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IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - ASTROLOGIA E DINTORNI
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Astrologia |
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MIASORELLA
discussione inserita da natalibera |
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leggendo del post di Mettuno sul blog mi è saltata all'occhio la sua luna/nettuno e mi è venuta in mente mia sorella.
Difficile parlarvene con obbiettività, perchè le voglio bene ma sento crescere dentro di me un rifiuto , piano piano.. inizio a non poterne più. Mi provoca dolore questa sensazione e vorrei analizzarla. Cercherò di essere sintetica. anche se la vedo ardua. Mia sorella è ammalata dalla nascita. Ora niente di ereditario o genetico. Ma da quando era neonata ne ha sempre una, sempre in versione virulenta o con un quadro clinico così assurdo che nessuno mai ci capisce davvero nulla.. a lei un virus influenzale si trasformava in una gastroenterite fulminante.. un'otite le perforava entrambi i timpani.. un inverno più freddo geloni piaghe e infezioni.. potrei fare un elenco infinito di queste cose. sino al più eclatante. Entrata in ospedale per un'operazione di setto nasale deviato ne è uscita con un occhio completamente cieco e l'altro l'ha perso nei due anni successivi. Questo da un punto di vista fisico.. tornando alla luna, che lei ha opposta a nettuno , asse XI/V, gemelli sagittario.. ecco la cosa che mi angoscia di più. Lei ha marte e saturno entrambi in dodicesima.. insomma nn una passaggiata, prove continue.. e ok.. ma è anche incredibilmente fragile da un punto di vista psichico. Gli anni delle superiori e i primi dell'università sono stati un incubo, hanno tolto ai miei anni di vita, incrinando pesantemente anche il loro legame di coppia e togliendo gioia e sorriso a tutti. Abbiamo passato anni su e giù da centri di igene mentali, pronti soccorsi,reparti psichiatrici,terapie intensive. Abbiamo avuto allucinazioni uditive olfattive visive episodi di autolesionismo episodi di simulazione di malattie episodi di simulazioni di violenze fisiche bugie/convinzioni malate che hanno rischiato di coinvolgere anche da un punto di vista legale gente che nn aveva ne arte ne parte.. anni in cui ci veniva detto che era una schizofrenica gravissima pericolosa per se e per gli altri.. poi che era solo leggermente borderline.. poi nel frattempo anoressica come dimenticarselo.. nel frattempo aveva smesso praticamente di andare a scuola, nessuno osava chiederle nulla, zero responsabilità.. lei era malata poverina... sino a che un bel giorno è completamente rinsavita (?) si le è rimasto un atteggiamento conpulsivo che la porta a vedere in ogni uomo un potenziale padre per un agognatissimo figlio.. ma sostanzialmente è stata diagnosticata capace di intendere e di volere.. E io sono qua che sono stanca di nn poter mai avere un momento sereno, di nn poter mai parlare con mia madre di altro che nn siano i suoi problemi, di avere la sensazione che è sempre una situazione di finta quiete. E quando vedo i meravigliosi lavori di bricolage che realizza da CIECA mi viene da mettermi a gridare scrollare forte lei e scrollare mia madre e gridare loro di aprire gli occhi. Ma nn posso perchè passo per la crudelissima e menefreghista sorella maggiore che nn crede sino in fondo alle sue molteplici sciagure e che nn riesce a compatirla e scusarla sempre.
Nn credo di essere stata abbastanza chiara e lucida, sono anni di sofferenza macinata in solitudine. Nemmeno con l'analisi ho tirato fuori questa cosa , anche perchè mi sa che per dipanarla saranno cavoli amari e sono un po' stanca.. vorrei riorganizzarmi dopo l'ultima rinascita dalle ceneri. Il fatto di aver messo queste sensazioni sul video già mi fanno sentire meglio e se nn avrete voglia di sciropparvi tutto il papiro nn importa, mi sento cmq già ascoltata :)
i suoi dati 02/05/76 11.30 MI
Luisa
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RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 26 - Inserisci una risposta a questa discussione |
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A CURA DI |
inserita il 10/10/2007 00:40:38
- cara Natalibera,
come non ascoltare e come non comprendere i tuoi stati d'animo? Comprendo perfettamente che vivere con una persona malata che monopolizza l'intero ambito familiare sia già difficile in sè.. se poi, alla fine ci si accorge pure che la malata spesso è immaginaria, allora diventa una fraudolenza che lascia sconcertati ma profondamente arrabbiati ed avviliti.
