La casa dodicesima è l'ultima nella successione del cerchio zodiacale che inizia con il segno sorgente all'orizzonte (Ascendente), cioè il momento della nascita, della prima visibilità nei confronti del mondo, la prima esposizione, il nostro venire alla luce dopo la gestazione (e tutto il tempo lì trascorso, non visibili ma in divenire) e, nello stesso tempo anche come noi vediamo e viviamo il mondo, in base alle esperienze vissute durante la nascita.
Da qui parte il sistema delle case, diviso in due dall'asse ascendente/discendente; quelle che si trovano nella parte inferiore in cui cominciamo a strutturare le varie funzioni dell'Io (corpo, sensi, mente,emozioni ecc), in sintesi le varie tappe dell'infanzia, le prime relazioni (di appoggio e di bisogno) che sperimentiamo, l'educazione ricevuta, il nutrimento che ci viene dato (da cui discenderà il nostro reale o complicato senso di autonomia, a seconda che sia stata costruita o meno “la costanza oggettiva” , la risoluzione della fase edipica e la conseguente costruzione di un primo nucleo di Io, relativamente maturo, identificato sessualmente ed in grado di procrastinare nel tempo il raggiungimento di un obiettivo, consapevole della necessità di preparazione a tale scopo.
Si tratta di un Io che si confronta con il collettivo, adeguandosi ed uniformandosi alle sue regole e norme (casa sesta , ingresso nella struttura scolastica); da dove poi, espletati gli obblighi richiesti, riprende il proprio cammino verso il proprio autentico “essere”; questo avviene attraverso il riconoscimento dei propri valori (casa settima ), una profonda trasformazione (casa ottava, contatto con l’ ombra e riconoscimento delle pulsioni) nonchè la conquista del proprio potere personale che nasce dall’utilizzo delle proprie risorse personali, e non più solo di quelle che derivano dal clan di origine.
Quest'Io compiuto inizia poi un percorso che lo porterà a trovare la vocazione, che lo spingerà ad andare oltre il quotidiano, a conquistare ed esplorare nuovi territori culturali, geografici, filosofici e religiosi (casa nona); alla fine tutto questo sfocerà in un'autorealizzazione compiuta ed in un'autonomia realizzata; cioè la casa decima, punto culminante di questo sistema, il suo zenith, il mezzogiorno, o meglio il momento cui l'Io si manifesta pienamente al mondo, illuminato da tutta la luce possibile, completamente strutturato e solido, capo di se stesso e padrone delle sue parti.
A questo punto inizia una progressiva discesa, un progressivo rendere al mondo ciò che è stato ricevuto; l'Io comincia ad auto trascendersi, a non essere più solo esclusivamente centrale ed egocentrico; inizia ad intravedere un progetto più vasto, dove la cooperazione e l'azione volte ad un fine comune e ad un progetto privo di finalità puramente egoiche inizia a sostituirsi alle pure pretese dell'Io; in questa fase, il solo riconoscimento personale non ha più ragione d'essere perché vi è il desiderio di rendere al collettivo quanto è stato incamerato nelle fasi precedenti. Tutto questo è la casa undicesima.
Da qui il passo verso la casa dodicesima è breve: qui si trova non più solo l'aggancio dell'Io ad una funzione collettiva, bensì il suo ritorno ad una dimensione unitaria, di totalità, cosmica e perfetta; da questo oceano universale tempo prima si era staccata quella goccia che ora ritorna al mare trascendente ed assoluto, dove non esistono più separazione e frammentazione, solo un Uno Assoluto in cui le varie parti si riuniscono.
Qui non esiste più l'illusione di essere tanti Io diversi, solo coscienza di riunione con un Sé superiore. Da qui si possono addirittura vedere le cose come capovolte: l'illusione non è intrinseca a questa casa, bensì a ciò che le sta di fronte (casa sesta); cioè la grande illusione è quella di considerarci esseri separati, di considerare come reale e vera la dimensione immanente, senza l'opportunità di alzare gli occhi a quel cielo di cui la dodicesima è ben conscia; quella dimensione universale, fatta di Soli, Stelle e Galassie. In questa casa dimora tutto ciò che va oltre la mente umana; dove tutto ciò che è relativo e mentale è di ostacolo alla vera comprensione, la quale può essere solo percepita, sperimentata, assimilata e vissuta; non spiegata a parole, ma sostanza sottile fatta di vibrazioni. Un mondo di musica, danza, canto: le forme artistiche che meglio le corrispondono; un mondo di arte, spirito e misticismo dove viene richiesto un grande spazio interiore, una grande voce, un dialogo intimo ed ininterrotto tra il Sé e l'Assoluto, dove il Sé diviene Assoluto.
Questo si percepisce quando si è ancora nel grembo materno; da questo si viene toccati, e questo contatto colorerà per sempre l'Anima individuale e assoluta. L'Io deve però essere maturo e forte, capace di stare solo ed in solitudine di fronte all'Immenso e all'Universale; un Io capace di esprimere forme spirituali, artistiche, empatiche e compassionevoli e dimensioni di amore, gioia, completezza ed Unità.
La casa dodicesima, come dicevamo, per le caratteristiche sopra descritte, richiede che venga affrontata da un individuo dalla piena e consapevole maturità, in grado di confrontarsi con una solitudine gratificante; solo allora potrà godere appieno di quello che la casa rappresenta e di quanto essa può offrire, cioè il significato ultimo dell'esistenza umana .
In caso contrario può rappresentare fonte di infelicità e di sofferenza se non si è in grado di sentirsi diverso dalla massa che abita la casa sesta; può procurare un profondo senso di lacerazione e di continuo interrogarsi sul senso della propria persona e del proprio destino