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Astrologia
   
  LIBERO ARBITRIO
discussione inserita da aral
 
cara Lidia, cari amici,

c'è una cosa che ho letto spesso qui che mi lascia un pò perplessa...

...più volte ho letto che i transiti dei pianeti lenti possono "metterci per forza" in quelle condizioni che noi non abbiamo la forza di scegliere consapevolmente...e così, per esempio, se la mia relazione non funziona più ma io non ho la forza di rompere ...sarò lasciata o tradita o quant'altro sarà necessario.

Però mi chiedo ...tutto ciò non è in conflitto con il concetto del libero arbitrio...non so, questa cosa mi fa pensare ad una sorta di forza buona che ci viene in soccorso in caso di necessità, per rimetterci sulla retta via in extremis ma non è un pò idealistico...???

Non so, non mi convince del tutto...forse c'è qualcosa che mi sfugge...

saluto

lara

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 RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 12 - Inserisci una risposta a questa discussione
 
A CURA DI
inserita il 06/11/2007 21:52:17

- Eccomi!!!! Sono in lotta con questo concetto si può dire tranquillamente dal mio inizio astrologico.

Anch'io l'ho letto spesso, e in riferimento al Sè di ognuno che spinge, protegge e cerca di far evolvere l'Io anche attraverso eventi esterni o apportati da altre persone e dalle loro scelte/decisioni.

E anche per me il concetto di libero arbitrio traballa un pò in quest'ottica.



sonia
 
inserita il 06/11/2007 22:55:23

- care amiche,
il libero arbitrio esiste ma deve essere conquistato. Non è qualcosa che ci viene regalato. Questo lo dice Jung sostenendo che dovrebbe essere un dovere di ognuno di noi andare al di la' della vita istintiva ma sviluppando una reale differenziazione che permetterà l'individuazione.
Diciamo che il libero arbitrio reale ci sarà solamente nel momento in cui saremo tutti "individui"; prima noi siamo sempre condizionati.. e lo siamo dalla nostra ignoranza.. dal nostro non conoscere e dalla nostra incapacità di scegliere veramente per noi stessi e per la nostra vita.
Il punto è di cominciare a pensare che l'inconscio è parte integrante i noi stessi anche se non lo percepiamo così.
L'inconscio viene spesso sentito come un "non-me", qualcosa che, pur localizzandosi dentro, non viene riconosciuto come simile, ma come "altro".
Certo, visto in modo superficiale, l'inconscio potrebbe quasi essere paragonato all'antico destino delle Moire e delle Parche, ma non è così, perchè parlare della realtà dell'inconscio è una rivoluzione nel modo di pensare moderno e non solo una trasposizione.
Infatti se è vero che l'inconscio è destino è pur vero che esso nutre comunque l'individualità fin dall'inizio, cerca di ampliarla e di farla diventare sempre più vasta.
Ognuno di noi ha un Daimon che lo caratterizzerà e che avrà un suo personale stile di vita regalando giorno per giorno soggettività; esso è custode del mistero individuale ma al tempo stesso è come una guida per noi.. una guida a scoprire chi e cosa si è.
Il Daimon in fondo non è altro che il paradigma di vita che scegliamo di portare avanti.. di fronte a ciò che abbiamo attorno.
Il punto forse sta nel fatto che noi dimentichiamo di "aver scelto questo o quel paradigma" ed è qui che si confonde il destino stabilito dall'esterno da quello che invece ci appartiene in quanto abbiamo scelto anche se spesso poi dimentichiamo questa scelta.
Io non so spiegare in modo assoluto ed inequivocabile che cosa sia il libero arbitrio ma so che è qualcosa che coincide con la "libertà" ed è proprio l'astrologia con il suo codice che mi fa capire che questa esiste e che il nostro destino non è iscritto nel nostro DNA sebbene la scienza, che vuole controllare tutto tenti di farci capire che è così.
Io ho ovviamente una visione umanistica e pertanto sono assolutamente convinta del contrario.
Per sostenere questa tesi posto qui una frase di Aldo Carotenuto vero genio della psicologia analitica; egli dice: " se fossimo davvero programmati, tutta la storia dell'uomo, le religioni e gli sforzi della filosofia di fondare un'etica laica, i codici, gli apparati giudiziari, non avrebbero senso. In pratica saremmo tutti incapaci di intendere e di volere. Il fatto che ci svegliamo nel cuore della notte capaci di vedere nella mente porzioni di futuro che senso avrebbe? Che senso avrebbe trasmettere di generazione in generazione un apparato neuronale capace di mettere in scena varie possibilità di comportamenti e varie strade da intraprendere?
Se ad ogni bivio ogni soggetto non potesse che imboccarne una, quella che gli indicano i suoi "geni" malefici o benefici, o le stelle, l'azienda MENTE avrebbe già chiuso da tempo questo "reparto".
In termini meno impropri: questo complesso dispendioso ma perfettamente inutile apparato, anzichè evolversi e perfezonarsi, si sarebbe atrofizzato da tempo.
Infine, anche la natura è rigorosa e spietata: quando sperimenta che una cosa è inutile, nel tempo elimina lo spreco".