Mi fa piacere che tu abbia scelto questo ambito per parlare di questo tuo grande dolore. Lo si sente, è penetrante ed assolutamente autentico e ti assicuro che è anche legittimo.
Domani guarderò il tema di tua sorella, per ora ti abbraccio forte e spero che, avendone parlato, tu ti senta veramante già un po' meglio.
A domani Lidia
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Lidia |
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inserita il 10/10/2007 05:39:05
- Cara Natalibera,in parte comprendo il tuo dolore,per quanto mi riguarda io ho avuto mia madre che praticamente dalla mia nascita ha iniziato con una depressione,diagnosticata in sindrome bipolare.Certo la vostra vita,tua e dei tuoi genitori,e' stata sicuramente piu' bersagliata e complicata della mia,ma volevo solo dirti che mi rendo perfettamente conto di cio'che vuoi esprimere.Mia madre passava da momenti di grande eccitazione a momenti di apatia completa,io essendo neonata,naturalmente avevo bisogno di essere accudita,lei si chiudeva in casa con me e non faceva entrare nessuno,se non mio padre,ma anche con lui poi a volte aveva atteggiamenti di rifiuto,non mi dava da mangiare......Una mia zia che abitava nel palazzo di fronte cercava,a volte inutilmente di entrare in casa per controllare che io avessi mangiato,che fossi stata accudita.....Sono cresciuta con la paura che la mamma stesse male,dovevo essere brava perche' cosa succedeva se la mamma stava male?Ogni volta che aveva le ricadute,prendeva di mira o un parente o mio padre,per cui questa persona,per tutta la durata delle ricadute era continuamente bersagliata da insulti,cattiverie ecc.Non e' mai guarita ed ora a 66 anni non credo guarira' piu'.nell'arco di questi ultimi anni ha avuto,per due anni consecutivi,una grande ricaduta,proprio quando io ho partorito il mio ultimo figlio.Usciva di casa di notte,spendeva tutti i soldi che aveva,prendeva un treno e andava dove le veniva in mente,cercava uomini e si poneva con loro in maniera provocante,tieni presente che lei dopo la morte di mio padre,io avevo 13 anni lei 40,non voleva piu' nessuno ed ha avuto solo due relazioni,una breve e l'altra durata fino alla morte di questo compagno.ora e' sola da circa 8 anni......Come non ricordare le notti in cui,se sentiva il nostro cane abbaiare,telefonava ai carabinieri,dicendo di venire ad arrestare il mio compagno perche' il cane disturbava.Di notte non dormiva,girava per casa insultando e dicendo assurdita'.Di lei non ho l'ora esatta di nascita comunque dovrebbe essere 21.00 13/3/41 bologna,anche lei aspetto luna/nettuno ma di congiunzione in dodicesima,anche lei marte e saturno ma in trigono e questa opposizione luna/sole.Ora come ora vivo sempre nella paura delle sue ricadute,ho le antenne dritte non appena mi dice che non riesce a dormire,le ricadute iniziano con la totale mancanza di sonno.....Anche io,come te,a volte penso di non riuscire a compatirla,a capirla e cio' mi fa stare male,non sono stata per nulla accolta,coccolata,ho dovuto mettere dei limiti nelle mie emozioni, (il mio tema natale parla chiaro 30/6/67 23.55 bologna,per quanto riguarda la paura dell'abbandono).In questo ultimo anno ho avuto modo di incontrare un uomo che e' sposato con una donna che soffre di depressione ossessivo-compulsiva per cui e' come se indirettamente rivivessi un po' cio che e' stato per me.Nemmeno io riesco a ''perdonare'',e' brutto dirlo,mia mamma,ci sono stati momenti in cui avevo tanta rabbia nei suoi confronti ed ora non riesco a tollerare e mi sa soffrire vedere questo uomo che deve barcamenarsi in questa sua vita matrimoniale.Questa donna,in cura anche lei presso una psichiatra,assume atteggiamenti di vittima,lo ricatta continuamente che se lei e' diventata cosi' e' colpa di lui,che lui e' un buono a nulla,attua giochetti psicologici molto sottili per farlo sentire in colpa....Non voglio prendere totalmente la parte di lui,perche' comunque in questi anni di malattia di lei,si e' creato un suo mondo a parte,varie amanti ecc. che lei in parte ha scoperto e che naturalmente non fa altro che rinfacciargli,anche davanti al bambino.Poi quando si vede stretta,quando lui si ribella,ahime' veramente poco,piange e dice che lei e' malata.....
