non crescita e la non evoluzione; lo scopo del cambiamento non è certo quello di destabilizzare quanto costruito ma quello di sperimentare le nostre capacità e, soprattutto, di arrivare a pensare e a comportarci in modo libero, senza i condizionamenti familiari, culturali e sociali che, come sappiamo, sono legati al momento storico a cui apparteniamo e non sono assoluti.

L’energia di Urano è di tipo “elettrico” e, per questo, nel momento in cui lo percepiamo ci sentiamo particolarmente “elettrizzati”, ovvero più attenti e più capaci di “captare e ricevere” ciò che si muove attorno a noi.
Urano viene spesso definito “anticonvenzionale”; in effetti il suo preciso intento è quello di farci comprendere che sono proprio le convenzioni che abbiamo appreso a non permetterci di essere “autentici” in quanto finiscono per imbrigliarci, finendo per rinunciare a ciò che siamo realmente.

Non appena Urano bussa alla nostra porta iniziamo subito a sentire una certa insofferenza soprattutto in quei settori della vita dove effettivamente ci sentiamo limitati e non liberi di agire come vorremmo.
Come accade nel mito, Urano sembrerà entrare in lotta con Saturno giacchè, le nuove informazioni che giungono dal mondo dell’inconscio inizieranno a fecondare la coscienza che, potrà reagire in modi diversi a seconda della nostra attitudine al cambiamento.
Quello è il momento in cui le nostre due parti si trovano a combattere una guerra atavica e, a volte, senza esclusione di colpi ripercorrendo l’eterno mito della castrazione in cui la resistenza di Saturno con tutte le sue paure di disgregazione e di non essere più accettati dall’esterno, tentano di tenere Urano con il suo “vento nuovo”, fuori dalla porta della coscienza.
Le reazioni che l’Io metterà in moto dipenderanno essenzialmente da come abbiamo vissuto le prime esperienze di cambiamento: se saranno state eccitanti allora la resistenza sarà minima e il bisogno di rinnovamento entrerà in modo graduale e, tutto sommato, semplice;
se invece abbiamo sperimentato i primi cambiamenti sotto forma di precarietà e di distruttività, avremo paura e ci aggrapperemo a Saturno, sperando che riesca a bloccare le infiltrazioni di Urano.

Sappiamo bene che ciò non sarà possibile, almeno non a lungo in quanto, allorchè il nostro Se’ ha deciso che dobbiamo rinnovare qualcosa di importante e che, soprattutto, dobbiamo abbandonare le difese per permettere di creare delle nuove “forme” , non mollerà la presa e inizierà a “destrutturare” ciò che con tanta fatica abbiamo creato.
Ovviamente se la resistenza perdurerà il rischio sarà proprio quello di veder crollare le barriere e di trovarci con la sensazione che tutto verrà distrutto.

Il punto sta nel comprendere che Saturno e Urano non sono due opposti ma due archetipi che lavorano entrambi per lo stesso progetto intelligente e che, così come è importante possedere una struttura solida è altrettanto fondamentale comprendere che questa non potrà mantenersi inalterata nel tempo in quanto, senza le continue irrorazioni da parte di ciò che sta nel profondo e che rappresentano il nutrimento stesso della coscienza, non ci sarebbe vita.

Questo significa che i due grandi dei mitici devono necessariamente trovare un accordo e devono trovare un modo affinchè le loro diverse energie si rispettino ed armonizzino esattamente come accade dopo la loro lotta e l’evirazione di Urano.
Il mito ci ricorda però che non è facile fare questi passaggi ed in effetti, il senso di castrazione non è eliminabile nel momento in cui le due parti di noi entrano in lotta ma ci suggerisce che la lunga fase di turbamenti, di paure e di insicurezze è assolutamente necessaria perché è all’interno di essa che possiamo preparare il nuovo progetto, quello che poi potrà rinnovare ciò che è stato costruito e strutturato eliminando ciò che non ci appartiene e che ci terrebbe incatenati a qualcosa del passato senza utilizzare le forze che giungono dal nuovo spirito dei tempi.
In effetti Saturno, signore del tempo della coscienza, ha bisogno di veder “maturare” ciò che Urano vede nella mente per trovare gli strumenti adatti a consentire la nascita della nuova forma.

La lotta, la sofferenza e l’ansia sono legate alla differenza profonda che esiste tra le due divinità che appartengono a due regni diversi:
quello dei Cieli (Urano), un luogo dove non ci sono le leggi dello spazio tempo ma in cui tutto è sempre costantemente presente e fattibile;
quello della Terra (Saturno) soggetto invece alle leggi della materia in cui i limiti esistono e sono rappresentati dalle forme stesse che, per modificarsi hanno bisogno di tempo e di duro lavoro e di conseguenza hanno bisogno di maturare lentamente.

Accettare i grandi turbamenti che la coscienza prova nel momento in cui si sente invasa dagli strali uraniani è dunque fondamentale perché essi servono per intuire ed elaborare le nuove opportunità che prima vengono concepite e poi dovranno essere elaborate per essere, molto più tardi, rese fattibili.




 
 
 
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