Ecco, questo pezzo è magistrale e spiega benissimo che non avrebbe senso il poter immaginare, il poter vedere mille opportunità se poi ne avessimo una sola.. il punto è sempre la scelta.. noi scegliamo sempre anche quando apparentemente non lo facciamo perchè lo facciamo fuori dalla coscienza.

E' interessante a questo proposito il film l'Avvocato del Diavolo con l'arringa finale del "Diavolo" che dice al giovane e rampante avvocato arrabbiato : "io ho messo solo la sceneggiatura, tu hai scelto, ed ora non vuoi farti carico della tua scelta".

Per stasera finisco qui, altrimenti scrivo un libro.
Un saluto Lidia

lidia
 
inserita il 06/11/2007 23:05:44

- Scusate se sintetizzo ma quando si tratta di Grandi Temi ho sempre bisogno di una certa chiarezza..
in pratica, dopo il nosce te ipsum si è in grado di fare una scelta consapevole, all'interno di una serie di "energie" in qualche modo offerte anche dalle stelle, non necessariamente seguendo un percorso stabilito, ma lavorandoci sopra, elaborandole, plasmandole e modificandole per arrivare alla Felicità, sempre attraverso lo strumento imprescindibile della conoscenza il più profonda possibile di noi stessi, nelle nostre componenti di base non modificabili e nei comportamenti magari indotti da spinte esterne al nostro io?

Ametista
 
inserita il 07/11/2007 08:51:55

- Cara Lidia,

io non metto assolutamente in dubbio ciò che dici, io so che non siamo solo la nostra mente cosciente ma ben di più e quando agiamo spesso siamo spinti da motivazioni inconscie.

Credo anche assolutamente ad una nostra natura spirituale (figurati sono un sagittario)...

Cio' che mi rende perplessa è l'affermazione che il Sè possa "scegliere" per noi...a questo non credo...io so che il Sè sa qual'è il nostro bene per la nostra evoluzione ma credo che la VITA serva proprio perchè diventiamo CONSAPEVOLI di cosa sia meglio per noi.

Io penso che ciò che è fuori corrisponda a ciò che abbiamo dentro quindi ciò che accade fuori parla di noi e per crescere dobbiamo assumercene la responsabilità...se vengo lasciata non posso pensare che il Sè abbia "scelto" per me, perchè qui dov'è la responsabilizzazione ?

saluto

Lara

aral
 
inserita il 07/11/2007 08:54:19

- cara lidia e tutte voi del forum è impossibile per me non rispondere a un argomento così da sempre dibattuto e controverso dove non si potrà mai trovare una risposta certa, assoluta..
Di certo il libero arbtitrio esiste, esiste nel senso che ognuno di noi puo cambiare la propria vita attuando delle scelte, tuttavia trovo illusorio parlare di libero arbitrio in certe situazioni che la vita ci pone ..
Quale libero arbitrio puo avere secondo te un bambino in Africa, (ma non solo), che nasce gia malato di aids trasmessa dalla madre?
questo per dire che non sempre l'uomo attraverso la conoscenza di se puo affrancarsi dal proprio destino, penso che tutti più o meno siamo in grado di comprendere che non sempre possiamo decidere ogni cosa nella nostra vita perche siamo legati a eventi passati della nostra generazione che ci condizionano e di conseguenza vi sono delle cose più grandi di noi che non possiamo scegliere ma solo affrontare o meglio accettare.
L'astrologia comunque è un ottimo strumento per ottenere consapevolezza, perchè ci permette di non stare sempre in balia degli eventi...ma come ho scritto prima ci sono delle cose che non possiamo controllare ne dominare....questo è bene riconoscerlo.
cari saluti