A volte mi sento in colpa e verso mia madre e verso questa donna per non riuscire a comprenderle.....
Ecco Luisa,ti ho portato a conoscenza questo per dirti che ti capisco,ti sono vicina,sperando di farti coraggio.
In bocca al lupo
a presto
Elisabetta
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elisabetta |
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inserita il 10/10/2007 09:35:27
- cara natalibera, ti ho scritto nel blog di Lidia.
un saluto
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NETTUNO |
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inserita il 10/10/2007 09:46:27
- grazie amici cari per la vostra attenzione, sono in ufficio e durante l'ora di pausa tornerò . a dopo e un abbraccio
Luisa
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natalibera |
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inserita il 10/10/2007 11:45:23
- Cara Luisa,
le tue parole mi hanno colpito profondamente. Se hai seguito la discussione del mio tema natale,avrai letto che ho avuto una sorella con problemi mentali.
E come mi ritrovo in quello che scrivi...tu che diventi trasparente perchè la vita di tutti gira sempre intorno a lei,nel bene e nel male. Anch'io ho vissuto nella paura che lei potesse rovinarmi la vita,perchè la rivalità tra noi era enorme:io,che ero la persona che le stava più vicino nei periodi di crisi,ero anche la prima persona che cercava di colpire. Un giorno ha telefonato a mia suocera e le ha raccontato che avevo un amante(cosa che non mi passava neanche per la testa),che tutti lo sapevano,tranne mio marito,e poi mi ha telefonato ridendo,raccontandomelo,per dimostrarmi che lei aveva il potere di distruggere la mia vita. E c'aveva visto giusto perchè mia suocera(che non aspettava altro)mi telefonò con insulti che puoi immaginare;per fortuna mio marito ha attaccato sua madre (una delle poche volte!) e,dopo discussioni accesissime tra loro due,la cosa non ha avuto conseguenze.
Avevo anche paura per il mio lavoro,che essendo autonomo,funziona attraverso la serietà e professionalità che dimostri,e il mio incubo era vedere mia sorella che telefonava ai miei clienti e inventarsi chissà cosa.
Non sai quante volte mi sono chiesta:ma è malata o è str....?(scusate il termine,ma è così).
Io posso parlarti in base alla mia esperienza. L'interpretazione del tema di tua sorella potrà aiutarti a capire meglio quali dinamiche l'hanno portata a questo percorso,ma vorrei spingerti a spostare l'obiettivo su di te,perchè ancora stai cercando dai tuoi genitori l'approvazione,le carezze,le attenzioni che non ti hanno dato. Era un tuo diritto riceverle,era quella coperta calda che ti avrebbe fatto sentire al sicuro e amata. Può darsi che,prima o poi,tu le possa avere,ma potresti anche non averle mai.
La differenza è che ora non ne hai più bisogno come prima,perchè la tua vita non è più dipendente dai tuoi genitori,ed anche se è una cosa difficilissima da accettare,perchè porta solitudine,sofferenza è l'unica,credimi,l'unica strada:accettare che i tuoi genitori non ti hanno dato l'affetto che volevi.
Non sai quante volte guardo per strada una madre a braccetto con una figlia che fanno shopping insieme,con quell'aria di complicità che io non conosco,oppure un padre che porta orgoglioso la sua bambina in bicicletta....
Tutto questo a noi non è successo,ed è inutile raccontarsela o cercare ancora qualche bricioletta caduta dal panino di tua sorella.
E' altrove che dobbiamo cercare:nella nostra,anzi,NOSTRA,vita (mi sembra che tu abbia una bimba).
Voglio dirti ancora due cose importanti.
La prima è: cambieresti la tua vita con quella di tua sorella?
La seconda è un detto che si dice dalle mie parti: "Ai figli che danno pochi pensieri,si dedicano pochi pensieri".
Pensaci bene:tu hai avuto la forza per farcela a vivere con poco affetto,e a non farti trascinare nel vortice che hai vissuto. I tuoi genitori hanno visto questa tua forza e si sono alleggeriti di una responsabilità in più. Lo so,non era e non è giusto,ma non sono stati capaci di fare diversamente.
