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IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - ASTROLOGIA E DINTORNI
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Astrologia |
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SOLE E LUNA IN LEONE & VARIE
discussione inserita da cristin |
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Carissimi, mi frequento con uomo leone, con luna in leone.
In vari articoli ho letto che è una combinazione abbastanza rara. Trovate che sia vero?
A me sembra che questa combinazione crei una sorta di super leone. Molto orgoglioso e con una certa capacità "quais onirica" di vedere l'altro, nel senso che l'esperienza (ha 45 anni) gli ha insegnato le cose del mondo e del resto, una qualche incapacità di "capire" le esigenze dell'altro. Come dire mi ingloba nel suo modo di essere e di pensare e io, con abbastanza fermezza devo dire "penso e sento questo".
Pensate sia una combinazione un po' ardua?
Inoltre, ed ecco, il mio timore abbiamo, nella sinastriua forti valori nettuniani. In efftti c'è un alto tasso di reciproca idealizzazione. E' il solo significato da attribuire a Nettuno nel ns tema?
Interrogativo bis, abbiamo plutone congiunto in XII
nelle interpretazioni classiche il plutone in XII sembra nefasto. Casa di segreti, di cose che se scoperte possono allontanare. Sapete darmi una spiegazione meno "Terrorizzante?" e più pratica, cioè di eventuali effettive situazioni che ci troveremo a fronteggiare?
Nn so l'ascendente....
Grazie e chi vorrà rispondere
Cristi
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RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 25 - Inserisci una risposta a questa discussione |
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A CURA DI |
inserita il 15/03/2012 09:48:34
- x Cristin
E' vero ciò che dici: prima di accettare gli altri bisogna accettare se stessi, come prima di amare un altro bisogna imparare ad amare se stessi.
Nella vita di tutti giorni piccoli compromessi si fanno e vanno fatti (altrimenti sarebbe uno scontro continuo con tutti!) ma il punto è: a cosa posso rinunciare e a cosa no?
Rinuncio alle mie emozioni, al mio modo di essere, al mio modo di relazionarmi con gli altri, al mio modo di sentire, per far contento qualcun'altro? e questo mio atteggiamento viene compreso, capito, apprezzato e ricambiato?
Certo, l'uomo oscilla sempre tra pensiero e azione, tra sogno e realtà, tra aspirazione e concretezza, ma dobbiamo capire dentro di noi COME SIAMO e A COSA ASPIRIAMO.... e ciò comporta un notevole lavoro di introspezione, di autoanalisi e di autocritica. Un lavoro non facile per tutti, perchè a nessuno piace ammettere i propri difetti e le proprie debolezze, alcuni non li vedono nemmeno!
Per quanto riguarda le finte relazioni, sono pienamente d'accordo con te: mi dico sempre che è meglio esser soli che mal accompagnati.
E' stato un periodo delle mia vita, durato qualche anno, che sono stato da solo, perchè ero stufo di rapporti privi di sincerità, di genuinità, di affetto vero e sincero... mi imbattevo troppo spesso in persone che in superficie apparivano in un certo modo mentre nel profondo pensavano e sentivano diversamente... rapporti basati più sull'interesse che sull'amore... e allora ho detto BASTA!
Mi ha aiutato il fatto di avere veri amici e di coltivare tanti interessi... non mi sono mai sentito solo anche se, ovviamente, mi sarebbe piaciuto trovare una ragazza con cui condividere la vita.
E alla fine l'ho trovata, non avevo mai perso la speranza, evidentemente dovevo passare attraverso una fase di piena consapevolezza di ciò che era veramente importante per me, a cui non potevo e non volevo rinunciare, e di quello che invece era veramente accessorio, secondario e velleitario... un lavoro da VIII casa direi, scendere negli abissi dell'anima per capirmi a fondo e sviscerare, carpire e cogliere i miei veri valori personali.
x Camy
Condivido che molte volte siamo più attratti dall'idea dell'amore che dall'amore in sè, e che spesso il primo periodo di innamoramento porta un'ebbrezza che annebbia mente e ragione... ma non sono d'accordo che "l'amore non guarda con gli occhi ma con la mente"... qui mio caro la penso diversamente: il vero amore guarda con il CUORE, e qui ti lancio una bella domanda: chi, al giorno d'oggi, è capace di amare con il cuore, profondamente e intensamente?
Credo poche persone: gli uomini hanno generalmente (attenzione, significa tanti ma non tutti) incapacità a sentire e manifestare i propri sentimenti, mentre molte donne confondono spesso la loro emotività con la sensibilità di cuore e d'animo.
