- caro Arcangelo,
molto bello il tuo post e come al solito ben espresso e compreso.
Voglio arricchire con alcuni spunti.. Marte Giove è indubbiamente un bisongo di difendere il proprio territorio.. tuttavia, spesso il "territorio" da difendere è il proprio modo di pensare.. che, solitamente, viene un po' messo in agitazione da Marte.. soprattutto se ci sono quadrature.. Marte è sempre un pianeta che nutre profonde insicurezze e che, pertanto, tende a reagire istericamente quando si sente attaccato.
Quello che ho notato io in queste persone..è che tendono sempre a "personalizzare" troppo ciò che viene loro detto.
Ad esempio, di fronte ad un rifiuto a fare qualcosa.. loro tendono a viverlo come un "rifuto a sè stessi", poichè Marte tende a portare automaticamente tutto sull'Io totale, proprio perchè di esso non è mai totalmente sicuro.

In altri casi si ha invece una persona che per compensare le insicurezze ha bisogno di "convincere" gli altri della bontà del proprio pensiero, dei propri principi o credenze.. ed anche in questo caso ci può essere una enfasi esagerata che lascia trasparire il problema sottostante.

Credo infatti che sia un aspetto che avevano simbolicamente i missionari che dovevano "convincere" che la loro fede era migliore delle altre ed in virtu' di questa loro fede, spesso combattevano tutte le altre..
Marte ha sempre bisogno di combattere per qualcosa.. e Giove può facilmente trovare gli scopi, a volte anche troppo a buon mercato.

I venditori spesso hanno questo aspetto e, in un certo senso, hanno bisogno di convincere gli altri della bontà del loro prodotto.
Un saluto Lidia

- cara Lidia, ho letto con molto interesse il tuo post, perchè credo proprio che combaci molto con la realtà del simbolo che li rapporta assieme: affermazione del proprio credo. e quando questo diventa ossessivo o ipertrofico, si cade negli eccessi, perchè si ritiene la propria disciplina o credo la migliore. penso sia un aspetto da valutare anche nelle guerre religiose, numerosissime fino ad oggi, proprio per il fatto di combattere per la propria religione, filosofia: espandere marte fino a sottomettere gli altrui credo, senza rispetto o dignità per loro, limitando il loro spazio di manovra mentale.

Il bisogno di credere che ciò che si afferma personalmente sia il concetto migliore, è uno dei punti chiave secondo me di questa configurazione. Ma un corretto equilibrio potrebbe anche essere il far si che ogni persona abbia una sua libertà d'espressione. questo accade secondo me quando la persona ha in grande considerazione la sua opinione senza esserne invaso,e quindi per questo riconosce e nobilita le altre, senza considerarle un attacco se queste sono opposte. Diventa un guardiano delle idee, perchè esse possano circolare e portare nuova ricchezza, nuovi punti di vista che diano l'opportunità di vedere le cose dall'altro, proprio come l'aquila di Giove. allora si avrà un aspetto di sviluppo, perchè non si darà più così importanza al proprio io, ma ad un "io più allargato" che si può arricchire non dal fanatismo, ma dallo scambio che ogni opinione può apportare.

se da un lato ciò che descrivi magistralmente tu sia purtroppo un reale comportamento che si può verificare, come quello di rapportare tutto a sè sull'onda della suscettibilità sempre allerta e conseguente attacco (questo credo per una percezione di mancanza di difese e sicurezza personali) questo rapportare a sè, dall'altra parte, può essere vissuto in modo equilibrato dando un "egoismo introspettivo", a volte con piccole soddisfazioni personali, spostando così il baricentro dell'analisi dell'esterno pronta a scattare con una più calma analisi interna, senza però sconfinare nel masochismo se una cosa non funziona (dirigendo un marte insicuro verso un giove pesci più che sagittario) ma prendendo sè stessi come una scoperta che richiede fiducia, abnegazione e accettazione, anche negli sbagli, accettandoli senza tagliare l'esperienza come negativa, ma dandole un costrutto molto positivo per marte, che necessita di un punto più stabile.

questa discussione mi ha molto arricchito e in alcuni punti che hai citato mi sono ritrovato, perchè spesso ho rapportato ogni cosa con un senso dell'amor proprio personale, ed è una cosa che voglio cambiare, proprio perchè non mi concede quello sviluppo che una visuale di giove promette. utilizzare le energie di marte per concedere a sè stessi nuove prospettive gioviane credo sia un buon metodo per integrare le energie, concedendogli spazio d'espressione, ma utilizzarle entrambe per un aiuto reciproco, e non uno spadroneggiare di una a danno dell'altra.

Credo che anche l'abituarsi a considerare di più le altrui opinioni ed essere meno self-centered, o esserlo in un modo equilibrato, dia un aiuto, così come imparare ad usare la propria affermazione personale, per non caricare troppo giove, costretto a fare tutto il lavoro della configurazione da solo.
un saluto sentito, arcangelo

- ho anch'io questa configurazione e molti punti citati ,sia tuoi che di Lidia, li vivo appieno.
Sopratutto il grande bisogno di spazio, il voler difendere il proprio territorio, i propri pensieri, legato di base ad una insicurezza personale.
La configurazione non porta anche ad una continua ricerca di gratificazioni
che spinge l'individuo a sprecare un sacco di energia?
In una relazione quale dei due pianeti è più facile proiettare all'esterno?