Dèdicati alla tua vita:tua sorella ha già abbastanza persone attorno. Stàccati,con compassione,e ringrazia te stessa per avercela fatta ed essere come sei.
Ti abbraccio forte
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Stefania |
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inserita il 10/10/2007 11:55:31
- Ciao Luisa, ho letto con molta attenzione le tue parole, a tratti sconvolgenti e ad altri comprensibilmente cariche di una certa rabbia.
Il tuo sfogo è riuscito a trasmettere molto di quello che provi, te lo assicuro.
Spostando il discorso sull'astrologia, resto nuovamente stupita dalla varietà di possibilità esistenti e possibili.
Come tua sorella ho anch'io l'opposizione Luna-Nettuno e proprio Gemelli-Sagittario, però per me tra la prima e la settima.
Ho paura di scrivere determinate considerazioni perchè non mi va di entrare nel tuo personale rischiando di scrivere qualcosa che potrebbe infastidirti, però ti dico solo che secondo me molto lo fa proprio l'ambiente di nascita e le persone vicine, il modo cioè in cui si cresce.
Anch'io da piccola ero sempre malaticcia, spesso purtroppo.
Però magari non sono arrivata a esternare e vivere gli aspetti di tua sorella forse proprio grazie al mio ambiente e a qualche altro aspetto di sostegno nel mio tema.
Sono comunque rimasta davvero colpita da quello che ho letto, soprattutto per come le persone che vivono accanto soffrono di questa vicinanza in questo modo, però credo che essere riuscita a esternare tutto ciò seppur in un forum per te sia positivo.
Un abbraccio, e scusa per la confusione del mio intervento ma ne sono rimasta davvero colpita.
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sonia |
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inserita il 10/10/2007 12:33:18
- Ciao care amiche, ciao Luisa.
Mi colpisce molto questa vicenda, come quella di Stefania; mi serve a "sdrammatizzare" le mie elucubrazioni, delle quali, lo confesso, comincio a non distinguere più il reale peso.
Capisco, però, che tutte voi avete una grande forza che non posso che ammirare e prendere ad esempio.
Vorrei, se posso, dire la mia, però: anche io ho una sorella con Luna-Nettuno e, sebbene sia perfettamente "normale", anche lei è sempre riuscita a "catturare" l'attenzione su di sè, facendo sì che, infine, tutti i nostri sforzi fossero concentrati sul suo benessere. Tutti, forse, percepiamo una sorta di "cedevolezza", della quale, incoffessatamente e probabilmente a torto, abbiamo paura. L'unico dato è che lei è riuscita a "muovere", letteralmente, mia madre, che non si era mai spostata da casa sua, obbligandola a pendere atto dei suoi desideri e della sua volontà ed a profondere energie per aiutarla a realizzarle, a seguirla nei suoi studi, nel suo lavoro di infermiera che l'ha portata lontana da casa, nei suoi viaggi di atleta in giro per l'Italia, ed oggi nei suoi trasferimenti di domicilio alla ricerca della sistemazione ideale che non troverà mai.
E' perennemente insoddisfatta: del suo ruolo di figlia, a suo dire trascurata(mia madre le consentiva tutto e rispondeva ad ogni sua richiesta, mentre io la seguivo negli studi sedendomi accanto a lei per fare i compiti ed andandola a prendere da scuola ogni giorno, quando, alle superiori, ebbe un grave disagio nel rapporto con un'insegnante), del suo lavoro (nel quale è bravissima e dal quale riceve, se le vedesse, molte attestazioni),della sua vita di madre (di due creature, meravigliose oltre ogni aspettativa!), del suo ruolo di moglie di un marito certo un pò autoritario ed un tantino egoico, ma sempre presente accanto a lei e nel suo ruolo di padre, e delle sue due bellissime case. Certo, nulla è perfetto: ma chi la possiede, la perfezione? Insomma, come dice Stefania, io sono diventata TRASPARENTE, con la mia voglia di non chiedere nulla per non turbare nessuno.