Vi lascio ai miei dubbi e ai miei interrogativi... non spetterò mai di averli, forse perchè mi impongono di ragionare, di sentire, di guardare in faccia i miei demoni personali, di vedere la vita sotto diverse angolazioni e punti di vista, di cercare di andare ogni giorno un passo più avanti per comprendere meglio il significato della vita... troppo filosofico dite? ;-) chissà...
buona giornata!
ciao
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Giulio |
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inserita il 15/03/2012 10:06:53
- Ciao Giulio,
l'amore guarda con la mente perchè come insegna la psicoanalisi è sovente frutto di proiezione, ovvero amiamo ciò che immaginiamo, l'altro per come lop deforma Amore, perchè proiettiamo su lui/lei i nostri desideri, ideali amorosi, le mancanze, i vuoti da riempire...legati al ns.passato, al ns. sincero modo di vedere l'amore...Cioè...infatti spesso l'amore è presbite, diceva Shekespeare, non cieco: inizia a vederei difetti man mano che ce ne allontaniamo,cioè arriva quasi sempre il giorno in cui ,qausi svegliato da un dolce torpore, inizio a vedere l'amato sotto altra luce, iniziano a darmi noia certi difetti, certe risposte, poi arrivano i litigi, ed è lì che finisce l'innamoramneto e se si è bravi inzia l'amore maturo.
L'amore dei poeti è spesso cantato nel bel mezzo del delirio d'amore iniziale...diceva Jung che l'amore è quanto di più vicino alla psicosi...
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Camy per Giulio |
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inserita il 15/03/2012 10:14:34
- Poi, relativamente alla domanda che fai, cioè chi al giorno d'oggi chi sa amare con il cuore, non so darti risposta certa.
Amare...più ci penso e più mi sembra qualcosa di innato, una capacità innata, più o meno presente in ognuno, da sviluppare come un'arte, ma poi mi dico: in verità vogliamo davvero l'amore?
Quando ci capita lo riconosciamo?
O siamo bravi solo con le frasi dei baci perugina ed in realtà l'amore è solo una bella parola con la quale ci puliamo la bocca?
L'amore richiede cuore ma anche mente, in un altro senso: amore è pure sacrificio.
e oggi chi si sacrifica più?
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Camy per Giulio |
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inserita il 20/03/2012 18:41:33
- ciao giulio, mi trovo molto in sintonia con le tue parole.
E anche rispetto alla tua notazione mi trovi d'accordo. A cosa possiamo rinunciare e a cosa no. A 36 anni nn posso rinunciare alla mia indipendenza e dopo rapporti stereotipati, vinta la puara di stare da sola e l'antidoto 2sono come tu mi vuoi" diciamo che provo a trovare l'equilibrio e cercare di portare quanta più chiarezza e comprensione possibile.
A volte sto male, a volte mi sacrifico ma mai del tutto, perchè mi "tradisco" molto meno.
Sono contenta perchè dopo alcune vicissitudini ho riacquistato fiducia. E nn perchè la persona che mi piace sia perfetta. Ma perchè mi piace e basta. Do accoglienza e ricevo calore ed ottimismo. Poi si vedrà....e tenterò di mettercela tutta
X Camy, ti seguo poco. L'intervento iniziale nn riguardava un innamoramento adolescenziale,dove l'altro è trasfigurato, immaginato e quindi idealizzato. Infatti abbiamo parlato di rapporti & relazioni.Sfiorando l'argomento amore che ha altra valenza. Più che amare, in maniera passiva seguendo il filone ti "adoro e neanche ti conosco" intendevo sottolineare quanto, nnstante un buon sentimento iniziale sia complesso & variegato "stare in una relazione". Anche se l'altra persona aldilà di una momentanea e fugace attrazione ci piace molto.
Sono tempi lontani dall'idea del sacrificio genericamente e ognuno li vive come vuole o come può.
L'ottica resta, la mia, personalissima, è quella di provarci. Provare a dare a darmi e ricevere senza occhiali rosa o strasbismo di Venere che inizio a trovare ridicoli alla mia veneranda età.
A presto e grazie per il sempre piacevole scambio di battute, opinioni ed esperienze
Cris
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cristin |
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inserita il 20/03/2012 19:54:41
- Parlavo dell'evoluzionee del cambiamento di Amore, che come la fortuna è cieca, lui è bendato, o meglio presbite, non strabico come Venere, ma guarda, che sempre di occhi si parla alla fine, quando si parla dell'amore, sarà un caso?
Ma questo è un altro discorso...
Non intendevo per nulla parlare di amore adolescenziale ma dell'evoluzione dell'amore, che per quanto si voglia negarlo, inizia come delirio, poi si guarisce e si fondano le basi della relazione.
Se non inizia così mi dispiace tanto, diventa poi, quell'altra cosa.
L'amore sbocca, non sboccia, è parola , è poesia, e la poesia è degli inizi, poi diviene ragionamento, relazione, all'inizio è fusione.
Insomma per me l'amore è veicolo di trasformazione e fondazione allo stesso tempo...Ciao
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Camy |
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