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A SCUOLA DI ASTROLOGIA - LA LUNA, LA MADRE E L'INFANZIA
 

Negli ultimi due secoli l’infanzia ha cominciato ad essere considerata l’età “dorata”, un periodo in cui ogni bambino ha diritto a vedere riconosciuti i suoi bisogni primari circondato da un ambiente ricettivo, protettivo, avvolgente e rassicurante.
A rigor di logica questo risponde a quanto ogni individuo pensa di voler o di dover dare ai figli quando sfiora l’idea di diventare genitore.

La Luna, la Madre e l'infanziaI piu’ recenti studi di psicologia evolutiva hanno dimostrato che un’infanzia serena caratterizzata da una giusta quantità di amore in grado di far crescere e sviluppare le emozioni, è cio’ che sta alla base non solo di una vita sana, ma soprattutto dell’architettura della mente di un bambino.
Questo significa che sono proprio le emozioni che costituiscono i mattoni per l’apparato cognitivo e che le due strutture (emozioni , pensiero) sono strettamente interdipendenti in quanto la seconda affonda le sue radici nella prima.
Ovviamente le emozioni e le radici di esse nonche’ le modalità in cui le viviamo sono rappresentate nel tema natale dalla nostra LUNA , che ha anche altri significati simbolici; essa infatti rappresenta la “Madre”, ovvero la visione personale della madre che ognuno di noi ha avuto, quello che in psicologia si chiama “introiezione dell’imago materna” , tuttavia, il significato di questo materno si estende alle capacità di contenimento e di protezione che noi abbiamo sentito passare attraverso il rapporto con lei e quindi, rappresenta il suo personale modo di rassicurarci e di contenere le nostre emozioni. La Luna rappresenta anche l’infanzia, ovvero la traccia emozionale che si è formata dentro di noi rispetto a questo periodo, quindi, le impressioni che serbiamo di questa fase della nostra vita.
Ecco dunque come si legano insieme questi significati emozioni – madre – infanzia – contenimento – protezione, tutti rappresentati dall’unificante simbolo lunare.

La primissima infanzia, da zero a un anno, è la fase in cui i bambini non hanno ancora una coscienza razionale e quindi ogni esperienza viene “sentita” e “impressa” emotivamente; è anche la fase in cui il bambino si inserisce a tutti gli effetti nel mondo formandosi un’opinione di esso come di un luogo accogliente e facile oppure di un luogo rifiutante e ambivalente e tutto questo verrà acquisito attraverso la figura di riferimento che, ovviamente deve essere capace di mediare tra il mondo esterno e il tenero mondo del bambino. La madre fa da filtro in questa fase e, in un certo senso pre-mastica le esperienze per il suo bambino, evitando che qualcosa di troppo intenso o traumatico distrugga le sue ancor fragili emozioni.
In questa primissima parte della vita il neonato impara a conoscere il mondo attraverso i suoi sensi, soprattutto gusto – tatto – odorato e udito; pero’, ogni sensazione da’ anche vita ad un’emozione; questo significa che viene registrato a livello di memoria con un doppio codice sensoriale ed emotivo. Ad esempio: mentre il bambino tocca il biberon, con l’uso dei suoi sensi, registrerà che è caldo e che è liscio , pero’ collegherà anche questa sensazione al fatto che è piacevole e invitante; una voce può essere registrata come alta e sonora, ma anche come fastidiosa o noiosa; la faccia di papa’ che non si è fatto la barba può essere ruvida e rasposa, ma sarà anche spiacevole.
Quanto piu’ il bambino fa esperienza attraverso le cose che sperimenta con i sensi quanto piu’ registra i sentimenti che prova mentre ne viene a contatto.
Attraverso questo doppio codice si è potuto comprendere come i bambini organizzano e catalogano da un lato il mondo delle forme (che andrà a sviluppare le capacità intellettuali e il mondo esteriore ) e, dall’altro, come creano il senso di se’ (ovvero il mondo emotivo interiore).
Questo spiega perche’ un neonato reagisce emotivamente alle sensazioni e mostra preferenza per una voce o un odore piuttosto che un altro oppure perche’ sono piu’ graditi i cibi dolci (catalogati come piacevoli) rispetto a quelli amari (spiacevoli). Una ulteriore conferma di tutto questo ci arriva dal fatto che la stessa voce, lo stesso odore o lo stesso suono non provocano la stessa sensazione e quindi neanche la stessa reazione: questo perche’ sono le reazioni emotive e affettive che sono diverse e personalizzate.
Queste possibilità si possono sviluppare correttamente nel neonato solo se c’è una mamma – Luna che crea un contesto relazionale con lui dentro il quale ad esperienza fisica si va ad aggiungerne una molto piu’ sottile e personale.
Questo codice – chiamato duale – permette al bambino di operare sempre un controllo incrociato dei ricordi e delle esperienze che vengono registrati contemporaneamente nella sua memoria in due caselle separate : “fenomeni” ed “esperienze”.
In questo modo si crea la complessa architettura della mente e così, una poppata viene registrata nella casella “fenomeni” come “ pappa ”, ma anche come “stare vicino alla mamma” ma, contemporaneamente viene registrata nella casella “esperienze” come “molto piacevole e rasserenante”; ed è proprio così che si pongono i primi mattoncini di quello che verrà chiamato lo sviluppo della logica che parte dal primitivo legame che esiste tra sensazione ed emozione.
Nel tempo, man mano che si consolida la relazione con la madre, anche la registrazione del codice duale si raffina e diventa sempre più sofisticata; le emozioni si modulano in maniera tale da percepire tutte le minime sfumature e variazioni ed anche tutte le combinazioni di tristezza – gioiarabbiapauragelosiasperanza, ecc., e questo sarà lo strumento più sensibile che ogni essere umano possiede per misurare tutte le sue vibrazioni e reazioni.

Prestando attenzione al corpo si può percepire ogni variazione emotiva anche se questa può sembrare sfuggente e difficile da descrivere. Sarà proprio la tonalità emotiva interiore che nel tempo darà un senso alle esperienze vissute. Il corpo è lo strumento che è più coinvolto nelle nostre emozioni e questa è anche la motivazione per cui alla Luna spesso si imputano particolari tipologie di malattie psicosomatiche, poiché è il simbolo che percepisce o meglio che sente le emozioni e reagisce ad esse inviando segnali che vengono interpretati ed agiti dal corpo.
Una attenta analisi della Luna nel nostro tema natale ci permetterà quindi di conoscere con estrema esattezza il rapporto che abbiamo avuto nella relazione con la Madre e, di conseguenza, il feeling emotivo che è passato tra noi e lei nonché la nostra personale capacità di reagire e di padroneggiare le emozioni e, in ultimo, il rapporto che abbiamo con il contenere, rassicurare, nutrire ed entrare in empatia con gli altri, ma soprattutto con noi stessi.
Sempre da questo complesso simbolo lunare potremo vedere in che modo è stata vissuta questa prima relazione e quindi come tenderemo a vivere le relazioni future. Psicologicamente parlando su questo primo grande rapporto d’amore si costruiranno gli schemi che ci orienteranno nei rapporti successivi, almeno per quelli che riguardano la prima parte della nostra vita affettiva.

continua

Tratto da un articolo pubblicato sulla rivista SIRIO

a cura di Lidia Fassio
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