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                               Per identità si intendono quell’insieme di  tratti unici e speciali che si manifestano lungo tutta la vita di un individuo e che sono il frutto di un’infinità di processi che sfuggono alle regole fisse e agli inquadramenti che la scienza vorrebbe dare poiché derivano dall’interazione complessa che l’identità ha mantiene con la psiche (Anima) ossia con la Totalità da cui essa nasce e di  cui è espressione.
 L’identità è pertanto in perpetuo  cambiamento e mutamento; non può mai considerarsi fissa e rigida ma in continua assunzione di nuove piccole forme che la “cambiano” e che, pertanto,  la rendono “dinamica” anche nelle sfaccettature che sembrano essere più stabili e  “definitive”.
 
 L’identità psicologica  è soggetta a tratti ereditari, similmente all’omonima  biologica che si forma su tratti ereditati dai genitori e dagli antenati  (cromosomi) ma  sviluppa poi alcuni  geni particolari che si trovano  all’interno del D.N.A. e che la distinguono, anche quella psicologica ha tratti ereditari (Archetipi collettivi) su cui si innestano tratti del tutto originali  che si strutturano sulla base  dell’interazione con l’ambiente e da risposte e reazioni personali.
 
 L’astrologia riconosce l’identità in fattori multipli di cui il SOLE ne è il riassunto e, proprio partendo dall’assunto della complessa varietà presente nell’identità che  può non prendere in considerazione il concetto di “differenza individuale”, la stessa riconosce unicità e specialità in un tema natale che è unico. A questo proposito sottolinea anche che la diversità non dovrebbe mai essere motivo di pregiudizio, bensì di stupore e di curiosità in quanto causa e  fonte dell’immensa  ricchezza della nostra specie.
 L’identità è quello che noi chiamiamo IO ovvero, la parte cosciente, quella in cui ci riconosciamo.
 L’IO  comprende  una parte attiva (Sole = Io penso) e da una parte ricettiva (Luna = io sento)  e da tre fattori importanti:
 
 -	fattori cognitivi: Mercurio che esprime il modo in cui l’Io discrimina, decodifica e interagisce , adattandosi, al mondo circostante comunicando con esso. E’ la parte percettiva che lavora attraverso i 5 sensi e che porta dentro le informazioni creando rapporti tra interno ed esterno ed anche tra i due mondi interni;
 -	fattori affettivi: Venere che esprime la modalità in cui noi cerchiamo un adattamento affettivo basato su valori che dirigono le scelte; è la parte valutativa che origina dal senso di piacere. Mi piace = accolgo; non mi piace = respingo. Se le scelte sono giuste producono gratificazione;
 -	fattori affermativi: Marte che è la parte che agisce e che fa delle vere e prorie  azioni che consentono all’Io di  affermarsi  all’esterno e di esprimersi fuori; è anche la parte addetta alla  difesa  dell’identità sia fisica (sistema immunitario) sia psicologica (combatte per il riconoscimento)
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 Definire una identità significa limitarla classificandola e costringendola dentro a tratti e parametri  che non permettono di vedere la multiformità e la complessità che invece sono presenti.
 
 L’identità  è dunque un crogiolo di elementi e di energie contrastanti che vanno dal bene al male, dalla luce all’ombra, dalla creatività alla distruttività e l’uomo è l’uomo che la incarna è il risultato della gestione e dell’integrazione delle varie energie presenti che inizialmente sono  contrastanti e laceranti.
 
 L’astrologia mette in evidenza le lacerazioni che sono presenti nell’identità attraverso il rapporto tra pianeti  quadrature e opposizioni) e nelle differenti organizzazioni dei bisogni e delle sedi in cui devono essere soddisfatti ed utilizzati creativamente (rapporto segni case), così come riesce ad evidenziare in modo sofisticatissimo le differenti tonalità delle energie presenti favorendo una maggior comprensione della poliedricità dell’identità individuale.
 
 L’identità, ovvero l’IO,  può utilizzare  tutta una serie di meccanismi difensivi che originano nel momento in cui non è possibile esprimersi per  così come è, in termini di  spontaneità ed autenticità: l’io, proprio perché si orienta e deve trovare accoglimento  nell’ambiente, apprende anche i valori e le regole che sono accettate nell’ambiente stesso e, quando sente che ciò che arriva da   dentro (mondo interno) non collima con ciò che si desidera fuori (mondo esterno), nasce il conflitto che richiede un’ opera di mediazione. Quando la mediazione è inefficace perché il conflitto è troppo intenso devono intervenire meccanismi più forti che sono: negazione, rimozione, razionalizzazione, ecc. che sono messi dal Super Io (Saturno).
 
 
 
 
 
 
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