Però, con la mia profonda crisi, sono riuscita, perlomeno, a far comprendere a mia madre le MIE istanze.... Nessuno è cambiato, non sono cambiate le dinamiche: nostra madre continua a vivere in funzione delle esigenze di mia sorella, mia sorella continua a sentirsi vittima ed a chiedere di più, i miei spazi continuano ad essere invasi e la mia vita "compressa" da esigenze che sembrano sempre più importanti e più giuste delle mie, ed io continuo a barcamenarmi per "non aver bisogno" e per fornire sostegno. Certi giorni la mia sopportazione raggiunge la soglia massima e vorrei buttare tutti fuori di casa. Ma ora, almeno con la mia genitrice, tutte le volte che una mia necessità confligge troppo con l'atteggiamento di mia sorella, esprimo a chiare lettere (e, devo dirlo, IMPIETOSAMENTE) quello che provo e che penso... Miracolosamente, ho scoperto che mia madre non è capace di fare diversamente, ma almeno comprende ed accoglie il mio disagio, e questo mi dà già tanta fiducia, mi fa snetire amata come non mi era mai accaduto...Anche se devo ancora imparare a porre un limite...
Vi abbraccio tutte
Rita
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Rita |
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inserita il 10/10/2007 14:42:43
- Cara natalibera, ho guardando il tn di tua sorella, mi hanno colpito il segno e la posizione di saturno e marte in cancro e in 12. Per di più saturno quadrato a venere.
Forse tua sorella non vuole crescere?
Saturno in cancro tende molto a rifiutare responsabilità ed avere molti bisogni emotivi verso gli altri. Così come non prendersi cura seriamente dei propri bisogni più veri e porendersi cura di se stessi adulti, anche rischiando di farsi del male, pur di non avere un rapporto più maturo e autentico con se stessi. Marte mi sembra sottolineare questa cosa in qualche modo. E il fatto che entrambi siano in 12 rende forse più forte questo aspetto.
Non so... forse deve crescere?
Ti mando un saluto e complimenti per aver potuto sviscerare questa cosa che tenevi dentro, ti auguro di poterla capire e risolvere,
ciao,
chiara
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chiara |
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inserita il 10/10/2007 14:47:21
- Cari compagni di viaggio, oggi al lavoro è un caos e nn riesco a risponderVi singolarmente. Ci provo così.
Vorrei potermi staccare con compassione da lei ma nn posso perché sento che quel mio saturno in XII mi chiama.. la cosa mi urta visto che si oppone al mio marte in sesta.. sento che la mia individualità cozza contro questa sorta di peso che quando mia madre nn ci sarà più inevitabilmente toccherà a me, in solitudine.
Ma io nn sono sua madre, colei che in genere per antonomasia tutto accoglie, sono sua sorella e visto che per natura e per giocoforza sono abituata da sempre a fare da sola mal sopporto chi ricopre il ruolo di eterna vittima, della vita del fato degli incontri sbagliati e via discorrendo.
Sicuramente l’ambiente famigliare ha influito pesantemente, infatti io se guardo i miei genitori mi sento miracolata, in un certo modo, a mio modo sono uscita indenne. Ma se fossi nata quando lei è arrivata.. forse nn sarei qui a scriverrvi.
Mia sorella è la terza di tre figli e nn era né voluta né tanto meno aspettata, Tra me e lei ci sono otto anni di differenza, tra lei e nostro fratello sei, Mio padre aveva pienamente realizzato che i figli erano l’unico “ostacolo” tra lui e nostra madre, la sua metà, la sua ragione di vita . Due erano sin troppi.. noi iniziavamo ad essere grandini,, nn la monopolizzavamo più . Non solo su un piano pratico ma soprattutto a livello emotivo. Mio padre iniziava ad avere problemi a livello lavorativo che anni più avanti lo avrebbero portato ad una profonda depressione, mia madre era profondamente abbattuta perché il nonno stava morendo di tumore ed è arrivata lei. Si è preannunciata al mondo con una gravidanza da incubo, un parto al limite di un episodio del dr. House . E’ stata in pericolo sin dall’inizio.. e credo che abbia scoperto prestissimo come la controparte di tutte queste effettive sofferenze fisiche fosse l’attenzione totale di mia madre. Imparò prestissimo che rifiutare il cibo così amorevolmente offertole poteva gettare la genitrice in uno stato di disperazione.. lo svezzamento alla fine lo fece la domestica, mia madre preferiva pulire casa.. anche questa dinamica si vede bene anche dalle segnature II/VIII , presenti guarda caso anche nel mio tn e quello di mio fratello. Per me il cibo è fonte di consolazione, e se mangio qualche cosa di buono canticchio tutta soddisfatta.... mio fratello grazie al cielo aiutato da un’ altezza notevole combatte sempre sul filo dei 100 e passa kg.. e vederlo mangiare fa impressione..