paola
 
inserita il 07/11/2007 10:21:57

- cara Lara,
ma il sè non è qualcosa fuori di noi.. è qualcosa dentro di noi.. solo che esso rappresenta un qualcosa di innato da cui dobbiamo differenziarci.
Non è che il sè sceglie per noi.. il sè va avanti per la sua strada fino a quando noi non siamo in grado di scegliere con "coscienza e conoscenza" ciò che ci troviamo di fronte.
Fino a che noi non siamo in grado di fare questo, noi seguiamo esattamente una linea "quella definita dagli archetipi" senza avere alcuna possibilità di poterla cambiare.
Quando cominciamo a scegliere possiamo trasformare e cambiare le cose..e non essere più assoggettati al fato.

L'inconscio è in un certo senso il fato..
Un saluto Lidia

Lidia
 
inserita il 07/11/2007 11:18:46

- Cara Lidia,

certo che il se è dentro di noi....credo che in realtà diciamo la stessa cosa è che la materia è talmente astratta che si rischia di perdersi nei particolari e nelle parole che non potranno mai cogliere l'essenza ....

quindi quando dici..."un fatto accade per riallinearci al progetto del Sè" ...intendi dire che se le nostre scelte ci portano ad allontanarci troppo al nostro progetto esistenziale la parte "più evoluta" di noi ce lo paleserà con un evento tale da "svegliarci" ?

è questo che intendi ??

grazie

Lara

aral
 
inserita il 07/11/2007 13:24:10

- ...ecco, ci sono....mi sono chiarita le idee sull'argmento...


io la vedo così....se noi ci allontaniamo dal progetto del nostro Sè, soffriamo... e più ci allontaniamo, attraverso scelte sbagliate (vedi libero arbitrio), più soffriamo....

La sofferenza deriva dal non essere più in contatto (o non percepire più il contatto) con la nostra natura più profonda e autentica (la nostra fonte)...

...continuando con le scelte sbagliate arriverà il momento "di rottura" in cui abbiamo toccato il fondo del dolore e "ci risvegliamo" rivalutando tutta la nostra vita....

...in questo senso io dicevo che "non è il Sè" che ci risveglia ma è il NOSTRO dolore per non essere più in contatto con il Sè che ci costringe al cambiamento....

scusate ma oggi sono in vena di filosofeggiare

ciao

Lara







aral
 
inserita il 07/11/2007 15:17:48

- l'argomento è sempre molto discusso, e se posso dire la mia opinione concordo con chi disse: il libero arbitrio è poco libero poichè tu puoi accettare ciò che ti accade con piu' o meno consapevolezza. Spiegava in questo libro che se devi arrivare al progetto del Sè partendo da un certo punto, tu puoi scegliere di arrivarci con il mezzo che vuoi e con i tempi che preferisci, ma il tragitto è già definito.Quindi qual'è la tua libertà? E se decido, spaventata di carattere, di andarci a piedi fermandomi ad ogni difficoltà quando arriverò al mio Sè? ed essendo consapevole di essere "indietro" mi devo aspettare anche l'intervento dei pianeti lenti e quindi "bastonate" per correggermi?
Non volevo tediarVi ma l'argomento è molto controverso.ciao caio

mirella/bilancia/bilancia
 
inserita il 07/11/2007 15:50:09

- cara Mirella,

secondo me il punto è che sono vere entrambe le cose, cioè il nostro cammino e per certi versi già definito (come progetto esistenziale) ma nello stesso tempo NOI SIAMO LIBERI di percorrerlo o meno, e di farlo in una vita o in 100 vite, QUESTO è il libero arbitrio ....

....io credo che realizzare il nostro progetto rappresenti la VIA per la felicità...ma la NOSTRA SUPREMA LIBERTA' consiste nel poter scegliere di non percorrerla questa via o comunque di non farlo adesso....ma penso che sia proprio il dolore dall'esserci allontanati dalla nostra fonte che ci faccia piano piano tornare sui nostri passi...

ciao lara

aral
 
 
 
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