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IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - ASTROLOGIA E DINTORNI
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UN'ALTRA ESTATE DISASTROSA MA ISTRUTTIVA - IV PARTE
discussione inserita da Mister P |
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Ciao caro forum. E grazie a Cilli, Naja Nettuno, Miriam che hanno scritto qualche parola di conforto. Davvero grazie. Ho lasciato passare qualche giorno perché dovevo almeno digerire emozioni brutte. E io le digerisco dormendo. Ho dormito di notte, di pomeriggio, prima di cenare dopo essermi svegliato, insomma niente regole. La situazione, comunque, non è stata per niente regolare, e credo che per il futuro, in estate, mi troverò una località tranquilla come il lago di Garda o simili per rigenerarmi.Anche perché solo ora comincio a sentirmi di nuovo io, anche se molto stanco. Il lontano puro mi alletta sempre meno, vedo il villaggio globale dei consumi dappertutto, anzi a volte persino più brutto.
Volevo oggi sfiorare - mi stanco a scrivere messaggi lunghi, mi sembra poi che manchi sempre qualcosa, e più s'allungano e meno sono soddisfatto - l'aspetto malattia per come l'ho vissuto, un resoconto dell'accaduto. Per il resto - significati psicosomatici, lezione da imparare - posterò delle indicazioni sul blog attualmente in corso. E chiederò aiuto.
Piano Perseo. Ho tanti punti da mettere a fuoco. Da dove comincio? Bene. Ho concluso l'altra discussione con un'analisi su Gianluigi. Una delusione conclusa, ieri mi ha chiamato chiedendomi subito della carta di credito ed era inc...issimo perché non gliela avevo spedita in fretta e ha dovuto addirittura chiedere alla sua compagna di viaggio di prestargli dei soldi. Che tragedia! Che assurdità, dico io. Mi ha fatto una partaccia. Ho buttato giù il telefono, poi l'ho richiamato e ho spiegato le mie ragioni: non troppo, per l'amor di Dio, sennò pensano che sei folle e non imparano proprio nulla. Ho fatto presente a lui, in un inglese freddo e meccanico, che io posso aver fatto un errore e non essermi spiegato bene prima di partire, ma altrettanto ha fatto lui non chiarendo bene cosa voleva. Non parlava. Probabilmente teneva il telefono a distanza e la tiritera la sentiva ogni due minuti. La conoscenza si è conclusa con un "forse è meglio se non ci sentiamo più" da parte mia ed un gelido "take care" (abbicuradite, capirai, se non lo faccio io...) dalla sua. Ci sto ancora male. Ma ci sono abituato.
Adesso spedisco questa parte, perché ho paura che il computer mi pianti in asso. A tra poco.
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RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 5 - Inserisci una risposta a questa discussione |
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A CURA DI |
inserita il 21/08/2008 15:36:20
- La sanità americana. Smanie di perfezione o ipocrisia?
Dopo dodici giorni di croci e molte meno delizie in Canada, ho preso l'occasione per andare a New York. Un viaggio in autobus a prezzi stracciati (240 euro tre giorni con trasporti, colazione e a volte pranzo, visite guidate). Chi te lo poteva proporre? I cinesi, mi par chiaro. Peraltro bravi. Ci sono andato da solo, non mi andava più di assistere allo strano comportamento del canadese. Poi un giorno ancora in Canada, poi il rientro in Italia. Poi avrei dimenticato. Errore! Errore madornale!
La prima notte a New York mi sento male, penso a qualche schifezza che ho mangiato - da Burger King, non ci vado tutti i giorni - mi sento solo. Solo e perso. Anche se è una sensazione che conoscono bene, mi dà sempre dispiacere rivederla. La guida, una cinesina simpatica e bravissima - che prima o poi rimeriterò con un qualche regalo, tipo Interflora, per la sua premura - ha capito cosa stavo passando e mi ha tenuto compagnia. Sì, non ero di tante parole, ma ero deciso a farmela passare, in qualche modo. Alla mattina della seconda giornata vado alla reception dopo aver rimesso di tutto e di più, e la signorina dietro il bancone: "Do you want an Alcaselzer?" o "Don't eat dairies" (non mangiare latticini)
. Sono svenuto di colpo, faceva troppo male. Sento "call 9 - 1- 1", mi imbarcano su un'ambulanza e vado all'ospedale. E qui comincia il bello. Il bello degli ospedali americani con i loro degni ospiti.