Effettivamente credo che sia un debito karmico da risolvere, sicuramente una lezione da apprendere. Mia sorella nn è mai cresciuta, voleva rimanere la bambina la piccola con le treccine a vita. Infatti il suo malessere è esploso con l’adolescenza, con lo sviluppo. E questa lezione nn riguarda lei ma tutta la mia famiglia, almeno chi è sopravvissuto.
Nn nego né sminuisco la sua sofferenza, perché ritrovarsi a meno di 30 anni cieche ( sul completamente nn sono sicura.. ) deve essere devastante , più tutto il resto.. ma ho un motto di stizza.. perché anche questa cosa della sua invalidità è diventato uno strumento.
Mia sorella da nn vedente fa cose che nn ha mai voluto fare in tutta la sua vita, tanto di cappello.. peccato che faccia solo quello che vuole, pronta a lacrimare sulla sua triste condizione appena si tratta di assumersi una responsabilità. E i danni nn se li gestisce solo lei ma ricadono tipo fall out radioattivo su tutti noi.. su mia madre soprattutto.. tipo gli ultimi debiti contratti in vista di una convivenza svanita come neve al sole.
Giocoforza in questo minuetto la figura di mia madre.. che si sente in colpa per questa (ex)bimba nn voluta, per nn averla saputa proteggere dalla gelosia monopolizzante di mio padre. E secondo me allo stesso tempo è vittima e carnefice. Vittima perché nn è mai serena da almeno 20 anni, carnefice perché continuando più o meno inconsapevolmte a dargliele tutte vinte nn le offre l’opportunità di cambiare, ma d’altrocanto.. come si fa a lasciar andare l’unica tua ragione di vita, l’unica cosa che da senso alle tue giornate, l’unico modo che hai per sentirti utile da quando tuo marito è morto??
Come vedete la situazione è un attimo ingarbugliata, e vorrei piano piano giocare di contropiede e presentarmi alla chiamata preparata e consapevole, con rabbie tristezze e senso di perdita oramai digerite assimilate ed espulse. Vorrei capire per poter lasciare andare quello che è il mio vissuto dal suo, per potere un domani esserle accanto in modo sano, quindi con conpassione e con tutti i vecchi conti pareggiati.
Spero stasera di riuscire a collegarmi da casa, mi fa molto bene parlarne e farlo con voi, siete meglio del mio guru/analista
A presto
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natalibera |
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inserita il 10/10/2007 16:17:52
- Luisa, credimi che ho pensato tanto se scrivere oppure no, perchè è una questione davvero personale che per giunta riguarda una persona, più persone, che non conosco.
Tu sei molto arrabbiata con tutti loro, e soprattutto con tua sorella...questo mi arriva dalle tue parole, ma potrei benissimo sbagliarmi.
Io credo che tua sorella non abbia bisogno di compassione perchè è come alimentare un circolo vizioso in cui lei già si trova, e quando scrivi che fa le cose quando vuole lei...insomma, mi ha colpito tantissimo questa tua affermazione...perchè credo che la situazione di tua sorella sia emotivamente destabilizzante per chiunque, che non deve però giustificare determinati comportamenti o atteggiamenti su questo sono d'accordissimo.
Trovarsi come hai detto tu a meno di 30 anni cieca non è un'esperienza facile e accettabile.
Il fatto poi di averne avuta sempre una credo abbia contribuito ad alimentare quel suo senso d'instabilità e insicurezza.
Che poi questo non dovrebbe ricadere sulle persone intorno credimi che sono d'accordo...però il far parte di una famiglia ci obbliga ad affrontare e a vivere anche situazioni non direttamente nostre che vanno comunque a vincolarci e a condizionarci.
La capisco la tua paura, quella di ritrovarti un giorno a ricoprire lo stesso ruolo che ora ha tua madre nei confronti di tua sorella.
Iniziare a parlarne così come stai facendo sono sicura ti farà molto bene, ti aiuterà a focalizzare meglio la situazione e quello che provi però credo sia da ora che dovresti iniziare ad instaurare un rapporto diverso, sano, con tua sorella.
Scusami se involontariamente ho scritto qualcosa che ti ha infastidito, un abbraccio!
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sonia |
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