- cara aral
ho sbirciato il tuo tema e in attesa di indicazioni da Lidia...non so a intuito mi ha colpito lo stellium in 2à e in particolare la Luna congiunta a mercurio e quel PLUTONE che dall'11à manda molti aspetti...chiudo gli occhi e La tua LUNA...ti posto alcuni spunti su Artemide-un aspetto della luna perchè sento che un pò ti appartiene...lo leggi e mi dici...se ti ci ritrovi poi..proviamo a collocarlo meglio
Apollo e Artemide, fratelli gemelli con un temperamento molto simile, formano una coppia ma senza alcun legame amoroso .. la scissione dell’androgino?
Sono, generalmente, considerati figli di Zeus e della prima moglie, Latona.
Si dice che Artemide nascesse un giorno prima del fratello e che le venne data subito la capacità di aiutare la madre a partorire Apollo. Come lei precoce, visto che appena nato con la sorella si mise alla caccia di Pitone.
Entrambi, come dei dell’Arco d’Argento, simbolo della luna nuova, appartengono inizialmente al culto lunare. D’altro canto sono nipoti della Titanessa Febe “con la corona d’oro” (madre di Latona), la triplice dea Luna. Da cui Febo Apollo che appare di notte con il suo arco e brilla come la luna.
Febo significa splendente e così era chiamato Elio, a cui successivamente si sovrappose Apollo, venendo a unificare in sé entrambi gli aspetti soli-lunari .. “oscurando” la sorella.
Di Apollo si parla più che di Artemide.
Il primo è caro a Zeus al punto che mai il signore degli dei si irrita contro di lui. Solo una volta si infuriò (quando Apollo per vendicarsi di lui uccise i Ciclopi) ma la madre intercedette per lui, salvandolo dal Tartaro, cioè dall’esilio infinito, nonostante l’irriverenza e le empietà, molte contro la Madre Terra, di cui seduce o tenta di sedurre con prepotenza le sacerdotesse.
Per molti versi, è decisamente un olimpico. Per altri va ben oltre. Egli è anche il dio degli Iperborei, mitico popolo altamente evoluto, pacifico e felice, che rimanda alle Isole dei Beati dell’età dell’oro.
La seconda, eterna adolescente nel mondo olimpico, risulta più legata al culto della Grande Madre (e come questa, quindi, passa in secondo piano) e con delle caratteristiche più emancipate.
Gli attributi di Apollo sono l’arco, la lira a sette corde e l’alloro.
Il primo, falce lunare, ma anche strumento con cui il dio lancia le sue frecce-raggi solari, simboleggia il destino e altresì, teso verso l’alto, la purificazione di pulsioni e desideri.
La lira, inventata da Hermes (o da una delle Muse), è lo strumento dell’energia e armonia cosmica. Rappresenta l’ispirazione e la divinazione.
Anche l’alloro, simboleggia la divinazione, prerogativa originariamente femminile (la Pizia lo masticava o sui suoi fumi si sedeva per vaticinare) di cui il dio si impadronì. Come pure significa, in relazione a lui, l’immortalità e la vittoria spirituale più che materiale.
Il suo numero è il sette, numero sacro, che significa un ciclo completo, "perfetto", da cui procedere verso un rinnovamento.
Le cerimonie apollinee si svolgevano il settimo giorno del mese, a celebrare la genesi del dio nato di sette mesi, che i cigni sacri testimoniarono volando sette volte attorno all’isola in cui nacque.
Indubbiamente questo dio poliedrico (musico, poeta, profetico, guaritore) è una divinità complessa e contraddittoria. La sua storia è una delle più confuse.
Semplice dio pastore da un lato, eloquente e saggio dall'altro; a volte vendicativo e violento (con furbizia e prepotenza si impossessa di alcune di quelle che poi diventano le sue arti, in questo simile a Zeus) altre dio dell'amore e della pace.
Il suo percorso evolutivo, che passa attraverso la sperimentazione delle pulsioni, porta all'armonizzazione e unificazione degli opposti .. introiettando gli attributi del Femminile-sorella?
L’arco è anche emblema di Artemide, quale rappresentazione della Luna e del destino.
Selvaggia dea della natura e cacciatrice, è la Vergine per eccellenza, nel senso di “libera da vincoli” (tendenza aquariana), e quindi che sia anche una divinità orgiastica (peraltro con un significato rituale sacro) non dovrebbe stupire.
Dea del parto, non solo salvaguarda la nascita e le donne gravide, ma protegge anche lo sviluppo dell’essere umano, nonché la purezza (nel senso di integrità).
Non può quindi che essere refrattaria a sottomissioni e intrighi amorosi, alla prevaricazione maschile. E vendicativa verso ogni affronto a questi valori.
Più che in opposizione ad Afrodite, il suo è uno “stato diverso”. In un certo senso un “femminile” immaturo perché non ancora fecondato dal “maschile”. Oppure un femminile pari al maschile (1+1=11 aquario).
E’ fortemente Androgina, così come Apollo risulta per certi versi (e in alcuni dipinti) piuttosto femmineo. Sono il lato “scisso” che reclama la “ricomposizione dell’intero”?
Il partecipare e presiedere alle danze in cui gli uomini ballavano con movenze femminili e le donne si ornavano la testa con simboli fallici assume, in quest’ottica, il significato di rito iniziatore all’altro “genere” necessario allo sviluppo completo dell’essere.
Altri suoi emblemi sono la cerva e l’orsa, che rappresentano la fase iniziale dell’evoluzione, e l’ape :
api erano chiamate le sacerdotesse collegate ai riti di iniziazione e trasformazione.
La caccia al cervo simboleggia la ricerca della saggezza. Le corna del cervo, che gli uomini si mettevano in testa durante le feste in suo onore, rappresentano i ritmi ciclici (lunari) per la peculiarità di rinnovarsi periodicamente.
L’orso è anche in rapporto col culto astrale e Artemide, regolava il corso delle stelle, prima che Zeus.
L’ape, dai molteplici significati, rappresenta anche l’esagono (per analogia alla forma delle celle dell’alveare) e Artemide è nata il sesto giorno.
Sei (consacrato nell’antichità ad Afrodite, come dea dell’amore fisico) è il numero non solo dell’uomo fisico, ma anche della creazione e del cammino mistico del diviso che ritorna all'unificazione.
La sesta casa, in analogia col segno della “Vergine”, è l’ultima “interna”, cioè soggettiva, quella della “crisi” del confronto col mondo fuori di se, della purificazione prima di iniziare il viaggio verso il fuori di se (l’altro in settima). E Artemide nasce il sesto giorno per aiutare la madre a mettere al mondo Apollo, il dio del settimo giorno.
boh...intanto è carino leggersi un mito