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continuazione |
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inserita il 21/08/2008 15:49:21
- Mi sembrava veramente di essere in una puntata di E.R. Persone lì, ad occuparsi di me come meno avrei voluto, a sottopormi a un fuoco di fila di domande mediche in inglese, e ora in radiologia, ora la tac, ora l'ecg, ora i prelievi. Ho fatto appello a tutto il mio sangue freddo e tra l'inglese che so e la terminologia tecnica per la medicina (tratta dal latino) sono stato in grado di farmi capire per bene. Il terrore più grande è stato che NESSUNO SAPEVA CHE ERO Lì E, PER QUANTO INSISTESSI, LA POLITICA DELL'OSPEDALE NON PREVEDEVA CHIAMATE ALL'ESTERO. Non ci potevo credere. Pensavo a qualche clinica degli orrori tipo quella passata ai dis-onori delle recenti cronache, e mi auguravo di non svegliarmi con un rene in meno. Così sono finito sotto i ferri entro 7 ore e nessuno lo sapeva.
Per allietarmi le ore di attesa prima dell'intervento una matrona di colore mi fa firmare una serie interminabile di documenti. Domande infinite, credo che abbia compilato moduli per 20-25 pagine. Mi fa consegnare gli effetti di valore uno per uno (carte di credito, contanti, fotocamera, telefono cell. scarico) e uno per uno li mette in buste separate e mi fa firmare tutto. Per concludere in bellezza mi sento chiedere "Quali sono le sue ultime volontà?" "Ci dà la liberatoria per l'eventuale espianto di organi?" "Gli effetti personali vuole donarli alla clinica?" Ero terrorizzato. Inebetito dagli anestetici, questa con un'espressione beota a chiedermi testamento. E poi aggiunge: è una domanda di rito. Sarà. Quella sera, veramente, non avevo paura dell'operazione o simili. Avevo proprio paura di sparire nel nulla.
E poi l'assicurazione: per fortuna avevo fatto un'assicurazione decente che ha coperto le spese, altrimenti 50.000 dollari dove li tiravo fuori?
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Prime impressioni |
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inserita il 21/08/2008 15:59:40
- Mi portano in sala operatoria. Mascherina, conti fino a 10 e... incoscienza. Mi risveglio in una stanza legato gambe e braccia a vari fili, ossigeno al naso. Come uno con la camicia di forza, solo un pelo peggio. In quella stanza non ho mai dormito. Il vicino, un anziano razzista (Italians? Mafiosi! This guy can be a bad person?) russava e teneva la tivù a schermo piatto sempre accesa. Le infermiere, tranne una, mi facevano ridere: in nome del politically correct dicevano "I'm working on it" - ci sto lavorando sopra o "The nurse will be here any minute" - l'infermiera è da lei tra poco. E poi non arrivavano. La seconda notte - mi hanno costretto ad alzarmi subito quindi il dolore era sopportabile - vado in giro con la flebo attaccata e quel palo là che la reggeva e mi ritrovo le nurses che giocano al computer mentre qualche misteriosa spia rossa lampeggiava da un dispositivo accanto. Evviva l'efficienza americana. Adesso sono stanco se posso continuo stasera. Ciao a tutti.
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Vado sotto i ferri |
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inserita il 21/08/2008 16:56:40
- Ciao Perseo,
Stavo leggendo "il tuo reportage" sulla tua poco piacevole avventura americana (spero tu non abbia problemi..)e mi accorgo che mi ringrazi...ma veramente non ti ho mai scritto prima e credo che, immeritatamente, tu mi confonda con qualche altra persona...
Comunque sai raccontare proprio bene... e rendi bene l'idea...sembra proprio di assistere ad una puntata di E.R.
Al prossimo invio, allora. Auguri e riguardati
Ciao
Miriam
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miriam |
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inserita il 21/08/2008 21:58:32
- ehi ciao e ben tornato...
riporti fatti ed esperienza con una vivacità che è piacevole leggerti ..
ma mi colpisce il titolo del tuo post"un'altra estate deisastrosa"ma istruttiva...
caspita perseo che filosofia di vita nel trovare il positivo dopo tutte le peripezie-
niente il lato amicale-pseudo affettivo...ma la salute e l'essere solo...
ma su un'altra estate disastrosa ...insisti ...è come se fossi abituato a scegliere vacanze stile horror...oh ..oh ..ma parliamo a livello astrologico ..
hai riscontri di transiti per giustificare quanto accaduto...?...
e giustamente concordo nell'augurarti scelta migliore....per le prossime vacanze che dovranno farti recuperare queste..appena finite
un sorriso
cilli
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cilli-perseo |
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